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Scuola Girolami, si punta alla riapertura parziale a settembre

Il Municipio XII è al lavoro per accogliere alcune classi alla ripresa dell’anno scolastico

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Tratto da Urlo n.170 Luglio 2019

MONTEVERDE

Dopo il crollo del soffitto di un’aula all’interno della scuola Girolami, il 3 aprile scorso, il plesso (parte dell’Istituto Comprensivo Margherita Hack) è stato chiuso. Una relazione tecnica sullo stato di salute dell’edificio, i cui risultati sono stati resi pubblici solo i primi giorni di giugno, descriveva una situazione piuttosto grave. Volendo quantificare in modo approssimativo i danni si può dire che circa l’80% dell’edificio ad oggi risulterebbe inagibile. In un primo momento sembrava essere esclusa una possibile riapertura anche solo di una parte del plesso a settembre; ad oggi il Municipio lavora invece proprio in questa direzione, cercando di rendere possibile il reingresso di alcune classi con il nuovo anno scolastico. Questo è l’obiettivo, il cui raggiungimento al momento però non sarebbe ancora certo.

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LA RELAZIONE

Subito dopo il crollo del soffitto il Simu (dipartimento dell’Assessorato ai Lavori Pubblici capitolino competente, ndr) ha dichiarato inagibile la struttura che è stata chiusa. In seguito è stato individuato un soggetto esterno che si occupasse di stilare una relazione sullo stato di salute dell’intero edificio. La ditta, individuata dal Municipio mediante una procedura negoziata (alla gara sono state invitate a partecipare 8 ditte, ndr), ha ricevuto in consegna il plesso il 3 maggio. L’esito di una relazione parziale, arrivata lo stesso mese, aveva consentito il reingresso di alcune classi in una porzione di edificio dichiarata sicura.
A inizio giugno sono state rese note le conclusioni della relazione finale che ha evidenziato molte criticità per la risoluzione delle quali, ci diceva l’11 giungo Fabio Rossi, l’Assessore al Patrimonio del Municipio XII, “sarà necessario provvedere a un intervento strutturale”. All’interno della relazione, seguitava l’Assessore, “sono indicati 5 tipi di intervento: in base alla criticità emersa (al singolo caso quindi, ndr) il tecnico ha indicato delle possibili strade percorribili”.

DUE ALTERNATIVE AL VAGLIO

Ricevuto il parere dello specialista, che dipingeva una situazione tutt’altro che rosea, il Municipio si è trovato a dover fare delle considerazioni e scegliere tra due diverse alternative, ci diceva Rossi: “Se chiudere completamente la scuola e procedere con tutte le operazioni necessarie oppure mettere in sicurezza la porzione di edificio già resa agibile (a maggio, ndr), compreso il piano superiore, per permettere il reingresso di alcuni alunni nelle aule”, procedendo contestualmente con i lavori sul resto della struttura. Ad oggi la Giunta sarebbe orientata proprio verso questa seconda soluzione, sebbene in un primo momento, indipendentemente dalla strada che sarebbe stata intrapresa, sembrava fosse esclusa la possibile riapertura anche solo di una parte del plesso con l’inizio del nuovo anno scolastico.

OBIETTIVO: RIAPERTURA A SETTEMBRE

A parlarci della decisione presa è stata Silvia Crescimanno, presidente del Municipio XII: “La nostra volontà è quella di aprire una porzione del plesso entro il mese di settembre 2019. Allo stato attuale però non sappiamo indicare una data esatta, che potremo dare solo all’esito della valutazione sulle relazioni tecniche che verranno fornite”. Per giungere alla riapertura (parziale) dovranno comunque essere effettuati degli interventi: “La ditta che si occuperà dei lavori verrà individuata attraverso procedura negoziata ed è stato già avviato un percorso”. Per procedere alle opere al momento sono disponibili “finanziamenti comunali ed è partito l’iter per la richiesta di fondi ministeriali (al Ministero della Pubblica Istruzione, ndr). Per questa prima fase dei lavori le somme arrivate da Roma Capitale – assicura la minisindaca – sono sufficienti”.
La Crescimanno dimostra comunque cautela, precisando: “La decisione presa è di riaprire prima possibile le aule agibili e quelle al piano di sopra. Ci esprimiamo in termini ipotetici però poiché ci sono una serie di variabili per le quali ad oggi non siamo in grado di dare certezza sulla data di riapertura. Comunque stiamo lavorando perché possa avvenire entro settembre”. Se l’obiettivo dovesse andare in porto, ancora non si può comunque conoscere con certezza quante classi potranno rientrare nel plesso: “Il numero dipenderà dalla scuola. La disponibilità sarà comunque di 6 aule al piano terra e 7 al primo piano”, ha concluso la Crescimanno.

LE TEMPISTICHE

Favorevole alla decisione di cercare di riaprire una porzione di edificio a settembre si è dimostrato il consigliere municipale Elio Tomassetti, del Pd: “È fondamentale mantenere un presidio, diversamente si sarebbe rischiato di perdere la continuità scolastica”. Il consigliere si è poi concentrato ancora una volta sulle procedure adottate: “Anche in questo caso (come era successo per l’individuazione della ditta che ha stilato la relazione tecnica, ndr), non è stata adottata la somma urgenza (l’affidamento diretto a una ditta selezionata dal Municipio, ndr), ma una procedura negoziata. Noi avevamo chiesto invece di procedere con celerità per avere già oggi il cantiere aperto. Come successo ad aprile quindi, è stato perso del tempo”. Nel periodo in cui la scuola rimarrà chiusa, seppur parzialmente, “si deve garantire un servizio di navetta efficiente per i bambini che saranno dislocati all’interno della scuola Gramsci. Si deve riaprire la scuola con lavori certi, altrimenti il rischio di perdere quel patrimonio è veramente troppo grande”, ha concluso Tomassetti. Hanno commentato la decisione del parlamentino anche i consiglieri municipali Giovanni Picone e Marco Giudici (Lega): “Grazie alle battaglie dei genitori da noi sostenute in Municipio, la scuola Girolami, seppur parzialmente, continuerà ad essere un riferimento per molti bambini. Siamo al fianco delle famiglie dei Colli Portuensi e continueremo a vigilare sull’attività del Municipio per chiedere che non vi siano rallentamenti nei lavori, perché con questa Giunta incapace c’è da aspettarci di tutto”.

Anna Paola Tortora