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Malagrotta: chiusura prorogata a giugno

Secondo il Consiglio di Stato non è emergenza ambientale.


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Nell’ultimo mese e mezzo si sono moltiplicate le proteste nei confronti delle vicende legate all’impianto di Malagrotta e alla costruzione delle nuove discariche. Il 3 dicembre, in piazza Santi Apostoli, si sono riuniti i cittadini dei comitati Rifiuti Zero e No Discarica per manifestare contro la realizzazione dei nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti nelle zone di Riano, Corcolle e Pizzo del Prete. Sono anche state annunciate altre iniziative, come un presidio al cantiere di Corcolle e l’allestimento di un gazebo fuori la sede della Regione Lazio per chiedere la discussione della legge di iniziativa popolare 241 che prevede la raccolta differenziata porta a porta obbligatoria. Anche la festa dell’Immacolata, tradizionalmente festeggiata a Riano con la sagra del Pangiallo, è stata trasformata in giornata di sensibilizzazione e protesta con la degustazione del “Pangiallo del Rifiuto”. Il rifiuto, in questo caso, è quello posto dai cittadini di Corcolle al “diktat” del Commissario straordinario Pecoraro alla costruzione dell’impianto di smaltimento sul loro territorio. In relazione a queste mobilitazioni, il commissario ha dichiarato: “Le proteste dei cittadini le avremmo avute per qualunque sito avessimo indicato. Addirittura è stato formato un comitato, a Fiumicino, prima ancora che si parlasse di questa eventualità. Ci sono comitati nati prima della scelta dei siti. Sono stati creati sulla base dei sette siti che erano stati inseriti nel piano regionale”.

Il programma di lavoro del Prefetto Pecoraro ha inoltre subìto più di una battuta d’arresto. Già dai primi giorni di dicembre risultava chiaro che il Commissario non sarebbe riuscito a seguire l’iter, da lui previsto, per la chiusura di Malagrotta. Con la scadenza dell’ultima proroga della Polverini alle porte (31 dicembre 2011), ancora nessun esproprio per i siti provvisori (Quadro Alto e Corcolle) e nessuna gara istituita per la costruzione delle strutture: era palese che la discarica di Malagrotta non sarebbe stata chiusa nei tempi stabiliti. Il 14 dicembre è arrivata la conferma ufficiale quando, in Commissione Ecomafie, il commissario Pecoraro ha annunciato una nuova proroga fino a giugno 2012: “La discarica di Malagrotta sarà prorogata per almeno altri sei mesi. Con i tecnici della Regione si sta valutando se sia possibile conferire ancora ‘tal quale’ a Malagrotta. Ho però invitato il Comune di Roma – precisa Pecoraro – a potenziare i due impianti Tmb in modo da avere, insieme agli altri due di Colari, quattro linee di Tmb che lavorano a pieno”. Le strutture Tmb, cioè di Trattamento meccanico biologico, sono una questione aperta e particolarmente spinosa nel sistema rifiuti del Lazio. Questi impianti servono a predisporre i rifiuti prima del conferimento alla discarica, in modo da diminuirne la volumetria e il loro potenziale inquinante. La nostra città produce circa 5.000 tonnellate di rifiuti al giorno, per un totale di 1.834.000 tonnellate annue: di queste solo il 24,3%, secondo i dati Ama del 2011, provengono da raccolta differenziata. Nel Lazio sono presenti quattro impianti Tmb: Malagrotta 1, al momento fermo, Malagrotta 2 e Rocca Cencia, che lavorano al 60%, e infine Via Salaria, operativo al 100%. Anche se questi quattro impianti dovessero lavorare a pieno regime sarebbe possibile trattare solamente 3.000 tonnellate al giorno. Il Commissario Pecoraro in commissione Ecomafie ha quindi dichiarato: “È necessario avere un quinto impianto di Tmb. Occorre per poter trattare quella parte di ‘tal quale’ che rimane fuori dal lavoro dei quattro impianti esistenti. Ho avuto un incontro con Ama e Acea e saranno loro a realizzare questo quinto impianto. Mi auguro che ciò avvenga in tempi brevi”. Sembra però difficile immaginare una tempistica breve nella realizzazione di questa tipologia di impianti, i tempi stimati per la costruzione di una quinta linea di Tmb sarebbero infatti di 12 mesi, ben oltre i tempi dell’ulteriore proroga per Malagrotta. Sul tema degli impianti Tmb è intervenuto anche il Consigliere regionale Esterino Montino (Pd): “Trattare l’immondizia negli impianti Tmb costa molto di più che ammassarla direttamente nelle discariche: per questo gli impianti Ama lavorano a scartamento ridotto”.
Per quanto riguarda gli altri siti, Pecoraro ha spiegato che “a metà gennaio dovremmo avere l’esito delle verifiche per avere definitivamente l’idoneità del sito di Corcolle. Entro fine gennaio, quindi, dovremmo avere il bando di gara”. Il primo conferimento di rifiuti a Corcolle sarebbe previsto per luglio o settembre prossimo, precisa Pecoraro: “Per questo ho parlato di sei mesi di proroga per Malagrotta”. Per il sito di Riano la situazione sarebbe differente: “I tempi per la realizzazione sono di un mese al massimo. Stiamo andando avanti parallelamente con i due siti” conclude Pecoraro.

