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Tendopoli Ramazzini: Il Consiglio del Municipio XII boccia l’atto di FdI

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Giudici FdI: “Nasce il partito unico dell’immigrazione formato da Pd e M5S”

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L’ATTO DI FDI – È stato bocciato l’atto presentato al Consiglio del Municipio XII dai Consiglieri di FdI, Marco Giudici e Giovanni Picone, che chiedeva la chiusura del centro di assistenza temporaneo di via Ramazzini. La ‘tendopoli’, è questo il nome con cui viene indicato il centro gestito dalla Croce Rossa Italiana nella sua sede di Monteverde, nelle scorse settimane è già stato al centro di accese polemiche.

GARANZIE SU CONTROLLI E SICUREZZA – Alla vigilia della discussione in Aula, Marco Giudici e Giovanni Picone, hanno affermato che il territorio di Monteverde non sarebbe adatto ad ospitare un certo di questo tipo: “Il territorio chiede tutela e una posizione chiara, netta e decisa. Tra pochi giorni la tendopoli raddoppierà la sua capienza arrivando ad ospitare quasi 500 persone – seguitano – Anche per questo il silenzio della Crescimanno non basta più”. Il testo discusso in Consiglio Municipale chiedeva “una più alta garanzia in termini di sicurezza e di controllo sanitario a chi rappresenta la città ed è chiamato a tutelare il territorio”, spiegavano i due esponenti di FdI in una nota.

LA BOCCIATURA – La votazione effettuata in aula il 27 luglio ha però dato parere contrario all’atto: “È nato il partito unico dell’immigrazione formato da Pd e M5S al Municipio XII – ha scritto su Facebook Marco Giudici dopo la bocciatura del suo testo – Insieme hanno bocciato la proposta di Fratelli d’Italia, firmata da me e Giovanni Picone, sul tema degli immigrati a via Ramazzini, in cui chiedevamo di prendere una posizione contro il governo Renzi ed ottenere controlli e spostamento del campo. Alla nuova presidente del municipio il campo piace e quindi ce lo teniamo senza neanche alzare una voce contro il governo”.

IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI LOCALI – La replica agli esponenti dell’opposizione arriva con una nota dell’intero gruppo consigliare del M5S in Municipio XII: “La carente onestà intellettuale impone di sottolineare come il Municipio non sia titolare di alcun tipo di potere al riguardo, e come la collocazione della tendopoli nel nostro territorio sia stato il frutto di scelte politiche di organi statali che sono stati nuovamente e palesemente carenti di una politica coerente e risolutiva, limitandosi a “scaricare” alle realtà locali delle persone che versano in grave stato di difficoltà”.

INTEGRAZIONE E CONTROLLI – Il M5S risponde alle critiche con la volontà di facilitare l’integrazione: “Ciò che il Municipio deve fare è chiedere e verificare che a queste persone venga offerta la possibilità di integrarsi e di comprendere la realtà sociale in cui si trovano ora a vivere, perché possano diventare parte integrante di una società attiva e sana”. Mantenendo, al contempo, l’atenzione su controlli e vigilanza: “Quello che invece non dobbiamo tollerare è che le condizioni di abbandono istituzionale diventino terreno fertile per comportamenti antisociali – concludono i consiglieri penta-stellati – a tal fine il Municipio ha già chiesto e continuerà a chiedere che la situazione venga monitorata dalle Autorità deputate al controllo dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica affinché, ancora una volta, non siano in molti a pagare il comportamento di pochi”.

LeMa