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Malagrotta: ancora ritardi nell’indicazione del nuovo sito

Aumentano i problemi, i rifiuti e anche i costi per i cittadini

Lo scorso 28 marzo il Sindaco Gianni Alemanno aveva dichiarato che l’indicazione del nuovo sito per la discarica che sostituirà Malagrotta sarebbe avvenuta entro aprile ma la comunicazione non è ancora arrivata. La situazione di Malagrotta è la stessa da mesi e i comitati di quartiere continuano a lamentarsi dei disagi provocati dalla discarica. La condizione di crisi è stata poi amplificata  dal mancato ritiro dei rifiuti in alcune zone della città. E per questo il Codacons ha deciso di avviare una class action nei confronti del Comune di Roma Capitale per ottenere un risarcimento, stimato in circa mille euro a testa, per i cittadini di Roma. L’analisi del Codacons deriva dall’osservazione del ritiro dei rifiuti in alcune zone strategiche della capitale su un arco di dieci giorni. I risultati sono stati insoddisfacenti, su dieci punti caldi tenuti sotto controllo dagli operatori del Codacons, ben nove sono risultati con un livello di pulizia molto basso. È stata indicata in circa mille tonnellate la quantità di rifiuti accumulatasi nel quadrante sud-est di Roma all’indomani del primo maggio. La difficoltà nello smaltimento sarebbe, secondo l’AMA, dovuta alla chiusura di uno degli impianti privati della Colari, quello di Rocca Cencia. Una chiusura però già annunciata, infatti in Provincia già da giorni si sarebbe discusso il provvedimento imposto dal NOE (Nucleo Operativo Ecologico) per la messa a norma dell’impianto. Il Sindaco Alemanno in un’ordinanza ha permesso l’utilizzo, in via sostitutiva, di un altro impianto sempre a Rocca Cencia, di proprietà dell’AMA. “In questo modo – ha annunciato il Sindaco – la situazione si dovrebbe stabilizzare nel giro di qualche giorno”. L’impianto dell’AMA dovrebbe essere utilizzato per circa tre mesi, durante i quali la Colari dovrà riparare alle inadeguatezze riscontrate dal NOE. In ogni caso l’utilizzo del nuovo impianto dell’AMA non cambia la situazione della discarica di Malagrotta, nella quale continueranno ad arrivare i rifiuti indifferenziati preventivamente stipati nelle “stazioni di trasferenza” di Rocca Cencia. Sui disagi che hanno colpito Roma si è fatto sentire Fabio Bellini (Pd), Presidente del XVI Municipio, nel cui territorio rientra anche Malagrotta, e ha dichiarato: “La situazione che si è creata nella zona est della città è una conseguenza dell’accumulo incontrollato di immondizia, dovuto al mancato funzionamento degli impianti per il trattamento del cdr (combustibile dervato dai rifiuti ndr). Gli impianti, tra cui quello di Malagrotta, Salaria e di Rocca Cencia, non lavorano perché il Comune non ha stabilito le tariffe per il trattamento. Fino al 2008 invece gli impianti svolgevano la loro attività normalmente e non si sono mai verificati episodi di questo genere”. Riferendosi poi ai paralleli con Napoli ha aggiunto: “A Napoli si producono 2.000 tonnellate di rifiuti al giorno, a Roma invece 5.000, quindi in 10 ore produciamo tutti i rifiuti prodotti dal capoluogo campano in una giornata intera. Già questo dato dovrebbe sollecitare Alemmano e Polverini a prendere delle decisioni”. E per i cittadini romani, che stanno già vivendo in un grande disagio per i disservizi nel ritiro dei rifiuti, arriva un’altra stangata, la nuova TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) in sostituzione della vecchia TARI che, se approvata dall’Assemblea capitolina, comporterà un ulteriore incremento della tassa sui rifiuti per i cittadini romani di circa il 15,5% in più rispetto al 2010. La colpa di questo aumento è dovuta al ritorno del l’IVA disposto per il 2011, agli arretrati dello scorso anno per la stessa imposta che verranno però diluiti in tre rate e infine ai costi più alti per garantire il servizio. Per comprendere come si è arrivati a questo aumento bisogna guardare all’accordo del 2010 fra la Giunta capitolina e l’AMA sui costi del servizio. In quella sede venne previsto un innalzamento della vecchia TARI del 10%, senza che però questo comportasse un aumento delle spese per i cittadini perché la TARI, ritenuta un tributo al pari dell’IVA, è stata annullata. Ciononostante, con una successiva interpretazione del Governo la TARI non è stata individuata tra le tariffe di tipo tributario e quindi soggetta al pagamento dell’IVA. E ora che per il Bilancio  previsto l’aumento della Tari a farsi sentire sono anche i Presidenti dei Municipi, come Gianni Paris (Pd), Presidente del XV, che ha commentato il voto unanimemente negativo che ha visto Consiglieri municipali di entrambi gli schieramenti esprimere contrarietà al piano finanziario di Ama e in particolare agli aumenti tariffari sulla raccolta della spazzatura: “A fronte di un servizio di raccolta sempre più in difficoltà e al mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati per la raccolta differenziata, la Delibera che abbiamo respinto prevede fra l’altro un aumento del 32% delle tariffe a carico dei cittadini”. Bisognerà aspettare ancora l’indicazione del sito per la nuova discarica per iniziare a prospettare una soluzione per Malagrotta e per la situazione dei rifiuti a Roma, in ogni caso non si può fare a meno di osservare come la chiusura di un impianto non a norma e due grandi eventi, come il concerto del primo maggio e la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, abbiano messo in crisi, seppur per qualche giorno, il sistema della raccolta dei rifiuti nella capitale.

Leonardo Mancini

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