
Tratto da Urlo n.164 Gennaio 2019
GROTTA PERFETTA – I lavori per l’apertura di una nuova porzione del parco di Tor Marancia (quella compresa tra via di Grotta Perfetta e via Vittore Carpaccio) proseguono e, se tutto andrà bene, la chiusura dei cantieri è prevista per il mese di marzo. Intanto però sull’area di viale Londra, aperta e inaugurata il 7 giugno, sono i cittadini ad aver preso in mano la situazione. Dal 2 gennaio scorso infatti ben 20 volontari del Comitato di Quartiere Grotta Perfetta si occupano dell’apertura e della chiusura dei cancelli, oltre che dello svuotamento dei cestini. “Quest’ultima operazione – ci spiega il Presidente del CdQ, Mario Semeraro – è partita già dai primi di dicembre dopo la firma per l’adozione di questa porzione del Parco, per le chiavi invece abbiamo dovuto attendere alcuni passaggi burocratici”.
L’ADOZIONE DELL’AREA – Dai primi di dicembre, quindi, l’area è stata adottata dal CdQ che nei mesi scorsi, assieme ad altre realtà, come Comitato parco Giovannipoli, aveva portato avanti una battaglia (anche davanti al Tar) contro le regole, fortemente sbilanciate a favore di Roma Capitale, poste ai cittadini che si occupano di curare un’area verde o un bene pubblico. “Quando a settembre è stata data la notizia del passo indietro dell’amministrazione comunale, che si faceva carico perlomeno delle assicurazioni dei volontari – spiegano dal CdQ – abbiamo deciso di passare dalle parole ai fatti, chiedendo l’adozione di questa area”. Anche perché molti cittadini avevano già preso l’abitudine di curare il parco. Infatti dopo l’inaugurazione, e il passaggio dal Consorzio dei costruttori al Servizio Giardini, l’area stava iniziando a ricadere nel degrado: “I cestini non venivano svuotati e questo – spiega Semeraro – creava non pochi problemi”. In ogni caso al momento la situazione dei rifiuti non è stata completamente risolta. Lo svuotamento dei cestini comporta un accordo con Ama, che al momento non c’è. “Questa – aggiungono dal CdQ – sarà la prossima battaglia, assieme alla nostra volontà di seguire l’esempio della Caffarella, dove i cestini sono stati rimossi e al loro posto ci sono cartelli che chiedono ai cittadini di buttare i loro rifiuti all’entrata del parco”.
SOLO UN PRIMO PASSO – Al momento l’area verde viene curata dai cittadini, con la sola eccezione dello sfalcio (difficile su oltre 3 ettari): “Ci auguriamo che questa nostra iniziativa di adozione rappresenti solo la prima di una serie di atti simili che vedano i cittadini sempre più attivi e impegnati in prima persona nella cura e nella manutenzione delle aree verdi e degli altri beni pubblici – aggiunge Semeraro – secondo il principio di sussidiarietà e ora anche supportati dal punto di vista assicurativo dal Comune”. Naturalmente questo primo passo guarda anche alle molte difficoltà che dovranno essere prese in considerazione nei prossimi anni, come ad esempio l’utilizzo e la gestione dei Casali all’interno della Tenuta, per i quali ancora non si sarebbe conclusa una pluriennale Conferenza di Servizi.
Leonardo Mancini