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Piazza Merolli riaperta, ma i problemi restano

Il parco è gestito dai percettori del reddito di cittadinanza, mentre la struttura al suo interno resta chiusa

Tratto da Urlo n.198 febbraio 2022

MONTEVERDE – È stato riaperto a settembre scorso il giardino di piazza Merolli, il piccolo parco nel cuore di Monteverde contenente al suo interno una struttura che ospitava i servizi sociali e che, per la scadenza del bando con il quale avvenne tale destinazione, è rimasta chiusa al pubblico per più di un anno. La motivazione di questa chiusura è da ricercare nel fatto che l’utilizzo della struttura e dell’area verde erano ‘legate’ da uno stesso bando di assegnazione per la gestione, e quindi senza l’utilizzo dell’edificio non si poteva utilizzare nemmeno il parco adiacente. Un’incongruenza che si sarebbe potuta risolvere subito ‘slegando’ le due aree da un vincolo inutile, come aveva suggerito il consigliere della Lega Giovanni Picone nei suoi numerosi interventi a riguardo. Suggerimento che si è rivelato poi utile, tanto che la scelta fatta dall’allora amministrazione targata 5Stelle fu esattamente quella di slegare le due aree e dare in gestione il parco ai percettori del Reddito di cittadinanza.

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LA RIAPERTURA

Nel periodo precedente la sua riapertura, dunque, l’area verde è stata sottoposta ad opere di pulizia e manutenzione, alcune di queste anche piuttosto criticate perché considerate “aggressive” dalla Lega, che non a caso organizzò un sit-in davanti al Parco proprio per contestare la scelta di potare gli alberi del parco. “In una zona altamente trafficata – dichiarava in quell’occasione il consigliere della Lega Picone – che senso ha abbattere il piccolo polmone verde stravolgendo l’ecosistema che si era creato? Sugli alberi trovano riposo durante il giorno merli, cornacchie, passerotti, pappagalli, colombe e, all’ombra delle fronde, anche i gatti: che senso ha tutto questo? Ci troviamo per l’ennesima volta costretti a denunciare la scarsa preservazione del verde urbano in barba alle promesse ecologiche dei 5Stelle e della giunta Raggi“. Seppur con qualche cambiamento, quindi, l’area è tornata a disposizione dei cittadini, come spiega l’attuale Assessore all’Ambiente, Fabio Bomarsi: “Tramite l’attivazione dei PUC (patti per il lavoro e per l’inclusione sociale) i percettori del reddito di cittadinanza sono stati coinvolti nel progetto di manutenzione, pulizia, apertura e chiusura dell’area verde“, e alla domanda su quale sia il futuro della struttura al suo interno, spiega: “La struttura è chiusa perché sono in corso le necessarie verifiche strutturali per poter decidere una sua futura destinazione“.

I LIMITI DELL’ATTUALE SOLUZIONE

Con una recente interrogazione presentata al Presidente del Municipio XII, Elio Tomassetti, il consigliere della Lega Giovanni Picone segnala invece una situazione meno rosea di quanto possa sembrare, in quanto si sarebbe registrato il perdurare di uno stato di incuria e sporcizia dell’area per oltre un mese. In più, nella stessa interrogazione, si chiedono specifiche delle tempistiche per la ricognizione della documentazione della ex ludoteca, in quanto – precisa Picone – si stanno rilevando davvero troppo lunghe ed inspiegabili”. Una situazione quindi non del tutto risolta e che riguarda l’ennesima storia di lungaggini e burocrazia, che vede beni pubblici restare chiusi piuttosto che utilizzati dalla cittadinanza.

Marta Dolfi