
ROMA – Proseguono in tutta la città gli appuntamenti di confronto sul destino delle sale cinematografiche chiuse o dismesse da anni. In questi giorni in Municipio VIII alla Montagnola si stanno riunendo i cittadini e comitati interessati al futuro del cinema Ambassade, mentre l’11 aprile prossimo l’appuntamento è con il convegno dal titolo “Il recupero delle sale cinematografiche – Dal dire al fare” promosso dall’Ordine degli Architetti di Roma.
IL CONVEGNO
L’evento, che si svolgerà alla Casa dell’Architettura (piazza Manfredo Fanti, 47) vuole favorire un confronto tra architetti, registi, giornalisti e scrittori, associazioni e operatori del settore per far emergere le migliori soluzioni riguardo un patrimonio storico e architettonico presente nella Capitale che già da anni è stato abbandonato e che ora rischia anche di essere dimenticato. I lavori (dalle 14,30 alle 19) saranno aperti dai saluti istituzionali del Presidente OAR, Alessandro Panci, e prevedono diverse tavole rotonde e gli interventi, tra gli altri, della Presidente della Commissione Urbanistica della Regione Lazio, Laura Corrotti, della vice Presidente Commissione Urbanistica di Roma Capitale, Antonella Melito, e della Soprintendente Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Daniela Porro. Ora che tanto in ambito comunale quanto a livello regionale la questione è entrata nel vivo, anche con la discussione di nuove normative e regolamenti, comprese le recenti proposte di legge regionale e di variante delle Note Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Regolatore Generale (PRG), venerdì 11 aprile l’OAR riunisce nuovamente architetti e referenti che operano nel settore cinematografico al fine di riflettere sulle possibili implicazioni sociali, culturali e sulle applicazioni normative relative a differenti tipologie di sale cinematografiche, elaborando possibili simulazioni attraverso cui possano nascere proposte concrete per il recupero e per la trasformazione virtuosa dei cinema a Roma.
L’OBIETTIVO E LE PROPOSTE
L’obiettivo di questo incontro è quello di individuare e illustrare quali possano essere, dal punto di vista tecnico, le soluzioni per non disperdere e anzi valorizzare e rilanciare questo patrimonio storico. Un patrimonio concepito fin dall’inizio con una forte valenza sociale e che da molti anni, in molti casi superiori al decennio, è del tutto inutilizzato. “L’abbandono non può essere la soluzione, è il punto di partenza del confronto che si svolgerà alla Casa dell’Architettura, e i necessari interventi dovranno tener conto della funzione con cui originariamente sono stati progettati questi ambienti – affermano gli organizzatori – Tra le sale cinematografiche dismesse ci sono infatti edifici che non solo sono architettonicamente di grande interesse, ma che vanno recuperati tenendo in considerazione anche il ruolo culturale e sociale, di aggregazione, di incontro con in quale vennero progettati e inseriti in un determinato contesto urbano”.
Redazione