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Scuola Girolami: il punto a un anno dal crollo e dalla conseguente chiusura

Il plesso ancora non riapre: intanto le nuove verifiche sulla struttura sono ferme a causa del Coronavirus

MONTEVERDE – Oggi è il 3 aprile ed è passato un anno esatto dal crollo del soffitto di un’aula all’interno della scuola Girolami, sono trascorsi 365 giorni da quell’episodio in seguito al quale la scuola è stata chiusa. Grazie al lavoro del Municipio a settembre 13 aule hanno potuto fare ingresso nel plesso, ma purtroppo a distanza di un anno la scuola è ancora ben lontana dal riaprire. Alcune verifiche condotte a maggio scorso hanno evidenziato forti problematiche sulla struttura e hanno reso evidente la necessità di ulteriori controlli sulla stabilità dell’edificio prima di poter avere contezza dei lavori necessari per il ripristino dei luoghi. Gli esami sono partiti poco prima che nel paese di scatenasse l’emergenza Coronavirus che ha purtroppo determinato l’interruzione delle opere di verifica, allungando inesorabilmente i tempi.

LA STORIA

Facciamo un passo indietro e ricordiamo cosa è successo nell’ultimo anno. Il 3 aprile del 2019, durante un intervento di manutenzione, un pezzo del soffitto di un’aula si è staccato. Nella classe al momento del fatto non erano presenti nè alunni nè insegnanti. In seguito all’episodio il Simu (dipartimento dell’Assessorato ai Lavori Pubblici capitolino, ndr) in via precauzionale ha disposto la chiusura immediata dell’intera scuola in attesa di esami più approfonditi. Il Municipio ha dunque avviato una procedura negoziata per l’individuazione di un soggetto che si occupasse di indagare lo stato di salute dell’edificio, in particolare dei solai. Nel frattempo gli alunni sono stati ricollocati in altre scuole per permettere alle attività didattiche di proseguire. Le verifiche sono iniziate il 3 maggio. A fine mese arrivò il responso dell’indagine che evidenziò numerose problematiche che rendevano di fatto buona parte dell’edificio inagibile. Fu chiaro a quel punto che la scuola a settembre non avrebbe potuto riaprire. Con l’inizio dell’anno scolastico però, grazie ad alcuni lavori condotti durante l’estate dal Municipio, 13 aule hanno potuto fare ingresso nella scuola. Alcune di queste avevano ripreso l’attività già prima della fine dell’anno precedente grazie ad alcuni interventi sempre del Municipio (sono stati impiegati in totale circa 340 mila euro, fondi municipali). Il resto degli alunni da settembre è stato dislocato presso il plesso Gramsci a via di Affogalasino, causando non poche difficoltà ai genitori. Finalmente a novembre la scuola, grazie a un finanziamento ricevuto direttamente dal Ministero della Pubblica Istruzione (circa 230 mila euro) è riuscita ad attivare un servizio navetta e di vigilanza, indispensabile in questa situazione. Il 23 novembre alunni e genitori hanno fatto una manifestazione che ha invaso le strade del quartiere Monteverde, chiedendo a gran voce la riapertura della scuola, ma presto fu evidente che l’obiettivo era ancora lontano. Mentre dal Ministero della Pubblica Istruzione venivano stanziati 1,5 milioni di euro per far fronte ai lavori necessari sull’edificio (a fronte di una richiesta del Municipio di 3,1 e dei quali una parte destinati al servizio navetta ndr), il 2 dicembre si è chiusa la gara per l’individuazione della ditta che si sarebbe dovuta occupare di una nuova fase di verifiche sull’immobile (anche qui una procedura negoziata ndr), questa volta concentrate sulla stabilità dei verticali (le colonne portanti) e la sismica dell’edificio. Solo in seguito a queste si sarebbe avuta contezza dei lavori necessari da effettuare con i fondi governativi per il ripristino della scuola. A metà febbraio la società era stata individuata. Le operazioni di verifica sono iniziate ma di lì a breve anche interrotte a causa dell’emergenza Coronavirus che ha investito il paese: la ditta designata infatti proviene da Napoli e quindi è impossibilitata a raggiungere il luogo nel rispetto delle norme espresse nei decreti governativi, in più il tipo di attività condotta, ci spiegava a marzo l’Assessore all’Urbanistica municipale Fabio Rossi, non garantiva il rispetto della distanza di un metro.

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TUTTO FERMO

Al momento quindi è tutto fermo. Abbiamo parlato della situazione con il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Margherita Hack (del quale la Girolami fa parte) Massimo La Rocca che ha commentato con un po’ di delusione lo stop delle operazioni: “Eravamo fiduciosi che le verifiche potessero proseguire perché gli istituti tecnici e professionali di ingegneria civile erano stati mantenuti in servizio anche in seguito ai decreti governativi”. Sulle tempistiche il preside ha detto: “Si sarebbe potuto procedere a un’assegnazione diretta” per guadagnare tempo. La Girolami sarebbe dovuta essere una priorità, dice: “In un anno si sarebbe potuto garantire almeno la progettazione preliminare, se non addirittura quella esecutiva e magari procedere a lotti con i lavori, con interventi mirati per reingressi scaglionati”.

