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Beni comuni: un primo bilancio sui patti di collaborazione a Roma

A due anni dall’approvazione del Regolamento nella Capitale sono partiti 25 patti di collaborazione

ROMA – “A distanza di meno di due anni dall’approvazione del Regolamento per l’amministrazione condivisa dei Beni comuni Roma inizia a raccogliere i frutti di questa coraggiosa innovazione amministrativa che la città ha atteso per anni”. È in questo modo che il Responsabile Ufficio Giubileo delle Persone e Partecipazione di Roma Capitale, Andrea Catarci, ha commentato il primo bilancio su questo strumento da lui avviato nel 2023 quando ricopriva la carica di Assessore con delega alla Partecipazione.

COSA PREVEDE IL TESTO?

Il Regolamento punta a rafforzare la collaborazione tra amministrazione, cittadinanza attiva e territori per migliorare la fruizione dei beni comuni. Tra i vari strumenti proposti, di sicuro interesse è l’attivazione di patti di collaborazione, rivolti tanto alla cura, rigenerazione e valorizzazione dei beni comuni. Il principio base dei patti è la condivisione di risorse e responsabilità tra tutti i sottoscrittori. Inoltre questo strumento apre le porte anche a differenti forme di partecipazione. Infatti in qualche patto di collaborazione le strutture di Roma Capitale non sono presenti per la centralità di altre istituzioni come la Scuola: è il caso del patto di collaborazione “Il Piccolo Ennio” elaborato dall’Istituto Comprensivo ‘Ennio Morricone’ e il Comitato dei Genitori del plesso Montemonaco, a San Basilio in IV Municipio, esteso ad altre realtà territoriali ed educative.

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IL BILANCIO

Dal Campidoglio spiegano che ad oggi sono 10 i Patti di collaborazione già siglati, più di 15 i nuovi patti in dirittura d’arrivo e circa 20 quelli per cui si sono manifestate le volontà ma che sono ancora da definire, grazie alle proposte presentate dalla cittadinanza attiva e ai bandi pubblicati dagli uffici Capitolini con l’obiettivo di rigenerare e rivitalizzare attraverso attività gli spazi pubblici, in alcuni casi non sufficientemente valorizzati o in attesa di essere reinventati. “Prosegue il lavoro dell’amministrazione nella direzione di sviluppare sempre più attività condivise con il territorio, facendo di Roma e dei suoi quartieri, sia durante l’anno giubilare, sia negli anni a venire, una città che punta sull’amministrazione condivisa, su partecipazione, inclusione e accoglienza quali valori fondamentali per migliorare la città e le relazioni tra coloro che la abitano” commenta Andrea Catarci.

IL LUNGO ITER DEL REGOLAMENTO

Il regolamento che ha sato vita allo strumento dei patti di collaborazione è stato approvato dall’Aula Giulio Cesare il 24 maggio del 2023, partendo però da un testo presentato nel 2018 dalla Coalizione dei Beni Comuni. Quel documento durante la passata consiliatura venne bocciato, per poi essere ripreso dalla Giunta Gualtieri e aggiornato assieme agli uffici, fino all’avvio di un percorso partecipativo con i cittadini. Si sono svolti quattro incontri pubblici alla Casa della Città, in via della Moletta a Garbatella, dai quali sono arrivati segnalazioni, suggerimenti e proposte che sono confluiti nel testo finale stilato dal Dipartimento. Un lavoro di preparazione che è poi passato al vaglio dei quindici municipi nell’autunno del 2022, prima di arrivare in Giunta e nuovamente ai municipi e alle commissioni capitoline Statuto e Patrimonio. Così dopo gli ulteriori pareri e le controdeduzioni si è arrivati alla votazione e alla discussione dei vari emendamenti e ordini del giorno direttamente in Aula.

Leonardo Mancini