
Tratto da Urlo n.230 gennaio 2025
PORTUENSE – Momenti di tensione in via Portuense sono stati registrati il 30 dicembre scorso, durante le operazioni di sgombero di una porzione del Forte Portuense che era stato identificato dagli occupanti come il sito ideale per realizzare un rave durante la notte di San Silvestro. Lo sgombero è stato disposto dal Questore dopo aver sentito il Prefetto proprio in relazione al rischio che l’area, di proprietà dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, potesse divenire sede di un rave. All’interno della struttura è stata infatti trovata attrezzatura, come casse acustiche e altro materiale, in genere utilizzata per questo tipo di eventi. Durante le operazioni di sgombero all’esterno del Forte si sono radunate circa 60 persone, che hanno anche bloccato il traffico su via Portuense, nel tentativo di ostacolare il lavoro delle Forze dell’Ordine. In questo frangente c’è stato il contatto e il lancio di bottiglie, al quale la Polizia ha risposto con una carica di alleggerimento, fermando anche due dei manifestanti.
I COMMENTI
Su quanto avvenuto sono intervenuti i Consiglieri capitolini di SCE, Michela Cicculli e Alessandro Luparelli, i quali si sono detti “sgomenti sullo sgombero del Forte Portuense, da dove tornano immagini di manganellate e violenze su chi manifestava pacificamente il proprio dissenso, invece di far prevalere l’accompagnamento e la potenza del dialogo istituzionale e la scelta di soluzioni e alternative prospettabili – e ancora – Non riteniamo possibile che l’applicazione del decreto rave si trasformi in un’azione con diversi feriti, le istituzioni devono cooperare per privilegiare altre strade nel segno del confronto intergenerazionale pacifico e proficuo. Abbiamo bisogno di alimentare spazi di socialità e riteniamo necessario andare avanti nell’aprire e costruire luoghi di aggregazione e confronto”. Dal territorio è invece il consigliere municipale di FdI, Marco Palma, a commentare quanto avvenuto e a condannare l’occupazione del Forte: “In questi anni la giunta Gualtieri ha alimentato speranze nei confronti del sistema delle occupazioni non intervenendo e, di fatto, alimentando questo clima di preoccupazione nei confronti di chi prevarica i diritti degli altri – e conclude – Oggi è toccato al Forte Portuense, da decenni c’è la scuola ex 8 marzo a Magliana e sempre in quel quadrante ci sono gli occupanti delle case INPS in dismissione. Direi che ne abbiamo viste abbastanza”.
IL PROTOCOLLO SUL FORTE
Al netto di questo episodio il ragionamento sul destino dell’area è molto più ampio e arriva da lontano. Infatti nel 2021 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha avviato un protocollo con Roma Capitale per la ristrutturazione del Forte. Questa intesa in teoria avrebbe portato alla riqualificazione della struttura e alla creazione di sale espositive, per conferenze, laboratori multimediali ed attività museali. Purtroppo questo processo non è nemmeno partito e la struttura ha anche rischiato (per diverso tempo) di compromettere la viabilità di via Portuense con un muro pericolante. Per anni infatti macchine e scooter, che da largo La Loggia si dirigevano verso il quartiere Marconi, all’altezza del Forte Portuense hanno trovato un restringimento della carreggiata, mentre i pedoni erano sono costretti ad usare la strada e non il marciapiede per superare le impalcature che sorreggevano il muro. La sistemazione di questa criticità, avvenuta finalmente nel marzo del 2024, aveva fatto ben sperare l’amministrazione municipale su una ripresa del dialogo, purtroppo però questo non è avvenuto e l’area è così tornata ad occupare le pagine dei giornali nel peggiore dei modi.
Andrea Calandra