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Campidoglio: Gualtieri annuncia la nuova Giunta

Entrano Smeriglio e Bugarini, escono Gotor e Catarci che passa all’ufficio “Giubileo delle persone e Partecipazione”, mentre Veloccia ottiene la delega alla “Città dei 15 minuti”

ROMA – Le nuove Deleghe e i cambi al giuda degli Assessorati sono stati presentati oggi dal primo cittadino in Aula Giulio Cesare. Quello che da diverse parti è stato definito un ‘mini-rimpasto’ era già stato annunciato nelle scorse settimane ed ora assume concretezza.  A quanto si legge nell’ordinanza del Sindaco le nuove deleghe sono operative da oggi. Un atto “necessario – ha detto il sindaco in Aula riferendosi principalmente all’appuntamento Giubilare – per assicurare piena operatività alla città di fronte alle sfide che ci attendono”.

I NUOVI ASSESSORI

Massimiliano Smeriglio di Sinistra civica ecologista è il nuovo assessore alla Cultura al posto del dimissionario Miguel Gotor. Giulio Bugarini (Pd) si sposta dalla guida della segreteria del Sindaco all’assessorato al Personale. Il Precedente Assessore, Andrea Catarci, andrà invece a ricoprire il ruolo di Direttore del nuovo Ufficio di scopo all’interno del Gabinetto che sarà denominato “Giubileo delle persone e Partecipazione”.

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LE DELEGHE

Alcune differenze anche nelle deleghe assegnate agli Assessori. Infatti l’Assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia ottine anche la delega alla Città dei 15 Minuti che era detenuta da Catarci. In questo modo Bugarini dunque è assessore al Personale, Servizi anagrafici ed elettorali, attuazione del programma, comunicazione istituzionale e decentramento amministrativo.

LE CRITICHE

Critiche in merito a questi spostamenti all’interno della Giunta arrivano dalla Lega, con il Consigliere Fabrizio Santori che parla di “Politica della bilancia, uno entra e uno esce”. “Mentre la città è devastata dall’immobilismo in Campidoglio vanno in onda i teatrini dei giochetti di prestigio per infilare un ex assessore a capo di un ufficio, nomine ad hoc di personaggi della sinistra, recupero di politici immersi nelle correnti della coalizione che sta distruggendo la città – seguita Santori – Roma non è la porta girevole della sinistra: escono ed entrano come se fosse casa loro. Questo rimpasto rappresenta l’ennesimo caso di spartizione da manuale Cencelli, dove addirittura un politico passa a fare il dirigente, una beffa per la democrazia. La maggioranza è allo sbando e questo rimpasto è indigesto allo stesso un Pd, che solo in un’attività sembra sfuggire alla forza devastante delle divisioni interne: distruggere la Capitale d’Italia. Anni di regolamenti di conti e incapacità cadono sulle spalle dei cittadini che pagano tasse tra le più alte d’Italia”, conclude Santori”.

Redazione