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Trullo: cosa sarà della ex Caserma Donato?

Il progetto del 2014 è fermo al palo, intanto dal M5S parlano di nuova progettazione

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TRULLO – Nelle prossime settimane potrebbe tornare d’attualità il destino dell’ex Caserma Donato al Trullo. La struttura, inserita nel “PRINT XVa8 Magliana” (Programma Integrato), nell’agosto del 2014 fu oggetto di un protocollo tra Ministero della Difesa, Comune e Demanio “per la razionalizzazione e la valorizzazione di immobili militari”. Nel progetto figurava una nuova sede dell’archivio di Stato, una stazione dei Carabinieri, strutture e servizi per il quartiere, spazi verdi e locali per l’avvio di nuove imprese. “Il progetto nasceva con l’idea di rispettare quanto previsto dal PRG – ci spiega l’allora Minisindaco Maurizio Veloccia – In questo modo anche l’iter per iniziare i lavori sarebbe stato più veloce. Facemmo una delibera che doveva essere recepita dal Campidoglio, ma cadde Marino e Tronca si limitò all’ordinaria amministrazione, poi nessuna altra notizia dal Comune”.

L’ATTENZIONE SULLA STRUTTURA – Negli ultimi mesi gli esponenti municipali di Fdi si sono interessati alla ex Caserma: “Abbiamo presentato un atto sullo smaltimento dell’amianto che ha suscitato l’interesse di tutte le forze politiche – afferma il Capogruppo, Valerio Garipoli – Purtroppo ancora aspettiamo un cronoprogramma per i lavori”. L’attenzione era tornata altissima anche per il nuovo bando della Prefettura sull’individuazione dei centri d’accoglienza per migranti: “In quel caso – seguita Garipoli – abbiamo interrogato la presidenza e ricevuto la rassicurazione dal Vice Prefetto che scongiura qualsiasi possibilità di un centro nella struttura”.

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L’ATTO PER IL RILANCIO – Anche il Pd municipale è tornato sulla vicenda della ex Caserma, presentando una mozione per sostenere la ripresa del progetto. La prima firmataria del testo è la Consigliera dem, Giulia Fainella: “Purtroppo l’atto è stato bocciato dal M5S. Volevamo dare nuovo slancio al progetto, che oltre a riqualificare la Caserma porta importanti ricadute sul territorio in termini di opere pubbliche. Siamo tutti d’accordo con la rimozione dell’amianto – aggiunge Fainella – ma non possiamo limitarci a questo, dobbiamo avere una visione del Trullo che comprenda verde, servizi e opere necessarie”. In particolare la progettazione sulla ex Caserma avrebbe dovuto realizzare la “cerniera” tra la borgata del Trullo, a nord, e la Riserva Naturale Valle dei Casali, ad est. Oltre a mettere in sicurezza via del Trullo, adeguare alcuni incroci e realizzare parcheggi e spazi pubblici per il Parco di Monte Cucco. Sempre in direzione del parco sarebbe stato realizzato un percorso ciclo-pedonale proveniente dalla borgata del Trullo e messo in sicurezza il percorso pedonale di connessione con la stazione ferroviaria Magliana.

NELLE PROSSIME SETTIMANE – Dal M5S municipale è il Capogruppo Gianluca Martone a spiegare i motivi della bocciatura dell’atto del Pd: “Abbiamo voluto prenderci la responsabilità di immaginare un nuovo percorso per l’area, che deve passare per lo smaltimento dell’amianto e poi essere riprogettata”. Martone non manca di citare le affermazioni dell’Assessore Berdini in merito all’utilizzo delle ex Caserme: “A livello comunale si è parlato di nuove case popolari, ma non può essere l’unico intervento. In quel quadrante c’è bisogno di servizi, di verde e di spazi aggregativi. L’ex Caserma è in una posizione strategica e deve contenere elementi di sviluppo economico”. Sul futuro della struttura l’idea è quella di tornare ad ascoltare i cittadini: “Qualsiasi decisione passerà per la progettazione partecipata – seguita Martone – Questo lavoro prenderà il via nelle prossime settimane”. Alcune novità ci sarebbero anche sulla realizzazione della nuova Caserma dei Carabinieri che, a quanto affermato da Martone, sarebbe già in stato avanzato: “Il Presidente ha avuto comunicazione dalla Prefettura che in quell’area si sta lavorando per l’inserimento di una nuova Caserma – assicura – Non sappiamo precisamente quali siano i tempi, ma dovrebbe essere questione di qualche mese”.

Leonardo Mancini

Tratto da Urlo n.143 febbraio 2017