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Canili di Roma: occupate le strutture di Marconi e Muratella

muratella occupato

I lavoratori contro il bando ponte che promette licenziamenti e privatizzazione del servio

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I CANILI OCCUPATI – Infuria lo scontro sui Canili Comunali. Dopo l’occupazione del 27 settembre del canile Muratella da parte degli operatori, quest’oggi è il rifugio comunale Ponte Marconi ex Cinodromo ad essere stato occupato. I lavoratori in una nota hanno spiegato le ragioni di questo gesto, messo in atto in risposta “alla decisione del Comune di Roma di andare all’aggiudicazione dei canili comunali ai vincitori del bando di Ferragosto per la gestione dei canili comunali di Roma. Dopo 20 anni di gestione animalista e no profit, vincitore è risultata una impresa barese, proprietaria di un mega canile da 1.200 posti a Bari assai fatiscente e gestore di stabulari per animali da laboratorio per l’università di Bari. Oltre che multiservizi con servizi di pulizie, smaltimento tutti i tipi di rifiuti anche speciali, manutenzione del verde e servizi di disinfestazione e derattizzazione”.

IL BANDO PONTE – I lavoratori hanno parlato di ‘macelleria sociale’ in una recente lettera consegnata al Prefetto di Roma, Franco Gabrielli. Nel testo, oltre a spiegare il raggiungimento del pareggio, tra cani in entrata e quelli in uscita dai canili, gli operatori hanno voluto richiamare l’attenzione del Prefetto sul bando ponte: “Un bando di gara che è macelleria sociale e che apre scenari apocalittici con 9 operatori su 10 licenziati e la demolizione di un modello professionale – spiegano – Ma la cosa più inquietante è che questo bando è un copia incolla del bando ritirato in autotutela dal comune di Roma a dicembre per i noti fatti di Mafia Capitale”. Per gli operatori uno degli elementi più critici riguarda la cifra di 2,70 euro a cane, che garantirebbe “a malapena la sopravvivenza dei cani stessi e porterà uno dei canili più grandi d’Europa considerato un canile a 5 stelle ad essere equiparato al peggiore dei canili privati”.

LE RICHIESTE DEI LAVORATORI – Chiarissime le richieste espresse, messe nero su bianco anche in una petizione online firmata già da più di 4500 cittadini romani. I lavoratori si rivolgono direttamente all’Assessore Estella Marino e al Sindaco Ignazio Marino, chiedendo il ritiro immediato del bando e l’apertura di “un nuovo corso per questa città fuori dal debito, dai profitti e dalle privatizzazioni che hanno gettato Roma nel caos più profondo”.

LeMa