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Municipio XII: anche la scuola De Andrè al vaglio dei tecnici

Dovrà essere effettuato un ulteriore studio per capire come intervenire sui danni alla struttura

MONTEVERDE – Della scuola De Andrè avevamo parlato lo scorso settembre, pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico. Il plesso (parte dell’I.C. via Fabiola) infatti aveva ritardato l’apertura a causa di alcune verifiche tecniche necessarie sulla struttura. Al completamento delle indagini, a fine settembre, la scuola aveva riaperto ma poco dopo, per precauzione in seguito agli esiti degli esami, gli studenti sono stati spostati all’interno del plesso Franceschi (parte dello stesso Istituto Comprensivo). Dal Municipio hanno fatto sapere che sarà necessario un nuovo studio tecnico per capire come intervenire sull’immobile, che in parte potrebbe dover essere addirittura demolito.

LA STORIA

Andiamo però con ordine. Lo scorso anno, a settembre, il plesso De Andrè non fu riaperto immediatamente con l’inizio del nuovo anno scolastico a causa di alcune crepe sui muri sulle quali è stato necessario condurre degli accertamenti. Ce lo ha raccontato Valerio Vacchini, Assessore ai Lavori Pubblici del Municipio XII, che ha ricostruito per noi la questione: “Da vario tempo all’interno della scuola erano presenti delle crepe in progressiva espansione”. Questi segni sui muri, ha spiegato l’Assessore, possono essere indice di un danno all’intonaco ma anche di problematiche più importanti. In ogni modo, ha spiegato, “le crepe sono generalmente determinate dalle trazioni che vanno ad incidere anche su pilastri e travi”. La problematica – ha precisato Vacchini – era presente da vari anni, tant’è vero che “circa 10 anni fa sull’edificio era stato fatto un intervento: erano stati inseriti dei micropali in fondazione. Il motivo? La scuola stava scivolando verso il basso, poiché l’edificio si trova su una strada in discesa”.

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LO STATO ATTUALE

Le crepe che hanno destato allarme dunque esistevano da tempo ma, ha spiegato sempre Vacchini “nell’ultimo periodo le cose si erano aggravate. Abbiamo quindi condotto delle verifiche”. Purtroppo quella individuata anni fa “si è rivelata solamente una soluzione palliativa che non ha risolto le problematiche a carico dell’edificio. Gli esami che sono stati condotti hanno evidenziato infatti la necessità di effettuare un ulteriore studio tecnico – ha spiegato Vacchini – che dovrà determinare se ed eventualmente quanta porzione della scuola potrà essere conservata e quanta verosimilmente dovrà invece essere demolita poiché le forze di trascinamento che in questi anni hanno continuato a far slittare la scuola verso il basso potrebbero aver pregiudicato la struttura”. Ecco perché poco dopo la riapertura (in ritardo) del plesso lo scorso anno, i bambini poi in via precauzionale e in seguito agli esiti dello studio che consigliava per cautela di liberare gli spazi, sono stati spostati presso la Franceschi. Lo spostamento ha interessato tuttavia pochi studenti, poiché, ha spiegato Vacchini “al nostro insediamento abbiamo trovato la scuola interdetta per 4/5”, e le classi al suo interno quindi erano già in numero limitato. Gli uffici e la presidenza invece sono rimasti alla De Andrè.

LE TEMPISTICHE

Ora quindi dovrà essere bandita la gara per la redazione del nuovo studio che dovrà indicare al livello tecnico quali saranno gli interventi da effettuare. Ma come mai dallo scorso anno questo ulteriore passaggio non è stato ancora formalizzato? Lo abbiamo chiesto sempre a Vacchini che ha risposto che “nel frattempo il Municipio ha dovuto affrontare situazioni emergenziali più gravi. Il riferimento è agli interventi effettuati all’interno del plesso Girolami (all’interno del quale a settembre 2021 ha riaperto il Corpo A ndr) e le opere portate avanti all’interno della Bixio-Crispi dove è stato effettuato un importante lavoro di rifacimenti dei controsoffitti”. Gli interventi alla De Andrè sono però fondamentali e devono essere effettuati, ha concluso Vacchini che ha assicurato ”attenzione sulla questione indipendentemente da quello che sarà il risultato delle elezioni”.

Anna Paola Tortora