LA RICHIESTA DI NUOVI SPAZI

Quella che sta vivendo la scuola, ha tenuto a precisare il preside, è una situazione veramente difficile. La dirigenza scolastica ha chiesto per questo la riqualificazione di ulteriori spazi per coprire tutte le esigenze: “Abbiamo 13 aule riaperte grazie all’intervento tempestivo del Municipio XII”, in queste sono stati collocati sia alunni della scuola primaria che utenti della materna: “Inizialmente alcune delle aule della scuola primaria (elementare ndr) sono state dislocate nel plesso Gramsci per far spazio a quattro classi della scuola materna comunale”, ospitate negli spazi originariamente destinati alla scuola elementare. Questa doveva essere una soluzione temporanea, spiega La Rocca, nella speranza che in breve tempo potessero essere ripristinati gli spazi dove prima era dislocata la scuola materna, per poter ricollocare lì definitivamente quegli alunni. Ma ciò non è successo, per questo la richiesta: “Abbiamo bisogno di almeno di una o due classi in più per garantire gli spazi mensa”. Fino ad oggi i bambini (circa 150 alunni) hanno consumato il pranzo in corridoio, suddivisi in tre turni e questo dice il preside non è più ammissibile. In più, seguita il dirigente scolastico, “abbiamo la necessità di preservare la nostra utenza di bambini di prima elementare, garantendo a questi la collocazione nel plesso Girolami. Bisogna tutelare il diritto all’obbligo scolastico. Siamo una scuola primaria, prima di concedere aule e spazi alla scuola materna, che può essere collocata anche in altre sedi o spazi, dobbiamo quindi garantire quelli che sono gli studenti che si avvicinano alla fascia dell’obbligo scolastico”.

ISCRIZIONI 2020

Intanto per l’anno 2020-2021 c’è stato un calo delle iscrizioni di circa il 20%: “Tradizionalmente sul plesso Giorlami a inizio anno vengono costituite cinque classi prime (elementari ndr), quest’anno ne riusciremo a formare solo quattro. Nonostante questo le iscrizioni sull’altro plesso dell’Istituto Comprensivo (la Sanzio) sono andate bene ma c’è molta incertezza di fondo che sicuramente ha condizionato le scelte dei genitori.” Rispetto al numero degli alunni in uscita dalla scuola materna (comunale e statale), circa il 20% ha scelto di recarsi altrove e non si è iscritto alla Girolami ci ha detto il preside. Un dato positivo invece per le iscrizioni alla scuola dell’infanzia, le cui procedure però non si sono ancora concluse.

LA DIDATTICA A DISTANZA

Intanto però la scuola Girolami non si ferma. Nonostante tutte le difficoltà l’Istituto ha avviato sin dai primi giorni dell’emergenza Coronavirus la didattica a distanza. In attesa dei fondi ministeriali la scuola ha messo in campo risorse proprie consegnando 35 dispositivi tra PC portatili e tablet alle famiglie più bisognose. La didattica a distanza sta andando molto bene, dice il preside: “Non è facile, è una nuova concezione dell’insegnamento ma stiamo avendo riscontri estremamente positivi. Abbiamo attivato da subito strumentazioni complesse ma facilmente acquisibili, impiegando tutti la stessa modalità per evitare problemi. Abbiamo messo in campo strumenti di classe per pianificare video lezioni, mantenere la vicinanza con gli alunni e il contatto relazionale tra insegnanti, genitori e studenti. C’è una pianificazione settimanale che va da 10 fino a un massimo di 20 incontri di frequenza e drive su web dove avviene lo scambio di materiali”. È poi stato istituito un registro elettronico per l’assegnazione di compiti e materiali e restituzione degli stessi da parte degli alunni. Importante e consistente, ha concluso il preside, è stata la collaborazione da parte delle famiglie: per agevolare i genitori e andare incontro alle loro necessità è stato creato un tempo scuola differenziato tra mattina e pomeriggio fino alle 17.30.

L’ANNIVERSARIO

Intanto domani, si legge sul sito dell’Istituto comprensivo, è l’anniversario della chiusura del plesso: “A tutt’oggi sono state riaperte 13 aule, mentre si aspetta la conclusione della fase di progettazione preliminare per dare esecuzione ai lavori di riqualificazione. La comunità scolastica vuole ricordare quanto sta accadendo attraverso delle testimonianze spontanee che raccogliamo in questo articolo e sulla pagina diretta dai genitori (Clicca QUI).”

Anna Paola Tortora