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A quando le elezioni nel Municipio XI?

Con l’emergenza sanitaria slitta la finestra elettorale, ma la nuova data potrebbe risultare troppo vicina al voto su Roma del 2021

Tratto da Urlo n.178 Aprile 2020

MUNICIPIO XI – Il 9 aprile del 2019 nel Consiglio del Municipio XI si votava la sfiducia al Presidente del M5S Mario Torelli. Quel voto portò alla caduta della Giunta e allo scioglimento del Consiglio Municipale, dopo l’uscita di alcuni consiglierei penta-stellati dalla maggioranza, i quali votarono per la sfiducia assieme alle opposizioni. Da quel momento Torelli è stato indicato come ‘Delegato’ della Sindaca Raggi per questo territorio. I cittadini di Arvalia sarebbero dovuti tornare alle elezioni per il rinnovo del parlamentino nella finestra elettorale di questa primavera, tra il 15 aprile e il 15 giugno, ma con il decreto del 6 aprile scorso anche questa tornata di amministrative è stata fatta slittare al prossimo autunno a causa dell’emergenza sanitaria in atto.

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LE PROSSIME SCADENZE ELETTORALI

Il Municipio XI sarebbe dovuto andare al voto assieme ad alcuni Consigli Regionali, come quelli di Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle D’Aosta, oltre ad un migliaio di comuni, tra cui quindici capoluoghi di provincia e quattro di regione. Quindi città come Venezia, Reggio Calabria, Trento, Bolzano, Arezzo e Viareggio hanno visto spostarsi in avanti le loro consultazioni nella finestra compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre di quest’anno. Per il Municipio XI questo slittamento rappresenta però un ulteriore problema dal punto di vista delle prossime scadenze elettorali, poichè nella primavera del 2021 sia il Comune che i 15 municipi che lo compongono torneranno alle urne. Considerando quindi la possibile votazione sul Municipio XI alla fine del 2020, e la conseguente composizione delle commissioni, della giunta e l’inizio dei lavori, un eventuale Amministrazione Municipale resterebbe in carica giusto tre o quattro mesi, prima di essere sciolta per le nuove elezioni.

COSA FARE PER IL MUNICIPIO XI

Quindi attualmente non è ancora chiaro se e quando quando il Municipio XI andrà al voto, basti pensare che nel momento in cui è iniziata l’emergenza sanitaria non era stata ancora fissata una data per questa primavera. Ora, con il decreto del 6 aprile scorso, appare chiaro che la partita è se non altro rimandata all’autunno, ma siamo sicuri che questa sia la finestra più conveniente? Da più parti infatti in questi giorni si è paventato un ulteriore slittamento, in linea con le elezioni amministrative della Capitale del 2021. Già l’ex consigliere di Fdi, Marco Palma, aveva parlato di questa possibilità qualche giorno fa: “Evitare che l’XI per due mesi di operatività possa andare ad elezioni, uno sperpero di denaro inutile”. Del rinvio, l’esponente di Fdi, Valerio Garipoli, fa una questione di credibilità davanti all’elettorato: “Oggi bisogna stare al fianco dei cittadini. Il rinvio in autunno è giusto, ma è inutile un governo municipale per pochi mesi. È opportuno risparmiare risorse e credibilità”. Dal Pd il candidato del centro sinistra Gianluca Lanzi sottolinea il poco tempo a disposizione: “Non sono le procedure a preoccuparmi, ma il fatto che il territorio sarebbe in una campagna elettorale costante. Inoltre non si potrebbe portare a termine nulla. In ogni caso, noi eravamo già pronti a correre, e lo saremo ancora”. Dalla Lega Daniele Catalano punta ad una tornata elettorale assieme agli altri municipi: “Non è auspicabile un Consiglio in carica tre mesi – afferma – sarebbe più saggio arrivare al 2021 con gli altri municipi”. C’è poi la posizione dell’ex minisindaco Torelli, pronto a sottolineare come, tra l’altro, non ci fosse una data certa nemmeno per questa primavera: “Gli unici che parlano della questione sono gli ex membri delle opposizioni – ha dichiarato a Urlo, raggiunto telefonicamente – Il mio mandato scade con quello della Sindaca, quindi si potrebbe arrivare fino al 2021, anche perché governare per tre mesi sarebbe uno spreco”.

Leonardo Mancini

+++ AGGIORNAMENTO +++

Le Elezioni regionali inizialmente previste per la finestra elettorale di primavera slittano, ma non potranno tenersi in estate, come inizialmente previsto da alcuni governatori uscenti. Il consiglio dei ministri ha infatti corretto la bozza del decreto che inizialmente prevedeva una finestra temporale che arrivava al massimo all’8 novembre, prevedendo che le consultazioni in Liguria, Toscana, Puglia, Marche, Campania e Veneto si tengano tra il 15 settembre e il 15 dicembre. I relativi consigli regionali sono prorogati fino al 31 agosto.