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Malagrotta “finalmente” ad alto rischio ambientale

La Regione Lazio approva l’atto. Monti dell’Ortaccio nuova area?

“Esprimiamo soddisfazione per l’atto votato a maggioranza in Consiglio regionale del Lazio con il quale si richiede che l’area di Malagrotta venga dichiarata ad elevato rischio di crisi ambientale, nel territorio del Comune di Roma – è quanto affermano Piergiorgio Benvenuti e Fabio Rosati di Ecoitaliasolidale – la responsabilità della situazione in cui si trova ora Malagrotta è ben conosciuta da decenni e mai si è giunti a provvedimenti concreti atti a pianificare una reale via d’uscita che chiaramente non sia quella di realizzare una discarica bis a pochi centinaia di metri dalla stessa Malagrotta, a Monti dell’Ortaccio per intenderci, come non si è pianificata una bonifica dell’area più vasta intorno alla discarica, anch’essa interessata da situazioni a rischio ambientale. Ora ben vengano le richieste di una certificazione sui danni e l’avvio di uno studio epidemiologico che è stato avviato dalla Regione su tutto il territorio del Lazio, ma è bene individuare al più presto, senza alcuna ulteriore proroga, soluzioni certe per bonificare l’area e trovare valide alternative. Sulla realtà complessiva di Malagrotta presenteremo con l’intero gruppo di lavoro di Ecoitaliasolidale un dossier specifico e proposte operative alle amministrazioni competenti”.
L’atto cui fanno riferimento Benvenuti e Rosati è stato approvato il 26 gennaio 2011 dalla maggioranza del Consiglio regionale del Lazio e come prescritto dall’ordine del giorno, proposto dal consigliere Angelo Bonelli (Verdi), la Giunta dovrà predisporre entro sei mesi uno studio propedeutico finalizzato alla dichiarazione prevista dall’articolo 74 del decreto legislativo 112 del 1998.
Intanto, nei giorni precedenti, una delegazione dei Radicali Italiani, formata dal Massimiliano Iervolino (Consigliere provinciale), Rocco Berardo (Consigliere regionale), Josè De Falco (Consigliere generale)
e lo scrittore Michele Governatori (Membro del Comitato Nazionale), si era recata in visita alla discarica di Malagrotta. Lo stesso Iervolino ci racconta: “Abbiamo un impianto di Tmb che non funziona da tre anni e una discarica, quasi in esaurimento, che continua ad essere illegale nonostante quello che ci viene detto di fare dall’Europa. La maggior parte
dei problemi dei rifiuti nel Lazio è legata a questioni economiche perché il Comune di Roma preferisce conferire in discariche il tal quale perché costa circa la metà rispetto ad un trattamento biologico dei rifiuti e rispetto alla raccolta differenziata. La Regione Lazio deve
avviare urgentemente lo studio di sicurezza dell’area vista che il Campidoglio aveva richiesto alla Regione nel 2003 – e poi di nuovo nel 2004 – per poter arrivare ad una valutazione complessiva dei diversi
impatti ambientali che si concentrano nell’ area del quadrante ovest sulla quale grava, come ormai arcinoto, una molteplicità caotica di impianti. Questo studio, mai fatto, è fondamentale per una zona classificata <a rischio di incidente rilevante> e quindi sottoposta a precisi vincoli di
legge (Decreto Legislativo 334/99 <Seveso II>).
Per Augusto Santori, consigliere del Pdl del Municipio XV: “L’area della Valle Galeria, a cavallo tra i Municipi XV e XVI, è da sempre soggetta a gravi severità ambientali: la Raffineria di Roma, depositi di materiali bituminosi, le cave, l’inceneritore di rifiuti ospedalieri, il gassificatore e soprattutto la discarica più grande d’Europa, quella di Malagrotta. Ad oggi l’attività della discarica è stata prorogata fino a giugno ma, in assenza di provvedimenti efficaci e coraggiosi, il destino è che resti operativa per altri anni. Nel frattempo il privato che gestisce Malagrotta ha offerto Monti dell’Ortaccio come area alternativa, dove da giorni tra l’altro si registrano rilevanti sbancamenti del terreno. Monti dell’Ortaccio si trova in linea d’aria a pochi passi da Malagrotta, precisamente tra Ponte Galeria e Piana del Sole, in un contesto che aggraverebbe ulteriormente lo stato di salubrità ambientale della zona. Così, nell’immobilismo delle Istituzioni, alcune settimane fa un monitoraggio, effettuato dall’ARPA Lazio delle acque superficiali e di falda nei pressi di Malagrotta, ha evidenziato misure di tossicità di inaudita gravità spingendo il Sindaco Alemanno a emanare una ordinanza di tutela ambientale. Ad oggi, quanto disposto nella stessa, non ha avuto un puntuale seguito. Abbiamo chiesto un Consiglio congiunto dei due municipi interessati, crediamo che la risposta debba essere chiara e perentoria affinché la Valle Galeria, dove è previsto tra l’altro un forte sviluppo urbanistico, possa tornare a pensare al proprio futuro”. E lo proprio Santori, in una nota coordinata con Marco Giudici, Consigliere del Pdl del Municipio XVI, ha fatto sapere che i Presidenti Paris e Bellini hanno deciso di convocare questo Consiglio congiunto”
Sono molteplici le voci che si susseguono sull’avvio di lavori a Monti dell’Ortaccio. Lavori di cui, in realtà, si sa poco o nulla. A tal proposito Andrea De Priamo, Presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale ha dichiarato: “Alla luce di quanto riportato dai media ho inviato al
Comandante della Polizia Municipale Giuliani una richiesta per una urgente verifica rispetto ai lavori in corso nell’area sita in località Monti
dell’Ortaccio, in seguito anche agli allarmi lanciati dai comitati dei residenti. Com’è noto i lavori di movimento terra anche all’interno di aree
private devono essere autorizzati e pertanto ritengo che sia utile il controllo richiesto al fine di fugare preoccupazioni rispetto all’ipotesi
di realizzazione di nuove discariche sul territorio”.

Andrea Falaschi

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