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Malagrotta: gli interventi partiranno a marzo 2025

Tratto da Urlo n.229 dicembre 2024

MALAGROTTA – La notizia è arrivata direttamente attraverso il generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, nominato commissario alla bonifica di Malagrotta, durante un incontro avvenuto con i cittadini in Municipio XII nella sede di Monteverde. I lavori per la messa in sicurezza dell’area della discarica di Malagrotta partiranno a marzo del prossimo anno.

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Gli interventi in questione riguardano il capping (la copertura degli strati più superficiali della discarica), l’impedimento della fuoriuscita di percolato e la realizzazione dei sistemi di sfruttamento del biogas prodotto dai rifiuti sotterrati. Infine, ha spiegato il generale Vadalà ai cittadini, sarà realizzata l’opera di cinturazione del sito per metterlo in definitiva sicurezza. Questi lavori sono stati resi possibili grazie ad ingenti stanziamenti. Infatti sono due le gare espletate per portarli a termine. La prima gara è da 74,8 milioni e servirà alla cinturazione della discarica con un diaframma plastico di un metro di larghezza. La seconda (la più cospicua) da 116 milioni serve alla realizzazione del capping, all’estrazione del biogas e per tenere sotto controllo il percolato.

Nel dettaglio il sito della discarica è stato suddiviso in quattro diversi settori, che ospiteranno 216 pozzi duali, in grado di captare il biogas ed estrarre il percolato. Questo, dopo un primo trattamento sul posto, verrà poi smaltito in un impianto esterno. Verrà anche raccolta l’acqua meteorica per evitare fuoriuscite dal sito e anche per utilizzarla all’interno delle misure antincendio, così da creare un ulteriore tassello del sistema di sicurezza ed evitare quanto avvenuto negli scorsi anni con i roghi degli impianti TMB.

Il commissario è stato chiaro anche sul termine dei lavori che sarebbe previsto per il 2026. Vadalà ha infatti spiegato che in questo momento si sta procedendo alla cantierizzazione e alle indagini ambientali. In particolare sul particolato è l’Arpa Lazio, attraverso il suo presidio, che sta indicando delle misure all’amministratore giudiziario (ricordiamo che l’impianto è al momento sotto amministrazione giudiziaria). “Dobbiamo, però, monitorare quello che succede a Malagrotta quando la massa si muove, a livello chimico e fisico, e assicurare la sicurezza anche su quello che succederà con l’estrazione. Poi ci sarà la bonifica dei terreni, ma sarà una fase successiva”, ha sottolineato il generale durante l’incontro. Intatti il mandato dato dal Governo al Commissario è chiaro e si limita alla prima fase degli interventi e cioè la chiusura e l’adeguamento da svolgere entro il 2026-2027 (i fondi FSC che vengono utilizzati per queste operazioni hanno infatti la stessa scadenza). La successiva bonifica dei terreni e i progetti che potranno essere immaginati su quell’area sono tutt’altra fase e, al momento, non sono ancora stati previsti.

LeMa