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Ponte ferroviario Portuense: stop ai lavori

portuense

Nuovi ritrovamenti archeologici la causa. Santori: tutelare interesse collettivo.
Ennesimo rallentamento nella ristrutturazione del vecchio ponte ferroviario che attraversa via Portuense, a ridosso della zona di viale Marconi. Il ritrovamento di nuovi reperti archeologici ha imposto un ulteriore stop ai lavori che già si erano prolungati oltre la data di chiusura che era prevista per l’estate 2010. I lavori, oltre a dover innalzare il ponte stesso, permetterebbero l’allargamento della carreggiata, andando così ad eliminare l’imbuto che si crea nel passaggio da due ad una corsia per senso di marcia. Il progetto risolverà parte dei problemi del quartiere, infatti, da un lato l’eliminazione della strozzatura garantirà un parziale snellimento del traffico e dall’altro l’innalzamento permetterà un migliore apporto del servizio di trasporto pubblico.
“L’innalzamento del ponte ferroviario di Via Portuense rappresenta uno dei momenti più cruciali per lo sviluppo del quadrante Portuense -afferma Augusto Santori, consigliere PdL Municipio XV- considerato che per mezzo di tale innalzamento si potrà finalmente ripristinare il servizio di trasporto pubblico da e verso Marconi e gli altri punti nevralgici della città, ad oggi negati per via dell’impossibilità dei mezzi pubblici di poter transitare sotto il ponte. Tale opera renderà inoltre finalmente possibile smaltire i carichi di traffico presenti su via Portuense, in particolare all’altezza dell’ospedale Spallanzani e di via Majorana, proprio grazie all’allargamento della carreggiata previsto in quello che fino a ieri era considerato un congestionante “imbuto”, per arrivare quindi a ridurre i livelli di inquinamento acustico ed atmosferico, considerati rilevanti in alcune ore del giorno.
Dopo molti anni il nuovo ponte ferroviario –continua Santori- sembrava essere arrivato a compimento, grazie in particolare ai lavori eseguiti da Trenitalia e coordinati dal Dipartimento XII del Comune di Roma, ma il ritrovamento di ulteriori reperti archeologici sta rallentando la loro conclusione. Spero in questo senso che la collaborazione interistituzionale, soprattutto con la Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma, porti alla tutela dell’interesse collettivo, che è sì quello di veder salvaguardato il patrimonio storico della città, ma anche di non negare l’opportunità di sostenere il necessario sviluppo di un esteso quadrante della città”.
In chiusura avremmo voluto inserire un commento del Presidente del XV Municipio Gianni Paris ma, in attesa di una relazione della Soprintendenza sui ritrovamenti, ha preferito non intervenire. Confidiamo in un suo intervento sulla vicenda nei prossimi giorni.

Andrea Falaschi

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