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“Il Piano nomadi del Sindaco, un piano autarchico”

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Dichiarazione del Presidente del XV Municipio, Gianni Paris.
L’opposizione  respinge le accuse, Augusto Santori (PdL): “Centrosinistra di fronte a piano che comincia a dare risposte”

“Il Consiglio del XV Municipio questa mattina ha approvato a maggioranza– dichiara il presidente del XV Municipio, Gianni Paris – un ordine del giorno che condanna la politica del Sindaco Alemanno e il suo piano nomadi autarchico, deciso senza consultarsi né con il Consiglio comunale, né con i Municipi. Roma non è una città in possesso del Sindaco. Il dialogo è una condizione  necessaria per garantire la democrazia e il rispetto delle esigenze dei cittadini che vivono nei quartieri”.

Il documento approvato dal Consiglio del XV Municipio condanna l’allargamento del campo attrezzato di via Candoni e la politica dei trasferimenti coatti di persone e nuclei familiari. Delle persone sgomberate poi “dai campi di Salone e Casilino 700 – si legge nel documento – solo una parte è stata spostata nel territorio della provincia di Roma a ridosso del Gra, mentre per altri non è stata prevista alcuna sistemazione alternativa, così si sono semplicemente ricollocati altrove nel territorio del Comune di Roma, in condizioni igienico-sanitarie ancora più precarie. Tutte queste notizie il Municipio – si legge sempre nell’ordine del giorno – le ha apprese in modo informale dalla stampa e dalla Comunità che risiede nel campo, eludendo così le buone pratiche amministrative del decentramento. E da un sopralluogo dell’assessore e della delegata alla multiculturalità risulta che i containers provengono dalla Francia già usati. Il Consiglio municipale esprime la propria contrarietà per la mancanza di comunicazione e di coinvolgimento  del Municipio che da anni lavora con le associazioni per l’inserimento della comunità rom nelle scuole e nel territorio, avendo nel tempo raggiunto un livello di integrazione importantissimo. Non a caso il Campo di via Candoni è considerato il migliore di Roma”. Il Consiglio propone infine di rivedere il piano nomadi insieme ai responsabili delle comunità Rom e Sinti, alle associazioni di mediazione, ai Municipi,  per arrivare ad una proposta condivisa di micro campi inseriti in ogni municipio per creare così il terreno fertile per l’inclusione nella città.

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L’opposizione – “L’ordine del giorno approvato oggi dal centrosinistra è un mix di deriva ideologica, un atto strumentale e che mostra un atteggiamento confusionario sul tema, confermando la scarsa credibilità della sinistra in merito all’effettiva risoluzione del problema rom”, così dichiara in una nota Augusto Santori, consigliere del PdL del Municipio XV.
“La mozione è ideologica – prosegue Santori – perché ha la presunzione di applicare una realtà immaginata di integrazione senza alcuna forma di realismo, dimostrazione ne è stata la completa inettitudine di chi fino a ieri non ha preso alcun concreto provvedimento sulla questione. La centralità assoluta della comunità dei rom e sinti nelle decisioni da prendere sul tema, ribadita nella mozione dal centrosinistra, e l’idea di costituire micro campi nomadi nei quartieri della città, di fatto quadruplicando il numero dei campi attrezzati presenti a Roma, non fa i conti con alcun vincolo di bilancio e, soprattutto, non tiene conto della difficoltà che la cittadinanza da sempre manifesta nell’accettare tali realtà. Per tale ragione, da sempre, abbiamo preferito l’allargamento del campo di Via Candoni rispetto all’eventualità di veder sorgere un altro campo sul territorio del Municipio XV”.
“L’ordine del giorno è strumentale – insiste Santori – perché ha l’obiettivo di creare confusione attorno a un piano nomadi che finalmente procede, spedito e con concretezza grazie anche a questa Amministrazione comunale. Il timore è che la sinistra stia mostrando nervosismo in risposta ai provvedimenti di Alemanno tanto attesi dalla cittadinanza capitolina, visto che entro quest’anno anche tutti gli stanziamenti abusivi presenti sul territorio del Municipio XV verranno sgomberati e bonificati, portando i nomadi ivi presenti ad essere ospitati in apposite strutture ed evitando che tali realtà, dopo lo sgombero, proliferassero da qualche altra parte della città”.
“Questo atto conferma la scarsa credibilità di questo centrosinistra – conclude Santori – che da una parte cerca illusoriamente di convincere i cittadini romani di essere un punto di riferimento per l’effettiva risoluzione del problema rom e, dall’altra, si appella alla tutela dei rom e delle associazioni che con essi lavorano, chiedendo di evitare operazioni di sgombero forzato. Con risultati evidentemente fallimentari”.