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Porta Portese: nello storico mercato romano gli ambulanti si rivoltano

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L’Assessore Bordoni ha ascoltato, in una recente riunione, gli ambulanti che richiedono di essere regolarizzati da anni.


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Sono 700 gli irregolari di Porta Portese senza permesso, che non pagano le tasse di occupazione del suolo pubblico. La mancata concessione delle licenze per i venditori ambulanti della domenica, oltre ad aver provocato un significativo danno erariale alle casse del Comune, ha dato luogo a fenomeni di illegalità, lasciando campo libero alla pratica del pizzo e delle tangenti. In attesa di una nuova autorizzazione, i venditori continuano oggi la loro attività senza essere multati. Regolarizzare i commercianti tollerati, affinché acquistino diritti e assumano doveri al pari degli autorizzati: questa in sintesi la posizione di Marco Giudici, Consigliere Pdl del Municipio Roma XVI. “Ho inviato un esposto all’Antitrust per denunciare lo squilibrio concorrenziale tra i commercianti ambulanti regolarmente autorizzati di Porta Portese e quelli censiti nel 2008, per chiedere che tutti gli esercenti vengano messi in condizione di godere di diritti e assumere doveri nella stessa misura, attraverso il rilascio delle licenze ai censiti. Questo perché c’è un problema di disparità di trattamento tra due sottocategorie commerciali, riguardante dei costi di gestione superiori sostenuti dagli ambulanti che pagano le imposte per esercitare, a fronte degli ambulanti censiti che non pagano nulla, ma che sono anche sottoposti a un regime vessatorio, atipico ed incerto, che non garantisce loro adeguati diritti – dichiara Giudici – Se questa Amministrazione comunale avrebbe fatto poco, il presidente Bellini non ha fatto nulla per gli abusivi tollerati di Porta Portese. Nel 2008 Veltroni e Bellini hanno affiancato ad una categoria di ambulanti che pagava le imposte, una categoria privilegiata sul piano concorrenziale ma priva di diritti, che oggi è lasciata allo sbaraglio”. “Sono tre anni che si svolgono riunioni, incontri, consultazioni ma nulla mai di concreto è stato realizzato dal 2007 ad oggi per valorizzare Porta Portese, il più grande mercato delle pulci d’Europa – dichiara Fabrizio Santori, Consigliere Pdl di Roma Capitale e Presidente della Commissione Sicurezza – La memoria di giunta approvata lo scorso anno in Campidoglio è rimasta purtroppo solo una lettera morta e a nulla sono valsi gli appelli rivolti ripetutamente all’Assessorato al Commercio. Infatti già lo scorso ottobre ebbi modo di lanciare pubblicamente un appello all’Assessore alle attività produttive Davide Bordoni, affinché i circa 700 venditori censiti nel 2007, ad oggi operanti senza titolo, fossero presto regolarizzati, contribuendo così al pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico, della tassa sui rifiuti urbani, della tassa governativa, della licenza e dell’iscrizione al Rec, introiti che potrebbero essere destinati come fondi per pagare gli straordinari degli operatori della Polizia Municipale, al fine di implementare ulteriormente i controlli”. “Registriamo l’inazione amministrativa da tre anni – dichiara Fabio Bellini, Presidente del Municipio XVI – dopo che sulla base della delibera del 2000, nel 2004-2005 erano iniziati una serie di incontri presso il gabinetto del Sindaco per affrontare il tema, che avevano prodotto interventi molto consistenti da parte della Polizia Municipale per cercare di mettere ordine ad un mercato che era fuori controllo, in cui intervenivano semplicemente 25 vigili nelle 24 ore. Per evitare fenomeni di prostituzione, di spaccio, le situazioni più grigie, liberare i marciapiedi, restringere lo spazio acquisito sempre di più dal mercato, ci sono voluti interventi che hanno comportato la presenza di oltre 100 vigili, stabilizzati lì attorno per lunghi mesi. Dall’intervento del 2006, dal censimento dei frequentatori abituali, dai lavori del 2007 per individuare nuove aree dove collocare una parte di questi operatori, oggi tutto è fermo. Dalla fine dell’Amministrazione Veltroni. Questa situazione ha comportato delle implicazioni di disparità di trattamento, perché mentre l’Amministrazione punisce chi avendo titolo occupa più spazio, paradossalmente chi è frequentatore abituale, in base a questa inazione amministrativa, alla fine non avendo titolo non viene sanzionato e non paga l’occupazione di solo pubblico”. “Per chi ha la responsabilità di gestire il territorio, e non per chi sta in Campidoglio, questo è un problema – conclude Bellini – Sono anni che segnaliamo la questione e ci rispondono picche. Oggi non ci si può lamentare se, con un preavviso di settimane e noto alle autorità comunali, la Polizia Municipale ha fatto un’azione. Sembra tanto assurdo che qualcuno paghi per l’occupazione di suolo pubblico?”. Il 9 giugno l’Assessore alle Attività produttive, al Lavoro e al Litorale di Roma Capitale, Davide Bordoni ha indetto una riunione alla quale hanno partecipato gli operatori del mercato, le relative associazioni di categoria che li rappresentano, i sindacati, i vigili urbani, il Municipio e il Presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale. “La volontà dell’Amministrazione capitolina è quella di risolvere il problema del mercato di Porta Portese, sia nell’ottica di tutelare una realtà che ha ormai assunto un sicuro valore di riferimento del tessuto commerciale di valenza anche ultracittadina, sia con l’intento di salvaguardare il lavoro delle famiglie di operatori che hanno legato la propria vita a tale mercato. Purtroppo stiamo parlando di una situazione che va avanti da oltre 50 anni che ha generato la formazione di contenziosi tributari di incerta e difficile soluzione – dichiara Bordoni – Questa riunione è servita a fare il punto della situazione ed aprire un confronto con gli operatori. Ho dato mandato agli uffici amministrativi di istituire una commissione tecnica che indichi il numero massimo di operatori che possiamo regolarizzare. Porta Portese deve tornare a essere il primo mercato delle pulci di Roma, elemento caratterizzante alla stregua dei mercati di altre grandi città europee come Londra, Parigi e Berlino”.

Ilaria Campodonico