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Parco Fluviale del Tevere: entro marzo verrà realizzato il primo chilometro

Parco Fluviale 1

Il progetto di riqualificazione interesserà un’ansa del Tevere nella zona di Pian Due Torri: sarà un’area verde polifunzionale

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Da Urlo n.111 gennaio 2014

MAGLIANA – Sorgerà a Magliana, nella zona di Pian due Torri, il nuovo Parco Fluviale del Tevere. L’innovativo progetto è stato inserito nel novero degli interventi finalizzati alla riqualificazione di un quadrante la cui veste è destinata a cambiare profondamente. Maurizio Veloccia, Presidente del Municipio XI, spiega la genesi di una struttura orientata alla valorizzazione di un’area la cui naturale conformazione favorisce la creazione di uno spazio in cui conciliare la riscoperta del territorio a momenti prettamente ricreativi: “L’azione di recupero dell’area Golena Nuova Magliana del Tevere nasce nel 2007 grazie ad un finanziamento regionale ed al Municipio, che l’ha fortemente voluta e cofinanziata. L’ansa naturale che si forma in quel tratto di fiume costituisce un’area con uno straordinario potenziale paesaggistico e naturalistico”. In tale prospettiva il Parco rappresenterebbe il perfetto prosieguo degli interventi già avviati nel quadrante: “Attraverso la realizzazione di un sistema ciclo-pedonale ed escursionistico – afferma Maurizio Veloccia – si potrebbe effettuare un naturale collegamento con l’ultima parte della pista ciclabile che si trova a pochi passi dall’ansa. Il nostro obiettivo è infatti quello di riuscire a restituire l’area golenale della Magliana Nuova ai cittadini, sottraendola al degrado e all’abbandono, così da realizzare un grande polmone verde realmente fruibile per il quartiere”. Nel progetto del Parco Fluviale del Tevere si scorge l’intenzione di creare un’area polifunzionale all’interno della quale possano confluire disparate fasce d’età. Secondo il Presidente “il Parco sarà ricco di attività: ippovia, aree verdi destinate ai pic-nic, al gioco e alla cinofilia. Conterrà anche un campo da calcetto in sabbia, un percorso ginnico, giochi d’acqua e arene all’aperto per proiezione di film, concerti o per spettacoli”. Un polmone verde perfettamente integrabile con i nuovi spazi creatisi nella zona di Arvalia, considerato organo vitale per il respiro di un territorio affaticato dal disagio dilagante: “A marzo verrà consegnato il primo chilometro del parco, realizzato interamente con materiali eco-compatibili e rispettosi della flora fluviale – prosegue Maurizio Veloccia – gli interventi che si stanno ultimando, hanno riguardato la bonifica della golena e tutte le opere propedeutiche alla realizzazione delle rampe, degli accessi e degli spalti. In contemporanea all’apertura organizzeremo un laboratorio sperimentale di manutenzione e gestione, a cui parteciperanno anche i cittadini e le scuole: il completamento del parco è per noi una priorità ma lo è ancora di più la sua tutela, per evitare nuove forme di degrado e garantire la sua piena fruibilità”. Plaude all’iniziativa anche Marco Campitelli, Portavoce Primavera Nazionale del Municipio XI: “Ottima iniziativa, soprattutto per chi come noi ha sempre raccolto le lamentele del quartiere. Lo stato di abbandono totale in cui versa il territorio rende necessarie simili opere, soprattutto in considerazione dei recenti fatti di cronaca in base ai quali ben 4 cadaveri risultano essere stati scaricati nel Tevere proprio in quella zona”. Nella sua analisi Marco Campitelli non nasconde i dubbi legati alla concreta realizzazione del Parco stesso: “Vorremmo semplicemente capire come funzionerà, chi si occuperà della gestione e della manutenzione. A Magliana non serve una promessa ma una certezza”. Ancor maggiori sono le perplessità di Alessio Marini, Consigliere del Movimento 5 Stelle al Municipio XI, le cui parole evidenziano il timore di trovare nell’iniziativa l’ennesima bolla di sapone, la cui evanescente nobiltà possa finire inesorabilmente nel nulla: “Come sempre è tutto molto vago. I progetti di riqualificazione della zona partono dal lontano 1995 ed oggi si arriva a dire che il Ponte della Scienza e i lavori al Lungotevere Gassman hanno migliorato la qualità della vita del quartiere. Niente di più falso! Nel primo caso infatti dobbiamo riferirci ad un’infrastruttura inaugurata praticamente da tutti, da Alemanno a Paris a Veloccia stesso, ma che è ancora chiusa, anche se tutti continuano a passarci abusivamente; il Lungotevere Gassman, invece, è uno schifo e ad oggi è più o meno la terra di nessuno”. Secondo il Consigliere partendo da simili presupposti diventa impossibile ragionare in prospettiva se prima non si risolvono i problemi più urgenti del quadrante: “Personalmente credo che prima di vedere risultati tangibili passeranno ancora anni, d’altra parte i protagonisti istituzionali e politici sono sempre gli stessi, tanto che non riesco a vedere perché le cose dovrebbero davvero cambiare”. A giudizio del rappresentante del Movimento 5 Stelle risiede proprio nelle istituzioni il concreto problema che impedisce di portare a termine la realizzazione di opere pur necessarie alla comunità: “Siamo in mano a personaggi deboli con i forti e forti con i deboli. Quella che dovrebbe diventare ‘La riva dei teatri’ è solo un bel nome. L’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico ha avuto in gestione uno stabile dell’ex Miralanza che invece è occupato da senza fissa dimora”. Fiducia e scetticismo: due facce di uno stesso Municipio che si proietta nel nuovo anno lanciando sfide coraggiose, sostenuto dalla volontà di smantellare le contraddizioni di un sistema politico non più sostenibile.

Simone Dell’Unto