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Malagrotta: ci sono novita’? Si, ma si tratta di un’altra proroga

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Si susseguono le dichiarazioni sulla (mancata) chiusura della discarica.

La novità più importante riguardo la discarica di Malagrotta si è potuta leggere sulle pagine dei maggiori quotidiani nazionali, tra cui “Il Tempo”. Il 31 ottobre il Sindaco Alemanno, infatti, attraverso il quotidiano ha spiegato: “la costruzione del gassificatore di Albano non sarebbe comunque sufficiente a chiudere Malagrotta e il ciclo dei rifiuti della Capitale; dovremo comunque costruire un nuovo impianto, che, se il Tar stopperà Albano, dovrà essere più potente. Meglio che Albano si faccia, sarebbe un errore mandare tutto a monte. Ma comunque non sarà decisivo nel bene e nel male di questa città. C’è un pericolo: ci deve essere una forte presenza pubblica negli impianti di smaltimento di Roma e del Lazio per evitare il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata”.

Il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini intanto spiegava che il Piano Rifiuti sarà presentato dopo la metà di novembre e che, quindi, solo allora ci saranno le dovute previsioni sulla chiusura di Malagrotta (che non farà parte del Piano) e che l’individuazione della nuova area dipenderà principalmente dal Comune.
Cerchiamo di fare chiarezza su una situazione che ormai si trascina da troppi anni.
La discarica di Malagrotta doveva chiudere nel 2007. Negli anni, di proroga in proroga, ancora non si è riusciti a trovare un sito alternativo e, intanto, anche l’Unione Europea si è espressa negativamente sulla vicenda. Ora la discarica si è quasi esaurita, in molti non sono sicuri del monitoraggio ambientale ma, nonostante tutto questo, la definitiva chiusura sembra spostarsi al 2013.
Andrea De Priamo, Presidente della Commissione Ambiente del Comune di Roma, attraverso un comunicato afferma: “I colleghi del centrosinistra fingono di ignorare il concetto fondamentale espresso dal Sindaco Alemanno in merito alla proroga per Malagrotta: la stessa, contrariamente a quanto avveniva nei governi di centrosinistra, non sarà una proroga sine die ma sarà contestuale all’indicazione del nuovo sito che sostituirà Malagrotta. Da questo punto di vista troviamo contraddittorio fare riferimento all’area metropolitana e allo stesso tempo escludere la possibilità di un nuovo impianto nell’ambito della stessa come fanno alcuni colleghi di centrosinistra. Bisognerà in tempi brevi indicare il nuovo sito sulla base di criteri tecnici oggettivi e, da quel punto di vista, occorrerà responsabilità da parte di tutte le forze politiche per evitare il sorgere di continui veti che potrebbero portare a una situazione drammatica dei rifiuti nella regione. Non vorremmo che vi fosse la volontà di far riemergere quell’opzione di Monti dell’Ortaccio che sarebbe una beffa per i cittadini della Valle Galeria, per anni sottoposti alla discarica di Malagrotta. D’altro canto siamo certi che se la Regione Lazio sosterrà l’impegno di Roma Capitale per aumentare la raccolta differenziata e realizzare l’impiantistica necessaria per il trattamento e il riciclo della stessa, in futuro non sarà necessario prevedere mega discariche o termovalorizzatori in tutto il territorio regionale”.
In chiusura riportiamo un commento di Massimiliano Ortu, Vice Presidente del Consiglio e Capogruppo di Rifondazione Comunista del Municipio Roma XVI: “Alemanno ha speso gran parte della campagna elettorale sul territorio del XVI Municipio, promettendo a più riprese la chiusura di Malagrotta entro il 2009. Ora, però, sappiamo che presumibilmente chiuderà nel 2013. L’Unione Europea l’ha dichiarata fuori norma, l’inceneritore non ha un documento di collaudo, non si sa dove finiscono le scorie, il grande numero di gabbiani dimostra che i rifiuti sono all’aperto; con tutto questo non c’è garanzia di chiusura per il 2013, anno in cui, comunque, Alemanno sarà arrivato al completamento del suo mandato. Ciò significa che con un intero mandato non sarà riuscito a mantenere la promessa fatta in campagna elettorale. I compiti sono ben definiti, Alemanno dovrebbe individuare un nuovo sito e la Polverini chiudere la discarica. In realtà è ancora e sempre tutto fermo. Su questa situazione non credevo fosse possibile fare peggio di Veltroni e Marrazzo, ma Alemanno e Polverini ci stanno riuscendo”.

Andrea Falaschi

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