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Collina Ugo Bassi: a che punto è la messa in sicurezza?

ugobassi

Sempre più evidente la necessità di un intervento, ma i fondi tardano ad arrivare

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Tratto da Urlo n.125 maggio 2015

MONTEVERDE – Alla fine di marzo un versante della Collina Ugo Bassi, a Monteverde Vecchio, ha ceduto, provocando una frana che si è abbattuta su una palazzina in via dall’Ongaro. L’evento ha causato svariati danni ma per fortuna nessuna vittima. Ma a che punto sono le operazioni di consolidamento del sito, già individuato in passato come un’area a rischio? Ne abbiamo parlato con Cristina Maltese, Presidente del Municipio XII: “L’area interessata dal crollo è stata messa in sicurezza quasi completamente. Il giardino pubblico dal quale si è staccato lo sperone che è crollato, è stato interamente sbancato per evitare ogni pericolo. Sono stati creati dei terrazzamenti sui quali verranno apposti particolari materiali di contenimento”. Il terreno della Collina, ci racconta la minisindaco, è composto di arenaria, tufo e argilla: “Esiste, già da tempo, un monitoraggio della Collina che è noto sia interessata da movimenti di slittamento, proprio in virtù della sua particolare conformazione geologica e per la presenza di acque sorgive al suo interno. Preoccupazioni analoghe si hanno nei confronti del fronte che va dai Fortini, via Aurelio Saffi, via dall’Ongaro fino a tutta la parte di via di Ponziano. Il pericolo che si verifichi una frana esiste anche per la porzione su via Sterbini (una traversa di piazza Ippolito Nievo) e la piazza stessa”.

A parlare dei rischi che interessano la Collina è anche uno studio, finanziato dalla Provincia e da Risorse per Roma, risalente al 2006 e del quale ci parla anche la Maltese: “Il monitoraggio, durato un anno, evidenziò la necessità di un consolidamento e della messa in sicurezza di tutto il fronte che è interessato da uno slittamento di 1,5 cm ogni anno. Lo studio produsse un progetto di massima che prevedeva il convogliamento delle acque interne per garantire la giusta umidità alla collina per evitare il suo sgretolamento e crollo. Da allora – seguita la Presidente – abbiamo tentato come Municipio, anche chi mi ha preceduto, un’azione capillare di sollecito, dimostrata dalla copiosa corrispondenza prodotta negli anni, per un intervento urgente e un investimento di risorse che si dovrebbe aggirare intorno ai 6 mln di euro”. Intanto per il consolidamento della porzione di Collina interessata dalla frana del 26 marzo sono state investite delle somme in via d’urgenza, ma “malgrado il Municipio continui incessantemente a chiedere un intervento complessivo, al momento – ci dice la Presidente – non sono ancora stati stanziati fondi. Vorrei che lo studio effettuato producesse il risultato sperato con la tramutazione del progetto di massima in un progetto esecutivo”. Il Municipio nel frattempo, ci dice la Maltese, ha “richiesto un’analisi dello scolo delle acque per capire di che origine siano e come esse camminino lungo il versante”. Intanto per la metà di maggio è prevista una visita del Sindaco Marino all’abitazione sulla quale si è abbattuta la frana del mese scorso. “Sarà un’occasione – conclude la Presidente – per chiedere al Sindaco di inserire la collina all’interno del piano di dissesto idrogeologico di Roma affinché le vengano destinati i fondi adeguati. Il problema è reale e deve essere affrontato al più presto per la sicurezza dei cittadini”.

Sulla questione abbiamo interpellato anche Marco Giudici, Consigliere del Municipio XII e Presidente della Commissione Trasparenza, che commentando la situazione ha dichiarato: “Se dopo anni il problema della Collina Ugo Bassi persiste, significa che non si è mai raggiunto un risultato concreto. Gli studi effettuati, la corrispondenza e le passerelle dei politici non servono per risolvere la situazione. Il centrosinistra stanzi i fondi necessari e chiudano la questione una volta per tutte”.

Anna Paola Tortora