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Atac: danno erariale da 15 milioni per la nuova sede dell’EUR

L’edificio mai consegnato ad Eur Castellaccio potrebbe mettere nei guai dieci ex manager della municipalizzata romana dei trasporti

EUR – Il palazzo che avrebbe dovuto ospitare la nuova sede di Atac è stato edificato (ma mai consegnato e fino al 2018 addirittura inagibile) sui terreni di Eur Castellaccio di proprietà del costruttore romano Luca Parnasi, a de passi dal Centro Commerciale Euroma2. Un’operazione che ha pesato fortemente sulle finanze della municipalizzata dei trasporti, finendo anche all’attenzione della magistratura.

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IL DANNO ERARIALE

Sono infatti dieci gli ex manager dell’Atac che potrebbero essere chiamati dai magistrati contabili al risarcimento di un ingente danno erariale, si parla di 15 milioni e 692mila euro. Il provvedimento in questione è stato firmato dal viceprocuratore regionale della Corte dei Conti, Massimo Lasalvia, e sottolinea come il debito derivante da questa operazione abbia pesato per 15 anni (l’acquisto dell’edificio fu deciso nel 2005 con al Campidoglio una giunta di centrosinistra guidata da Walter Veltroni). Il danno per le casse pubbliche starebbe nella decisione (presa dei legali rappresentati dell’azienda) di acquistare un immobile non ancora realizzato, una procedura non idonea quando si tratta di società pubbliche o comunque partecipate. A quanto si apprende la giusta procedura sarebbe stata quella di rivolgersi in prima battuta al Demanio, il quale avrebbe verificato la proprietà di eventuali edifici idonei, e, solo successivamente, la predisposizione di una gara pubblica per l’edificazione.

IL COMMENTO DEL CAMPIDOGLIO

Sulla vicenda è intervenuta anche la Sindaca Raggi, in lungo post su Facebook in cui parla degli interventi portati avanti dalla sua Giunta sulla municipalizzata negli ultimi anni: “Doveva diventare il nuovo quartier generale di Atac – scrive la prima cittadina – invece per anni è rimasto simbolo di spreco. L’edificio non è mai stato ultimato, né consegnato e soprattutto il suo acquisto ha gravato come un macigno sulle casse dell’azienda. Questa è l’ennesima pesante eredità con cui abbiamo dovuto fare i conti. Dal nostro arrivo – aggiunge – abbiamo invertito la rotta e avviato un percorso di risanamento, mettendo fine all’era di Parentopoli, cacciando gli “amici degli amici” e ricominciato ad assumere in completa trasparenza”. Ora gli ex manager di Atac avranno 45 giorni per rispondere e difendersi dalle accuse, presentato ai magistrati le proprie deduzioni.

Red