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Arrivano i primi riscontri dell’ARPA sulla moria di pesci nel Tevere

Le analisi preliminari parlano della diminuzione improvvisa di ossigeno nelle acque del fiume

ROMA – Sono stati diramati dalla Regione i dati provvisori dell’ARPA Lazio sulle analisi effettuate in merito alla moria di pesci avvenuta nei giorni scorsi nel fiume Tevere. Le analisi su pesticidi e carcasse dei pesci, precisano i tecnici, sono però tutt’ora in corso.

I DATI PROVVISORI

Intanto i dati provvisori forniti dai tecnici dell’ARPA non avrebbero rilevato particolari criticità. “Le misure – spiegano in una nota – hanno mostrato una normale presenza di ossigeno disciolto e le analisi chimiche e microbiologiche non si discostano in modo significativo dai dati generalmente riscontrati durante le attività di monitoraggio del fiume”.

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IL CONFRONTO CON GLI EPISODI PRECEDENTI

I tecnici puntano a confrontare i dati anche con le misurazioni raccolte nei due eventi simili accaduti nel recente passato: 30-31 maggio 2020 e 4-5 luglio 2020. In entrambi i casi la moria di pesci si è manifestata dopo forti piogge precedute da lunghi periodi di siccità, così come avvenuto il 24 agosto scorso. Questo fenomeno si spiegherebbe con le improvvise precipitazioni che hanno convogliato nel fiume “una notevole quantità di sostanza organica dilavata dai terreni, fossi di scolo e piccoli tributari. La degradazione della sostanza organica – seguita la nota – può generare una forte sottrazione dell’ossigeno disciolto nell’acqua, facendone crollare la concentrazione e causando anossia dei pesci”.

LE ANALISI CONCLUSIVE

Naturalmente la valutazione fin qui riportata è preliminare e dovrà essere confermata al temine delle analisi ancora in corso.

Red