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Massimina: nuovo centro di accoglienza per migranti

Si attende il parere del Demanio sul nuovo edificio individuato dalla Prefettura

MASSIMINA – Ha scatenato molte polemiche la notizia della possibile apertura nel quartiere Massimina di un nuovo centro di prima accoglienza per migranti. Sul sito della Prefettura sono stati pubblicati i risultati di un’indagine di mercato, indetta a novembre 2016, volta ad acquisire in locazione un immobile (o in alternativa due) da destinare all’accoglienza di circa 1000 migranti. Sono state individuate due strutture: una di queste è in via del Casal Lumbroso 77, a Massimina, un quartiere già penalizzato negli anni da situazioni come la discarica di Malagrotta e l’assenza di servizi. La seconda, invece, non sarebbe all’interno del Municipio XII. “La gestione dell’Hub – come indicato nell’avviso pubblico di novembre – sarà effettuata da operatori economici del settore che saranno individuati mediante procedure di gara ad evidenza pubblica”. Al momento in cui scriviamo, si legge nel documento contenente l’esito dell’indagine per entrambi gli immobili “è stato avviato l’iter locativo presso l’Agenzia del Demanio” che, come specificato nell’avviso pubblico, dovrà valutare il canone richiesto oltre alla sussistenza di ogni requisito tecnico in materia di sicurezza. L’eventuale locazione, sempre secondo quanto stabilito nella gara, “sarà sottoposta all’autorizzazione del Ministero dell’Interno”.

IL “NO” DEL MUNICIPIO – Una volta ricevuta la notizia, il Municipio XII si è mosso chiedendo dettagli alla Prefettura. Ce ne ha parlato la Presidente Silvia Crescimanno: “Abbiamo chiesto di ricevere tutti gli atti relativi all’idoneità dell’edificio”. Il Municipio ha in ogni modo espresso in più occasioni in modo netto la sua assoluta contrarietà all’ipotesi: “Nel nostro territorio – seguita – sono presenti già altri due centri di accoglienza (in via Ramazzini ed a largo Perassi). Massimina inoltre presenta molti problemi, non crediamo quindi che l’inserimento al suo interno di un altro centro sia una scelta sostenibile. Riteniamo di essere al tetto massimo delle presenze sul territorio”. In ogni modo, precisa la Minisindaca, senza il parere positivo del Demanio, il procedimento non potrà andare avanti. Intanto il 10 aprile, in una nota al Municipio, riferisce la Crescimanno, la Prefettura ha “sottolineato come la procedura non risulti ancora conclusa e che le preoccupazioni espresse da questa Amministrazione e dai comitati saranno valutate anche in sede di Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”. Nessuna novità al momento invece rispetto al centro di accoglienza di via Ramazzini.

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LE REAZIONI – È stata molto forte la reazione degli abitanti del quadrante che hanno manifestato la loro contrarietà al nuovo polo. Duri sono anche Giovanni Picone e Marco Giudici (Fdi), Consiglieri al Municipio XII: “Nel silenzio assordante delle istituzioni grilline sorgerà un nuovo Hub. Soli contro tutti da anni denunciamo questo pericolo e oggi, dalla parte della ragione, puntiamo il dito contro Pd e M5S, incapaci di proteggere un territorio che, con le sue 3 strutture presenti (se si considera anche quella a Casal Lumbroso), tutte aperte nell’ultimo anno, segna un record negativo”. Il risultato, seguitano, è che il quartiere Massimina “risulta sempre più abbandonato e incontrollato e si allontana dalla città giorno dopo giorno, colpito da un’invasione che sembra inarrestabile e che gonfia il business dell’accoglienza attraverso cui si arricchiscono i soliti noti a discapito dei cittadini”.

RIORGANIZZARE L’ASSISTENZA – Perplessità sul nuovo centro sono state espresse anche da Cristina Maltese (Pd), Consigliera municipale: “Un centro che condensa così tante presenze nello stesso luogo non è la soluzione migliore per accogliere soggetti verso i quali l’Italia ha una responsabilità. Condivido invece la politica degli SPRAR (strutture permanenti per la gestione del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, ndr): centri di piccole dimensioni, diffusi in tutta Italia”.
Per garantire la continuità dell’accoglienza quindi servirebbero strutture a capienza ridotta: “Credo che l’Amministrazione abbia il dovere di affrontare la situazione con il Prefetto e valutare un piano di accoglienza sostenibile per i quartieri della città”.
Anche l’ex presidente del Municipio non ritiene che Massimina sia un luogo adatto per ospitare una simile struttura: “È una realtà difficile, sia dal punto di vista sociale che ambientale, un territorio che ha pagato prezzi altissimi. La reazione dei residenti è quindi comprensibile”. Istituire un centro in un territorio come questo “non è corretto né per chi accoglie né per chi viene accolto. Ho sostenuto e sosterrò la posizione dei cittadini di Massimina perché il quartiere è inadatto per questo tipo di struttura”.

GLI ALTRI BANDI – È sempre più evidente insomma la necessità di riorganizzare l’accoglienza per gestire un flusso di arrivi che è molto più intenso rispetto al passato. Per questo sono stati messi a disposizione anche fondi europei. Per la loro assegnazione sono stati indetti nei mesi passati due bandi (indipendenti rispetto all’indagine di mercato di cui si parla sopra). Entrambi sono volti all’individuazione di soggetti per l’affidamento dei servizi di accoglienza in strutture temporanee e dei servizi connessi ai cittadini stranieri richiedenti asilo. Il primo è stato indetto a novembre 2016 ed è volto alla ricerca di circa 8000 posti. Il secondo (per più di 3000 posti) è stato pubblicato a febbraio 2017 poiché “in esito al predetto avviso – si legge nel testo della gara – le offerte di disponibilità di posti sono state inferiori alle effettive necessità”. Pertanto la Prefettura ha ritenuto necessario procedere alla pubblicazione di questo ulteriore bando volto ad assicurare il servizio di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo, compresi quelli già ospitati presso strutture che devono essere riallocati. Il primo bando avrebbe dovuto coprire il periodo dal 1 gennaio al 31 dicembre 2017; il secondo invece quello dal 1 aprile al 31 dicembre. Al momento in cui scriviamo però nessuno dei due bandi è stato ufficialmente aggiudicato.

Anna Paola Tortora

Tratto da Urlo n.145 aprile 2017