MONTEVERDE – In questi giorni sui social riecheggia forte un grido della cittadinanza del quartiere Monteverde supportato dall’hashtag “L’edicola non si tocca!”. I clienti storici del signor Tocci, manifestano a colpi di post e foto su Facebook affinché il giornalaio possa proseguire la sua attività, che stando alle ultime disposizioni del Municipio, dovrebbe invece chiudere. La storia che riguarda l’edicola è però annosa: i titolari (i loro genitori ndr) sono lì dal 1957, anno di inizio della storica attività, ma l’edicola dal 1991 è diventata protagonista di un iter amministrativo, il cui ultimo step alla fine del 2019 ha portato alla revoca della licenza.
LA STORIA
L’edicola, come dicevamo, ha iniziato la sua attività nel 1957. Nel 1991 la sua superficie è stata ampliata dai proprietari, senza autorizzazioni. Una prima ordinanza arrivata lo stesso anno intimava la rimozione del chiosco in quanto di dimensione eccedente rispetto alla concessione iniziale (a questa sono poi seguite altre ordinanze simili, nel 1995 e 2015). È quindi iniziato un lungo iter che è terminato con una determina dirigenziale di decadenza del titolo ad esercitare del novembre 2019 (il procedimento aveva preso avvio l’anno precedente ndr), notificata ai titolari dell’edicola. Questo è avvenuto nonostante per 30 anni la tassa di occupazione del suolo pubblico sia stata corrisposta integralmente, per tutta la reale superficie dell’edicola, rivendicano i gestori, un fatto questo che però, precisano dall’amministrazione, non dà diritto al titolo. Nel frattempo per cercare di risolvere la situazione, nel corso degli anni i proprietari hanno presentato all’amministrazione vari progetti per spostare la loro attività in aree alternative della piazza, per risolvere il problema, ma tutti i piani proposti sono stati bocciati perché ritenuti difformi a normative e codice della strada. L’ipotesi più praticabile – ha spiegato l’Assessore al Commercio del Municipio XII, Fabio Rossi, nel corso di un faccia a faccia andato in onda venerdì sulla rete tv Italia Sera – era sembrata quella di porre l’edicola sull’angolo di via de Calvi: per farlo si sarebbe dovuto acquisire il parere favorevole dei proprietari frontisti (un condominio e un’attività commerciale) che però non hanno dato il consenso.
RESTYLING DELLA PIAZZA
A chi accusa l’amministrazione del fatto che la decadenza del titolo sia arrivata come conseguenza dell’intervento di riqualificazione che da fine luglio 2020 sta interessando la piazza, Rossi, ha risposto: “Non comprendo perché si dica che il restyling di Piazza Scotti abbia comportato la volontà di rimuovere l’edicola, anzi questa sarebbe potuta essere l’occasione per sanare la situazione del signor Tocci che va avanti dal 1991”. Collegato infatti con la riqualificazione della piazza era uno dei molti progetti presentati dai proprietari dell’edicola per lo spostamento della loro attività, proprio all’interno del nuovo square centrale. Ma, denunciano i titolari: “Nessuno ci ha mai dato alcuna risposta”. Il piano non ha avuto seguito però, come ha precisato Rossi nel corso della trasmissione ed ha ribadito anche dalla presidente del Municipio XII, Silvia Crescimanno, in un lungo post su Facebook, perché nel frattempo l’atto di decadenza (di novembre 2019) è diventato effettivo e non più appellabile, non avendo la proprietà presentato ricorso al Tar rispetto al procedimento che revocava la licenza. Nel corso di alcuni incontri tra il Municipio, il signor Tocci e il sindacato che lo rappresentava, ha spiegato la minisindaca, “proprio perché umanamente colpiti dalla vicenda e con l’intento di chiarire ai titolari che nessun accanimento c’era nei loro confronti”, il Municipio ha più volte chiarito “che l’atto di decadenza era pienamente legittimo visti anche i precedenti atti amministrativi notificati nel corso degli anni e che ogni e qualsiasi possibile soluzione non poteva prescindere dalla sua preventiva impugnazione dell’atto davanti al TAR, unica Autorità che avrebbe potuto sospendere/annullare l’atto del Municipio”. Se il ricorso fosse stato fatto, e “nel caso in cui il TAR avesse concesso la sospensiva del provvedimento di decadenza – ha spiegato ancora la Crescimanno – i titolari (non ancora giuridicamente decaduti) avrebbero potuto allora chiedere, una volta ultimata la piazza, lo spostamento della loro edicola al centro della stessa, ponendo fine ai problemi iniziati nel 1991”. Non essendo però stato presentato il ricorso, la decadenza del titolo è diventata effettiva e non è più stato possibile percorrere questa strada.
LA SOLIDARIETÁ DEL QUARTIERE
“Ci hanno lasciato soli, non ci hanno mai chiamato a partecipare al tavolo tecnico per metterci a tavolino e trovare una soluzione”, ha detto il signor Tocci che adesso ha paura di vedere vanificati tutti i suoi sacrifici di una vita. L’edicolante e la figlia, nelle mani della quale l’uomo vorrebbe lasciare l’attività di famiglia che raggiungerebbe così la terza generazione di vita, hanno ricevuto moltissime manifestazioni di solidarietà da tutto il quartiere. Clienti storici e personaggi del mondo dello spettacolo che abitano nel quartiere stanno postando in queste ore decine di fotografie con in mano un cartello con sopra la scritta “L’edicola non si tocca!”. Una storia senza dubbio toccante quella della famiglia dei titolari, un’attività storica, conosciuta da tutti i cittadini del quadrante. “Un pezzo di storia di Monteverde rischia di essere sgomberato”, ha commentato in un tweet la consigliera del Partito democratico in Campidoglio, Ilaria Piccolo: “È inaccettabile che per l’edicola di piazza Scotti l’unica soluzione sia la soppressione e lo sfratto. Raggi fa politica con il machete mettendo in difficoltà i romani. Sindaca, tuteli piccole realtà”, ha scritto la consigliera.
APT