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Continua la polemica sulla Tendopoli di via Ramazzini

cri ramazzini

Seguitano gli attacchi dell’opposizione nei confronti del centro di accoglienza per migranti

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IL CASO – Il centro di prima accoglienza per migranti istituito all’interno dei locali della Croce Rossa Italiana di via Ramazzini 31 continua ad essere al centro della polemica. Molte nel mese in corso le segnalazioni di presunte irregolarità denunciate dai cittadini del quartiere preoccupati dalla presenza dei migranti al suo interno e numerose le voci contrarie alla presenza della tendopoli sul territorio hanno accompagnato i giorni estivi del mese di agosto.

LA POLEMICA  Il campo, secondo Giovanni Picone e Marco Giudici, rispettivamente capogruppo e Vicepresidente del Consiglio del Municipio XII, non sarebbe idoneo ad accogliere i soggetti che al suo interno trovano rifugio. I consiglieri di Fratelli d’Italia lo hanno ribadito ancora una volta in una nota del 19 agosto scorso: “Come volevasi dimostrare. Dal 29 giugno denunciamo il grave stato di precarietà in cui sono ospitati gli immigrati provenienti dal nord Africa all’interno della tendopoli allestita dalla Croce Rossa a via Ramazzini tra Monteverde e Portuense. Dopo i disagi esterni al campo, come gli episodi di intimidazioni e rovistaggi, ora arrivano anche quelli interni a seguito della distribuzione dei pasti che avrebbe causato la dissenteria tra numerosi clandestini e profughi”. I consiglieri puntano il dito verso la presidente del Municipio, Silvia Crescimanno che, sostengono, “aveva garantito un controllo serrato anche sullo stato igienico sanitario dei luoghi per la sicurezza dei cittadini di Monteverde, ma ad oggi quel luogo rimane un possibile focolaio di malattie”. Il riferimento è ad un episodio di malessere che avrebbe colpito gli ospiti del campo nei giorni precedenti al comunicato. A parlarne era stato anche Fabrizio Santori (FdI), consigliere Regionale, che lo stesso giorno comunicava: “Secondo alcune testimonianze, alcuni immigrati sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari dopo il pasto serale”.  Sulla questione hanno poi incalzato Giudici e Picone: “La Croce Rossa, che ha ormai il suo core business nell’organizzazione dell’accoglienza ai rifugiati, non è stata in grado di prevenire questi problemi fornendo probabilmente dei pasti scadenti o mal trasportati da Civitavecchia. Siamo molto preoccupati per il destino igienico sanitario della nostra zona per questo a settembre invieremo una diffida al Sindaco Raggi, responsabile della situazione sanitaria della Capitale, e al Ministro dell’interno Alfano per bloccare questo scempio e smontare quella baraccopoli”, concludono i due esponenti di Fratelli d’Italia.

LA POSIZIONE DEL MUNICIPIO – Sull’argomento ha detto la sua anche Silvia Crescimanno. La presidente ha risposto agli attacchi ricevuti nei giorni scorsi in una nota del 22 agosto scorso: “Riguardo alla tendopoli in data 12 agosto 2016, la Presidente e gli Assessori Vacchini, Tomassi e Andronico, sono stati ricevuti dalla Dott.ssa Volpe, Capo di Gabinetto del Prefetto di Roma, per affrontare la questione. La Prefettura ha comunicato che tutti gli ospiti sono stati identificati tramite foto-segnalamento e si è impegnata ad assecondare le richieste avanzate dal Municipio riguardo un maggiore controllo sul comportamento degli ospiti e al loro rispetto del regolamento interno, altresì ha rassicurato che gli ospiti hanno seguito tutte le opportune profilassi sanitarie e che nessun rischio esiste per la popolazione”. Il numero degli ospiti del centro di accoglienza intanto sembrerebbe essere aumentato. Ne dà conferma nella nota la presidente: “Ci è stato inoltre riferito come il numero delle persone attualmente ospiti della tendopoli sia all’incirca di 400 persone, in una struttura che ne può accogliere al massimo 415. L’evoluzione della situazione è purtroppo totalmente nelle mani del fallimentare Governo attualmente in carica e nelle more che l’onestà vada di moda in ambito nazionale continueremo a rivendicare con forza la nostra istanza di partecipazione delle Autorità locali e di sicurezza dei cittadini”.

Anna Paola Tortora