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Parcheggio Donna Olimpia: ripresi i lavori

A distanza di più di 10 anni dall’inizio delle opere, al via un nuovo progetto

Tratto da Urlo n.159 Luglio 2018

MONTEVERDE – Dopo anni di attesa sono ripresi i lavori per la costruzione del parcheggio di via di Donna Olimpia. Sul luogo verrà edificata una struttura multipiano che ne avrà due interrati e quattro esterni. Sulla copertura dell’ultimo – si legge sul cartello che annuncia l’inizio lavori apposto sul luogo – sarà costruito un edificio per quattro unità a uso residenziale. I lavori sono ripresi a giugno (con la messa in sicurezza del cantiere) e la data presunta della loro fine, secondo quanto riportato, è stimata in 450 giorni solari.

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LA STORIA – Si tratta di un parcheggio privato, per la costruzione di box destinati alla vendita. I lavori iniziarono nel 2006 quando, per far posto all’opera, vennero demoliti una collinetta e il casale “Ragazzi di vita” di Pasolini. La questione si dimostrò da subito intricata: il Municipio XII (all’epoca XVI) infatti diede parere negativo (anche se non vincolante, ndr) all’opera per ben due volte, raccontava a Urlo l’allora Presidente del parlamentino, Fabio Bellini. L’edificazione venne poi autorizzata dal dipartimento comunale competente che in prima battuta aveva però rigettato il progetto. I lavori iniziarono mesi dopo ma fu da subito evidente l’impatto dell’opera sul territorio che determinò sin dai primi momenti la nascita di polemiche da parte della popolazione. Nel 2011 l’area venne posta sotto sequestro, in seguito al rilevamento di difformità da parte dell’ufficio tecnico del Municipio: le dimensioni delle porzioni fino a quel momento edificate eccedevano i limiti concessi non rispettando il progetto (il profilo del parcheggio avrebbe dovuto ricalcare quello della collinetta rimossa per fare posto all’opera, ndr). I sigilli rimasero sull’area fino al 2014 quando, con un dissequestro parziale, venne consentito alla ditta di entrare nel cantiere e demolire l’abuso che però, dopo una verifica, si dimostrò rimosso solo parzialmente. L’opera quindi venne posta nuovamente sotto sequestro. La società che si occupò dell’iniziale realizzazione, però, fallì ed entrò in gioco un Commissario per la gestione del patrimonio. Ha ricostruito per noi le fasi successive della vicenda l’attuale Assessore all’Urbanistica del Municipio XII, Emilio Acernese: “Il Curatore si fece promotore di un nuovo progetto con l’obiettivo di rimuovere le opere abusive e ricondurre l’intervento nell’alveo del rispetto della disciplina edilizia e urbanistica. Furono demolite porzioni di struttura in cemento armato, ridotto un piano interrato di parcheggi e rimodellato il profilo dell’intera opera affinché riproducesse al meglio quello dell’antica collina”. Nacque così il nuovo progetto che, ha aggiunto Acernese, “prevede anche la ricostruzione in sommità, con medesima posizione e volumetria, del casale preesistente, stavolta con funzione abitativa”.

LA RIPRESA DEI LAVORI – “Ad oggi – seguita l’Assessore – la società che ha rilevato il cantiere ha ottenuto le necessarie autorizzazioni per la realizzazione del nuovo progetto finalizzato al miglioramento della qualità architettonica dell’opera nel rispetto dei vincoli normativi e di adeguamento sismico. Al momento si sta lavorando per mettere in sicurezza il cantiere per iniziare i lavori veri e propri”. Il progetto, conclude, “è stato approvato dall’ufficio tecnico del Municipio, il quale vigilerà ovviamente sull’andamento delle opere”.

UN’OPERA AGOGNATA – L’opera è attesa da tempo dai cittadini del quartiere, costretti a convivere da circa 12 anni con lo scheletro che domina la strada. A dimostrazione del sentimento di esasperazione diffuso, sulle delimitazioni dell’attuale cantiere sono apparse delle scritte di protesta di chi denuncia: “È dal 2006. Vergogna”. Sono proprio i progetti iniziati e poi lasciati fermi e inconclusi, ha commentato Cristina Maltese, Capogruppo Pd in parlamentino “a produrre abbandono e incuria. Bene quindi la ripresa dei lavori che evita il degrado che un cantiere a cielo aperto comporta al tessuto urbano. Tuttavia è importante – precisa – verificare che tutto sia a posto e che i lavori rispettino le prescrizioni. Per questo come Partito Democratico faremo un’interrogazione alla Presidente del Municipio, chiedendo delucidazioni. Opereremo tutti i controlli necessari per verificare che l’opera sia conforme alla legge”. Ritornando a parlare del passato la Maltese ha poi ricordato come “quella sia una ferita all’interno del quartiere presente da molto tempo: le lungaggini legali, amministrative e procedurali rendono difficile garantire alla città il corretto impulso di sviluppo e decoro”. Solo nel Municipio XII, ha ricordato la consigliera, “sono molte le realtà ferme: basti pensare a Massimina, dove il piano urbanistico B25 non è stato ancora completato, o al Pup di Porta Portese. A Roma questa è ormai una situazione fuori controllo. Tali contesti di indeterminatezza offrono il fianco al degrado e rendono la città più brutta. Si devono individuare procedure più snelle e aumentare i controlli per permettere la riqualificazione dei quartieri senza dover attendere lustri”, ha concluso. Sull’argomento hanno detto la loro anche Giovanni Picone e Marco Giudici, entrambi Consiglieri del Municipio XII, che hanno salutato con favore la notizia, assicurando un’attenzione costante sulla situazione perché tutto si svolga secondo le norme: “Ben venga la riapertura del cantiere di via Donna Olimpia perché il quartiere soffre della mancanza di posti auto, quindi sorveglieremo ancora affinché non deturpi l’immagine del quadrante e che rispetti il territorio e i cittadini. Chiediamo che tutto proceda nella legalità e che l’opera divenga quanto prima utile al quartiere”.

Anna Paola Tortora