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Pup Ettore Rolli: il Tar dà ragione alla ditta costruttrice

Tratto da Urlo n.209 febbraio 2023

PORTUENSE – Sono passati più di due anni da quando si è svolta la prima udienza al Tar sui ricorsi presentati dalla ditta costruttrice del Pup Ettore Rolli contro due atti di Roma Capitale. Il tribunale ora si è espresso e in entrambi i casi in favore della Parkroi. Il Comune, hanno detto i giudici, dovrà mettere la società nelle condizioni di completare i lavori che sono fermi dal 2016.

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LO STORICO

La convenzione tra Comune e Parkroi risale al 2007 ma nel 2010 venne modificata: furono apportate variazioni al progetto per la realizzazione del mercato rionale pubblico previsto all’interno della struttura (dove ricollocare gli operatori del vecchio mercato di via E. Rolli spostati su Lungotevere degli Artigiani) e ricalcolati gli oneri concessori che la ditta avrebbe dovuto corrispondere. I lavori sono iniziati nel 2011 e nel 2014 la società chiese e ottenne una proroga di 2 anni del permesso a costruire. Quando questo scadde di nuovo nel 2016 non fu rinnovato per un contrasto sul rilascio delle polizze fideiussorie: di fronte alla richiesta di Parkroi di fornire cauzioni più basse, commisurate allo stato di avanzamento dei lavori, il Comune di Roma rispose con un rifiuto. Ma sul tavolo c’erano anche altre questioni, come l’assenza del progetto per il nuovo mercato, necessario per completare le opere, e controversie circa gli oneri concessori versati. Dopo tre anni di stallo nel 2019 Roma Capitale ha quindi revocato la concessione alla ditta per il mancato completamento dell’opera. Ha inoltre diffidato Parkroi per ragioni di sicurezza a ripristinare l’agibilità e il pubblico transito della sede stradale di via Portuense (tra via Panfilo Castaldi e via Ettore Rolli), dove insiste la recinzione del cantiere, ritenuta dal Comune un ostacolo al passaggio di eventuali mezzi di soccorso, circostanza invece non riscontrata dai periti della controparte. Ad entrambi questi provvedimenti la ditta ha risposto ricorrendo al Tar.

LE SENTENZE

A novembre 2020 il tribunale ha affidato al Provveditore per le opere pubbliche del Provveditorato interregionale per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna il compito di effettuare delle verifiche sulla complessa vicenda. La relazione, dopo vari rinvii, è arrivata il 1 ottobre dello scorso anno. Il 7 dicembre si è svolta l’udienza e il 19 gennaio i giudici hanno dato ragione a Parkroi su entrambi i ricorsi.
Il Tar ha definito la revoca della concessione un provvedimento sproporzionato in considerazione di varie ragioni tra cui: lo stato avanzato della realizzazione delle opere (l’80% è stato portato a termine), la volontà di Parkroi di completarle rinnovando le polizze fideiussorie previa loro rimodulazione, la mancata comunicazione da parte di Roma Capitale di indicazioni necessarie al completamento dell’opera e la pendenza tra le parti di una trattativa finalizzata a ricercare una risoluzione bonaria dello stallo, l’ingente impiego di risorse economiche messo in campo dalla ditta e l’interesse pubblico alla fruizione del parcheggio. I giudici hanno quindi dichiarato illegittimo il provvedimento di revoca della concessione e stabilito che “…l’Amministrazione comunale dovrà fornire alla ricorrente (Parkroi, ndr) tutte le indicazioni necessarie alla realizzazione delle opere mettendola nelle condizioni di portarle a compimento e […] dovrà rinegoziare con la ricorrente i tempi, le modalità esecutive degli interventi mancanti e i costi delle opere sulla base degli accertamenti che sono stati effettuati dal verificatore e della documentazione da questi esaminata”.
Il Tar ha dato ragione a Parkroi anche sul secondo ricorso, annullando la determina capitolina di ripristino dell’agibilità della strada contigua al cantiere. Secondo le verifiche infatti la “collocazione della recinzione coincide con quella autorizzata”. L’eventuale transito di mezzi di emergenza inoltre sarebbe possibile tramite l’utilizzazione carrabile del marciapiede (dal lato di via P. Castaldi, ndr) ma solo in assenza di auto e moto parcheggiati. L’eventuale ingombro dello spazio da parte dei veicoli in sosta, dicono i giudici, è un fatto non imputabile alla società ricorrente ma derivante da una condotta illecita da parte di terzi contro la quale a porre rimedio deve essere il Comune stesso attraverso il Corpo di Polizia Locale. Per questo il Collegio ha ritenuto che “sia onere dell’amministrazione comunale non consentire ai residenti o ad altri utilizzatori l’occupazione impropria del marciapiede attraverso opportuni sistemi, così come rilevato dal verificatore, al fine di consentire o agevolare l’eventuale accesso dei mezzi di soccorso”.

I COMMENTI

Abbiamo interpellato la ditta costruttrice che ha commentato così le sentenze: “Con l’autorevolezza espressa nelle proprie decisioni, con l’annullamento degli atti Comunali e la conferma della titolarità della convenzione, auspichiamo che il Comune ottemperi a quanto disposto dal Tar, assumendo tutti gli atti amministrativi necessari per mettere in condizione la Parkroi di concludere le opere e che finalmente gli spazi siano restituiti all’uso dei cittadini”. Su questo importante sviluppo della delicata e complessa vicenda si è espressa anche la politica: “Attendevamo da tempo il pronunciamento del Tar, conditio sine qua non per restituire l’area alla cittadinanza”, ha detto il presidente del Municipio XII, Elio Tomassetti, il quale rispetto al completamento dell’opera ha detto: “Vigileremo affinché la ripresa in possesso dell’area e il rispetto della convenzione avvengano a strettissimo giro. Stiamo promuovendo un incontro con l’Assessorato alla Mobilità per definire gli interventi in carico all’Amministrazione e cercare di velocizzare l’iter. Abbiamo bisogno che il parcheggio venga completato anche in vista dei lavori iniziati sul piazzale antistante stazione Trastevere dove non sarà più consentita la sosta”. “Prendiamo atto della sentenza e questo ci spingerà a svolgere un’azione di ancora maggior controllo sul Pup e di contribuire a mettere Parkroi nelle condizioni di completare quanto prima l’opera – ha detto il capogruppo municipale M5S Alessandro Galletti – Chiederò a brevissimo la convocazione di una commissione trasparenza sull’argomento e riprenderemo in mano tutte le carte per tornare a fare un’azione politica di monitoraggio su tutta l’operazione”. “A latere di questioni amministrative e burocratiche tra le parti in causa, la nostra azione è sempre stata quella di tutelare i cittadini che hanno dovuto convivere nel degrado e nell’incertezza per troppi anni”, ha commentato invece il capogruppo Lega in Municipio XII, Giovanni Picone: “Si metta finalmente la parola fine a questa opera nel loro primario interesse”.

Anna Paola Tortora