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Municipio XI: via i tralicci da Trullo a Corviale

Tratto da Urlo n.223 maggio 2024

TRULLO – Dal Trullo a Corviale passando per Monte delle Capre e Casetta Mattei, sono ben visibili a tutti dei ‘mostri’ di ferro per il trasporto aereo dell’energia elettrica, i tralicci dell’elettrodotto che da decenni caratterizzano il paesaggio del Municipio XI. “Tra poco la loro presenza sarà solo un ricordo”, scrive il minisindaco Gianluca Lanzi. “Abbiamo definito con i tecnici di Terna le fasi dell’intervento di rimozione dei cavi e di abbattimento dei tralicci che inizierà a maggio”. È una notizia storica e tanto attesa dalla cittadinanza. Lo conferma al nostro giornale l’Assessora municipale all’Ambiente, Daniela Gentili: “È un evento epocale, un obiettivo su cui abbiamo fin dal primo giorno lavorato, reso possibile grazie all’Assessora Segnalini, che restituirà un nuovo volto al territorio”.

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I tralicci da rimuovere saranno dai dieci ai dodici e saranno abbattuti all’incirca in quattro mesi, velocizzando così i lavori e iniziando proprio dal Municipio XI. L’investimento sarà di oltre 2 milioni di euro e riguarderà anche il rifacimento della Stazione Elettrica con demolizione delle linee aeree esistenti, ci spiega Valerio Garipoli, Capogruppo municipale di FdI, “con particolare riferimento al tratto di viale Ventimiglia”, confermandoci che i lavori partiranno proprio dal Trullo: “Tale risultato, raggiunto grazie all’autorizzazione, rilasciata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, all’intervento di Terna, definisce il riassetto della rete ad alta tensione. Sono decenni che si attendeva la notizia dell’avvio dei lavori”. La questione del riassetto della rete, spiega Garipoli, “ha caratterizzato l’impegno di più amministrazioni che si sono coordinate e susseguite su questo importante procedimento”. Tante sono le criticità che l’elettrodotto ha creato alla cittadinanza: “Il paesaggio dei quartieri rovinato dai tralicci a ridosso delle abitazioni e la preoccupazione di possibili danni ambientali e di salute”, conclude Garipoli.

Giancarlo Pini