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Ponte di Ferro: la ciclabile riaprirà (forse) a giugno

Salta la data indicata del 15 marzo e restano i disagi per i ciclisti

PONTE DI FERRO –La data indicata nelle scorse settimane per la riapertura del tratto di pista ciclabile sotto il Ponte di Ferro (il 15 marzo) è passata, ma di riaperture nemmeno l’ombra. Nelle ultime settimane sono state diverse le segnalazioni in merito alla chiusura, che ormai va avanti da 5 mesi, della ciclabile lungo il Tevere sulla riva di Marconi. La struttura che mette in collegamento Ostiense e Marconi è stata colpita da un grosso incendio il 2 ottobre scorso che ha causato anche il blocco del transito dei veicoli. Il 12 dicembre il ponte è stato riaperto e nelle scorse settimane si è anche parlato di fondi per la sua ristrutturazione. Purtroppo però la rimozione del traliccio di metallo che si è parzialmente staccato dal ponte non è avvenuta e quindi l’accesso al tratto di ciclabile è ancora precluso.

I RITARDI NELL’APERTURA

I motivi di questo slittamento, a quanto si apprende, sarebbero dovuti ad una errata comunicazione delle tempistiche di intervento da parte dell’Assessorato ai Lavori Pubblici. Infatti il 15 marzo sarebbe stato indicato come momento di consegna dell’appalto per la risistemazione dell’area, non della conclusione degli interventi (che devono ancora partire). Saranno necessarie delle indagini sulla struttura prima ancora di stilare un cronoprogramma che comunque non dovrebbe vedere una riapertura del tratto ciclabile prima della metà di giugno.

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I DISAGI PER I CITTADINI

Parla di “gestione allegra delle date” il consigliere di Fdi al Municipio XI, Marco Palma: “La situazione – afferma – non è cambiata granché: persistono i pezzi di ferro penzolanti dal ponte con ciclisti e runners impegnati ad uscire su lungotevere degli artigiani dopo il ponte ferroviario o costretti a dover affrontare le impervie strade del traffico cittadino tra Marconi e Porta Portese. La situazione – prosegue – è sfuggita di mano anche al Simu. Probabilmente a far allungare i tempi ci deve essere la Procura con le sue indagini ma, nonostante questo, ci aspettavamo una risposta migliore. Dal 3 ottobre sono trascorsi oltre 5 mesi e, sinceramente, tutto questo resta imbarazzante“.

RESTANO GLI INSEDIAMENTI ABUSIVI

La chiusura dell’area, oltre a non essere completamente rispettata, ha anche aumentato il fenomeno degli insediamenti abusivi, così come rilevato dallo stesso Palma: “La chiusura della ciclabile alla cittadinanza non ha impedito a chi ha voluto occupare gli argini di proseguire nell’edificazione di capanne ed alloggi di fortuna. Per non parlare dei rifiuti che, dal momento della mancata frequentazione dei luoghi, ha invaso l’area del parcheggio adiacente di Lungotevere Gassman“. Una situazione sottolineata nei giorni scorsi anche dalla consigliera leghista in Regione, Laura Corrotti, che punta il dito contro il primo cittadino: “Il sindaco Gualtieri sembra non aver imparato la lezione e restituisce ai romani lo stesso stato di degrado che c’era prima e da cui è nato l’incendio che ha creato innumerevoli disagi alla viabilità in uno degli snodi nevralgici del quadrante sud della Capitale”.

Red