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“Con le mani nella monnezza”

“Con le mani nella monnezza”. I disastri della partitocrazia. Il caso Malagrotta: l’ottavo colle di Roma. Il libro inchiesta di Paola Alagia e Massimiliano Iervolino.

Il 18 luglio scorso è stato presentato nella sede del Partito radicale il libro di Paola Alagia e Massimiliano Iervolino dal titolo: “Con le mani nella monnezza” I disastri della partitocrazia. Il caso Malagrotta: l’ottavo colle di Roma.
Un colle, quello formato da Malagrotta, costituito interamente dai rifiuti della capitale: con una storia travagliata e con tutti i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti nel nostro paese, che come in molti altri casi gravano più sulle spalle dei cittadini che su quelle di chi di questi problemi dovrebbe occuparsi. Negli ultimi mesi si era visto se non uno spiraglio di luce, almeno qualche timido raggio di sole nella fumosa questione della chiusura e della riqualificazione del sito. Dopo la volontà delle istituzioni romane di giungere ad una soluzione entro l’aprile scorso e un’ulteriore proroga alla chiusura fino al 29 giugno, una decisione è arrivata. Si tratta di una nuova proroga (fino al 31 dicembre 2011) e dell’indicazione di sette siti alternativi alla discarica, con una “menzione speciale” alla località Pizzo del Prete-Le Macchiozze a Fiumicino (fra gli altri siti indicati ci sono: Pian dell’Olmo, Corcolle, Monti dell’Ortaccio, Castel Romano-Quartaccio, nella Capitale, e di Osteriaccia e Quadraro Altro, rispettivamente a Fiumicino e Riano). I problemi però non finiscono con l’indicazione dei siti: intanto per la costruzione del nuovo impianto sono stati previsti almeno tre anni di lavori, mentre la chiusura di Malagrotta, già satura oggi, è stata posticipata di sei mesi.
Di questo e delle altre problematiche inerenti la discarica e più in generale il sistema dei rifiuti nel Lazio si occupa il libro di Paola Alagia e di Massimiliano Iervolino. Insieme agli autori ne hanno discusso, durante la presentazione, Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani, Elisabetta Zamparutti, deputata dei Radicali e membro della commissione Ambiente della Camera, Rocco Berardo, consigliere della Lista Bonino-Pannella alla Regione Lazio e vicepresidente della commissione Ambiente, Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio e Sergio Apollonio, presidente del Comitato Malagrotta. Dopo un collegamento telefonico con Gaetano Pecorella, deputato del Pdl e presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al Ciclo dei rifiuti, alla conferenza stampa è intervenuta anche Francesca Romana Fragale, avvocato penalista esperta di Diritto dell’Ambiente che da oltre 10 anni rappresenta residenti e associazioni della zona nella battaglia contro la discarica di Malagrotta.
Il saggio, pubblicato per i tipi di Reality Book, con la prefazione di Gian Antonio Stella, restituisce una cronistoria puntuale delle vicende di Malagrotta, proprio nel momento in cui i cittadini e comitati delle località indicate nel piano regionale per sostituire la discarica ormai al collasso sono già in fibrillazione e pronti a dare battaglia per impedire la realizzazione dei progetti nei siti alternativi indicati dalla Polverini. Nel libro vengono inoltre spiegati i motivi per cui il Lazio non è ancora arrivato ai livelli di criticità della regione Campania, nonostante il suo sistema di gestione e smaltimento non sia all’altezza delle necessità della popolazione. Fino ad oggi saremmo quindi scampati ad una catastrofe ambientale molto simile a quella campana, ma il merito secondo i due autori non è certo della politica: “le classi dirigenti che si sono alternate negli anni, di destra e di sinistra, non hanno fatto altro che prolungare la vita di un invaso esaurito da tempo a colpi di proroghe. E’ stata questa la ricetta propinata dalle istituzioni che con piani rifiuti più o meno irrealizzabili hanno sempre e solo ritardato la soluzione dei problemi”. Nelle 151 pagine del libro, Manlio Cerroni, il proprietario della discarica più grande d’Europa, si conferma il vero dominus dell’affaire rifiuti nel Lazio. Proprio nei confronti dell’imprenditore, secondo gli autori, la deferenza politica non conosce distinzioni di colore. Attraverso retroscena, pareri di esperti, documenti pubblici, ma anche atti inediti, l’inchiesta, oltre a ripercorre le tappe giudiziarie che hanno portato l’impianto sul banco degli imputati, si focalizza soprattutto sui danni ambientali provocati dalla discarica e sui rischi reali per la salute dei cittadini che abitano nel quadrante ovest di Roma. Un’analisi certamente utile ad aprire gli occhi, su un problema che per buona parte dei cittadini della capitale finisce la mattina presto quando, già diretti verso la propria auto, si presta attenzione solamente allo schianto del cassonetto che si richiude.

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Leonardo Mancini