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PUP Piazza della Radio: posticipato il termine dei lavori al 2026

Ritardi dovuti alle difficoltà riscontrate nello spostamento dei sottoservizi. Mentre ripartono i lavori si guarda alla riqualificazione della piazza

Tratto da Urlo n.224 giugno 2024

MARCONI – Sono effettivamente ripartiti da alcune settimane i lavori all’interno del cantiere per la realizzazione del PUP di piazza della Radio, a Marconi. Per questo il 22 maggio scorso il Municipio IX, assieme all’Assessorato capitolino alla Mobilità, hanno incontrato i cittadini della zona per aggiornarli sull’andamento del cantiere. È innegabile che ci siano stati dei ritardi, visto che da primo cronoprogramma il cantiere sarebbe dovuto essere chiuso addirittura il prossimo dicembre, una scadenza quantomeno impossibile da rispettare. Come spiegato dal minisindaco Gianluca Lanzi, lo stesso permesso a costruire concesso ai privati era stato sospeso ed è ripreso a partire dal 2 maggio scorso. La nuova data di chiusura dei lavori quindi sarebbe al momento slittata al 2 dicembre 2026. Ma cosa è successo e perché questi clamorosi ritardi?

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IL PROBLEMA DEI SOTTOSERVIZI

A creare lo slittamento dei tempi sono state varie problematiche legate allo spostamento dei sottoservizi, un’attività essenziale prima dell’avvio dei lavori veri e propri. “In questi due anni – spiega Lanzi – il grosso del tempo è stato occupato da questa operazione. Un ritardo totalmente ascrivibile ad Italgas con la quale la stessa amministrazione ha avuto grossi problemi di interlocuzione”. In assemblea sono state spiegate le diverse difficoltà legate allo spostamento delle tubature dell’Italgas, appunto, e alle vertenze che si sarebbero potute aprire con il concessionario, ma che sono state disinnescate dall’intervento dell’Amministrazione. “I problemi con i sottoservizi – ha spiegato l’Assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè – li abbiamo ovunque in città. Spesso le società che intervengo non conoscono nemmeno le mappe delle tubature e dei cunicoli. Ora dovremmo aver superato questa fase, dal momento che sono partiti gli interventi veri e propri”.

I LAVORI E I TEMPI

Dal Municipio è stato spiegato come lo spostamento dei sottoservizi si sia concluso nell’ultima settimana di aprile e come successivamente siano partiti gli interventi di scavo per la palificazione sul perimetro della piazza. Successivamente la costruzione del PUP avverrà attraverso l’impiego della tecnica “top-down”: verrà prima realizzato il solaio più esterno dell’opera, andando poi via via a realizzare la struttura sottostante piano per piano. Per quanto riguarda i tempi è sempre il minisindaco Lanzi a ricordare che, nonostante la società parli della chiusura dei lavori per la fine del 2025 o al massimo l’inizio del 2026 (con una riduzione dei tempi possibile grazie all’eliminazione del distributore di benzina sulla piazza), ci sono sempre da considerare i necessari collaudi. Inoltre non si può dimenticare che resta da riqualificare la piazza sovrastante il PUP.

LA PIAZZA

E proprio per l’intervento di riqualificazione della piazza ci sarebbero novità. In ballo ci sono intanto i circa 900mila euro di oneri concessori versati dai privati. Ma sul progetto potrebbero arrivare più fondi (circa 2milioni di euro) dato che la volontà del Sindaco sarebbe quella di inserirlo all’interno del nuovo ufficio di scopo per la riqualificazione urbana (che inizialmente si sarebbe dovuto concentrare sul solo centro storico). “Il tema adesso è inserire la riqualificazione nell’insieme di interventi che abbiamo in programma sul quadrante – spiega Patanè – parliamo ad esempio dell’apertura di un accesso sulla Portuense per la Stazione Trastevere, così come del progetto (in Conferenza di Servizi) per il tram in direzione Ardeatino e Laurentina. Su questo ad ottobre parteciperemo al bando del Ministero per i finanziamenti. Il PUP deve andare a sostituire la sosta su strada, soprattutto se irregolare, mentre la piazza deve ospitare nuovi spazi e funzioni”. Per fare questo, spiegano da Municipio e Campidoglio, è stato dato mandato a Risorse per Roma di realizzare una progettazione che successivamente sarà proposta alla cittadinanza in un processo partecipativo. La sfida, si evince dagli interventi, è quella di rientrare nei tempi. Lasciare la riqualificazione ai privati che stanno realizzando il PUP (con i circa 900mila euro di oneri) sarebbe sicuramente più facile, dato che una volta realizzato il solaio, mentre si costruisce il resto del PUP, si potrebbe facilmente già partire con la piazza. Invece, investendo maggiori risorse, per quanto detto prima, sarà necessario realizzare una gara e affidare i lavori, il tutto nel minor tempo possibile. “Ci si aspetta che i lavori per il parcheggio terminino all’inizio del 2026 – aggiunge Patanè – Abbiamo quindi un periodo abbondante per progettare un intervento di qualità. Pensiamo che per ottobre si possa avere una bozza di progetto da discutere e migliorare”.

LE CRITICHE

Naturalmente nel corso dell’assemblea non sono mancate le critiche da parte dei residenti della piazza e dei commercianti, categorie fortemente danneggiate dall’eliminazione di posti auto gratuiti e dell’interdizione dell’area per tutti questi mesi. Altro motivo di forte critica riguarderebbe anche i prezzi degli stalli, considerati dai cittadini assolutamente fuori mercato (si parlerebbe di circa 70mila euro per un posto auto), soprattutto a fronte di parcheggi in precedenza gratuiti. Critiche sono arrivate anche dall’opposizione municipale. In particolare è il consigliere di FdI, Marco Palma, a commentare come “il 4 luglio di due anni fa – l’apertura del cantiere, ndr – è stato l’inizio di un percorso quantomeno accidentato che ha cambiato le abitudini a molti, tra residenti ed attività commerciali. Spazi e posti auto scomparsi e mancata attivazione di altri posti auto fondamentali per Marconi evidenziano un livello di disattenzione evidente poco giustificabile”. Le critiche di Palma sono rivolte a Municipio e Campidoglio: “Mi domando come sia stato possibile affrontare uno scavo di queste dimensioni senza avere chiara in fase istruttoria la situazione dei sottoservizi. Se aggiungiamo a questo la fine dei lavori sul Ponte di Ferro che è stata posticipata, ditemi se su Marconi non sia presente una concomitanza di elementi negativi per lo sviluppo della mobilità”.

Leonardo Mancini