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Monteverde, perché queste continue voragini?

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Il sottosuolo del quartiere è sotto controllo, dice il Municipio, ma dall’opposizione arriva la richiesta di uno studio approfondito

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Tratto da Urlo n.122 febbraio 2015

MONTEVERDE – Negli ultimi tempi i cittadini di Monteverde hanno dovuto fare più volte i conti con i disagi derivanti dall’apertura di voragini, di diverse dimensioni, sul territorio. Ultima quella che si è originata sulla Circ.ne Gianicolense all’altezza del Ponte Bianco, pochi metri più in giù rispetto alla grande voragine che si era aperta a novembre nei pressi dell’ingresso del pronto soccorso del San Camillo. All’inizio di gennaio problemi simili, seppur di dimensioni ridotte, avevano interessato via Mantegazza; lo scorso anno un problema analogo si era verificato a via Revoltella, rimasta chiusa al traffico per lungo tempo. Lungi da noi creare allarmismi inutili, ma visti i numerosi episodi di dissesto del manto stradale, alcuni anche a distanza molto ravvicinata l’uno dall’altro (sia a livello temporale che spaziale), abbiamo pensato di fare il punto della situazione, interrogando l’Amministrazione sullo stato di salute del sottosuolo del quartiere.
Abbiamo parlato sia con la Presidente del Municipio XII, Cristina Maltese, che con Raffaele Scamardì, Assessore ai Lavori Pubblici municipale, che escludono che il sottosuolo di Monteverde sia a rischio. Dopo l’apertura della voragine nel tratto basso della Gianicolense sono stati effettuati i sondaggi del caso e un esame geoelettrico del sottosuolo che hanno escluso la presenza nel terreno di cavità o resti archeologici, ci racconta Scamardì che dice che il problema non è stato originato quindi da uno smottamento del terreno. In seguito ai rilievi è stata scartata anche l’ipotesi che la seconda voragine sulla grande arteria si fosse prodotta per le stesse cause che avevano originato la prima (la rottura di una tubatura). Escluso, quindi, che i due episodi fossero concatenati, dal rapporto tecnico è emerso che nel terreno sottostante la grande buca all’altezza di Ponte Bianco fosse presente un riempimento composto da materiali differenti tra loro, e il forte stress causato dal passaggio di intenso traffico di macchine e mezzi pesanti ha portato l’asfalto a cedere: “L’analisi dei dati – si legge sul rapporto dell’indagine geofisica effettuata alla fine del mese di gennaio – dimostra la presenza di anomalie di resistività (all’esterno dell’area della voragine) presumibilmente non riconducibili alla presenza di cavità, bensì a porzioni di materiale di diversa consistenza e densità rispetto ai terreni circostanti”. La grande buca è stata ricoperta e all’inizio di febbraio la circolazione sulla strada è stata ripristinata.
“È diventata ormai una triste prassi quella dell’apertura di nuove voragini nel nostro municipio”, commentano Silvia Crescimanno e Daniele Diaco, Consiglieri del Municipio XII per il Movimento 5 Stelle, che in una nota, in riferimento alla situazione, informano di aver presentato un ordine del giorno per lo stanziamento di fondi per la realizzazione di uno studio sulle attuali condizioni del sottosuolo.
Sulla questione abbiamo interpellato anche la Presidente Cristina Maltese che rassicura in merito alle due voragini che hanno interessato la Circ.ne Gianicolense: “I due episodi sono indipendenti l’uno dall’altro, si è trattato solo di una sfortunata coincidenza. Il Municipio ha chiesto prima all’ex Assessore ai Lavori Pubblici Paolo Masini e poi all’attuale Maurizio Pucci, che venisse effettuata un’accurata diagnosi del terreno per escludere che esistesse rischio per la sicurezza. Sono questioni che non hanno nulla a che vedere con la stabilità di Monteverde”, terreno sul quale, seguita la Presidente, “in passato sono state fatte indagini molto accurate, soprattutto sulla zona di Monteverde Vecchio che è quella più fragile, in seguito ad un approfondito lavoro sul rinvenimento delle catacombe ebraiche, ai lavori precedenti alla costruzione delle gallerie della stazione del treno Quattro Venti e agli scavi dell’Italgas per quanto riguarda la Gianicolense. Nel quadrante l’unico problema conclamato, oggetto di un’accurata indagine da parte della Provincia dal 2006 al 2008 e per la quale da tempo stiamo cercando l’attenzione per intervenire – seguita la Maltese – è la Collina Ugo Bassi a Monteverde Vecchio. Sull’area tuttavia non sussiste alcun pericolo ma sicuramente si dovrà intervenire per operare un consolidamento”. Più che parlare di fragilità del sottosuolo, continua la Presidente, l’attenzione deve essere spostata sullo stato delle fognature. Non è un caso che, la maggior parte delle volte, l’origine delle voragini sia la rottura di una tubatura o – come nel caso della voragine sulla Gianicolense di gennaio – di lavori di riempimento non accurati: “Acea deve fare un monitoraggio perché a Roma lo stato della fognatura e della rete idrica non è chiaro, è evidente che ci siano dei problemi molto seri. Nel nostro territorio si creano i buchi perché il terreno viene dilavato dall’acqua, in altri quartieri si creano i laghi come è successo recentemente a piazza Scotti”.
Dure le dichiarazioni di Marco Giudici, Consigliere del Municipio XII e Presidente della Commissione Trasparenza che accusa: “La Giunta di centrosinistra, la Presidente e l’Assessore non hanno alcuna cognizione dello stato del sottosuolo, oltretutto nell’ultimo bilancio sono stati tagliati 40mila euro dal fondo per la manutenzione stradale in un momento in cui le vie del territorio versano in condizioni gravissime e la situazione mette in pericolo automobilisti e soprattutto motociclisti. Su questo tema c’è bisogno di maggiore attenzione da parte del Municipio”.

Anna Paola Tortora