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Forte Bravetta: via libera al piano di riqualificazione del demanio

Grazie ad una delibera della Giunta Capitolina, via libera al piano di valorizzazione del Forte

Tratto da Urlo n.233 aprile 2025

BRAVETTA – Il 15 giugno 2022 venne stipulato un protocollo d’intesa tra la Giunta Capitolina e l’Agenzia del Demanio con l’obiettivo di riqualificare uno dei 15 ex edifici militari di Roma, il Forte Bravetta. Due anni e mezzo dopo, con la delibera del 31 dicembre 2024, la Giunta Gualtieri ha dato il via libera al piano di valorizzazione del Demanio, che prevede la rigenerazione sia degli immobili, sia della parte esterna. “L’idea alla base è chiara: trasformare il Forte in un polo culturale e sociale, aperto ai cittadini e immerso in un grande parco pubblico. Il complesso verrà recuperato con un mix di funzioni, dalla memoria storica alla creatività contemporanea”, dichiara Elio Tomassetti, Presidente del Municipio XII.

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IL PROGETTO

La rigenerazione del Forte Bravetta, inserito nella più vasta Valle dei Casali e vicino a Villa York, protagonista anch’essa di un’opera di riqualificazione, si svilupperà sulla valorizzazione dell’identità storica, sulla qualità ambientale e culturale. Gli stabili del Forte diventeranno un centro culturale e della memoria, con spazi espositivi e museali dedicati alla storia del sito. Verranno ospitati anche spazi teatrali, biblioteche e sale studio, luoghi pensati per l’aggregazione di giovani e famiglie. Per quanto riguarda la parte esterna invece, verrà adibito un parco con percorsi naturalistici e aree dedicate allo sport. L’intervento garantirà la tutela del patrimonio naturale e seguirà perciò le direttive della Riserva Naturale regionale. Tutela del paesaggio che seguirà le norme vigenti, soprattutto nel momento in cui, per rendere sostenibile un progetto così enorme, verranno pensate finalità commerciali, come servizi di bar, bistrot o eventi gastronomici.

I FINANZIAMENTI

Il progetto licenziato dalla Giunta capitolina è però ancora privo di finanziamenti che dovranno essere messi dal Demanio, proprietario della struttura, tramite un tavolo tecnico con il Ministero della Cultura, che dovrà valutare e approvare la riqualificazione del Forte, come prevista dalla delibera della Giunta capitolina. “Per quanto riguarda il Forte Bravetta mi sembra che siamo solamente ad una politica degli annunci, tanto per fare un po’ di demagogia e pubblicità gratuita. Il progetto licenziato dalla Giunta capitolina riguarda una struttura che è di proprietà del Demanio, concessa in comodato al Comune, il Municipio non ha perciò nessun tipo di competenza”, dichiara sulle righe del nostro giornale Gianni De Lucia, Capogruppo di FdI in Municipio XII. L’opera perciò dovrà essere finanziata dal Governo nazionale, continua a spiegarci De Lucia, e deve essere ancora quantificata come opera di fattibilità. “Perciò mi sembra prematuro annunciare ai quattro venti che esiste un progetto di riqualificazione del Forte Bravetta – continua – noi comunque, se questo dovesse avvenire, auspichiamo che il Municipio venga coinvolto per le opportune migliorie e che soprattutto il Presidente coinvolga anche le opposizioni, fino ad adesso neanche interpellate”. La riqualificazione del Forte Bravetta, protagonista della cinta di difesa della città tra la fine dell’800 e gli inizi del 900 ed edificato tra il 1877 e il 1983, rimane perciò ancora una proposta di dichiarazione d’intenti, all’interno di un progetto ancora più grande di rigenerazione urbana di tutto il quadrante ovest della città. Così come già spiegato da noi in altra occasione, quando abbiamo delineato la riqualificazione di vari territori che vanno da Porta Pamphili a Villa York nel Municipio XII, fino al parco di Monte Cucco nel Municipio XI. Torneremo sicuramente a parlare di tale enorme progetto di rigenerazione di una superficie che si estende tra interni ed esterni all’incirca su 10,6 ettari. Siamo ancora nella prima fase, ma almeno finalmente qualcosa si è mosso. La restituzione di un’area di pregio storico ambientale come il Forte Bravetta sarebbe un’ottima notizia per tutta la cittadinanza.

Giancarlo Pini