Un’ulteriore colpo allo scenario proposto dal Prefetto è arrivato il 28 dicembre, quando la IV sezione del Consiglio Di Stato ha accolto il ricorso del Consorzio laziale rifiuti (Colari). La sentenza di Palazzo Spada ha bloccato l’esproprio del sito di Quadro Alto, previsto per il 29 dicembre, posponendo la decisione a quando verrà discussa l’ordinanza del Tar dello scorso novembre. In questo modo il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza di misure cautelari richieste dal Consorzio Colari presieduto da Manlio Cerroni proprietario, oltre che di Malagrotta, anche del sito di Riano. La Presidente della Regione Lazio Renata Polverini si è dimostrata cauta nel delineare le conseguenze di questo atto: “Aspettiamo, il Consiglio di Stato entrerà nel merito a gennaio. Vedremo la sentenza e ci regoleremo di conseguenza”. Non è chiaro nemmeno il futuro ruolo del Prefetto Pecoraro, nonostante nella serata del 28 dicembre sia arrivata la decisione sulla proroga di Malagrotta per adottare il provvedimento del Consiglio di Stato. Non sono mancate le polemiche riguardo la nuova proroga: “In qualsiasi modo si concluderà questa vicenda, ad avvantaggiarsene sarà il monopolista Cerroni, sia che si proroghi Malagrotta, sia se si aprirà Riano” ha dichiarato il presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio. Le critiche arrivano anche dal Campidoglio, dove il Capogruppo del Pd Umberto Marroni in una nota ricorda la campagna sulla chiusura di Malagrotta: “Il Pdl ha invaso la Capitale con manifesti che annunciavano la chiusura di Malagrotta: ora Alemanno e Polverini dovrebbero affiggerne uno chiedendo scusa ai romani per averli presi in giro”.
I prossimi mesi saranno importanti per l’evoluzione di tutto il sistema rifiuti del Lazio, anche in relazione alle polemiche sollevate dal Piano della Regione. Dopo la discussione dell’ordinanza del Tar potremo capire cosa succederà a Riano e di conseguenza anche agli altri siti indicati. Non dobbiamo però dimenticare le dichiarazioni del prefetto Pecoraro sulla realizzazione di una quinta linea di impianti Tmb, che nei prossimi mesi potrebbe essere presa in considerazione. Una domanda però bisogna porla: come mai i dati sui rifiuti della Capitale proposti dal Commissario sono molto più pessimistici, c’è chi dice più realistici, rispetto a quelli del Piano Rifiuti della Regione?

Leonardo Mancini