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Dal Campidoglio l’ok al Regolamento dell’Amministrazione condivisa dei Beni Comuni

Un processo partito nel 2018 arriva a compimento con il voto positivo dell’Aula Giulio Cesare

ROMA – Già lo scorso novembre la Giunta Capitolina aveva valutato positivamente il testo del nuovo “Regolamento dell’Amministrazione condivisa dei Beni Comuni di Roma Capitale”. Un documento che nella giornata di ieri è stato approvato anche dall’Assemblea Capitolina dopo la discussione e la votazione su diversi emendamenti.

L’ITER DEL REGOLAMENTO

Questo testo rappresenta, come spiegato dall’Assessore alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al territorio per la città dei 15 minuti, Andrea Catarci, il punto di arrivo di un partecipato lavoro di confronto con il mondo associativo, i Municipi, gli assessori e i consiglieri capitolini e la cittadinanza. “Con l’approvazione in Aula di oggi, finalmente Roma si dota di un Regolamento dell’Amministrazione Condivisa dei Beni Comuni, realizzando una vera e propria rivoluzione della partecipazione civica – spiega in una nota Catarci – Roma è il nostro bene comune per eccellenza e attraverso questo Regolamento discipliniamo il perimetro e le modalità di quel vastissimo insieme di attività realizzate volontariamente a tutela e cura dei beni comuni, rinsaldando l’idea base del patto come strumento proficuo di collaborazione tra le istituzioni e le cittadine e i cittadini singoli e associati”. È lo stesso assessore a ricordare come l’idea di questo regolamento venga da lontano, dal lavoro di oltre 100 realtà associative e comitati di cittadini: “Come testo di partenza si è scelto quello proposto dalla Coalizione per i Beni Comuni nel 2018, poi bocciato in aula nella scorsa Consiliatura, rivisto e arricchito attraverso un percorso partecipativo durato oltre un anno che ha coinvolto in particolare oltre 120 tra comitati e associazioni e i rappresentanti dei Municipi. Il Regolamento approvato oggi dall’Assemblea Capitolina contiene tratti originali rispetto alle esperienze di altre città, come quelli sulle comunità energetiche e quelle educanti e sulle reti di mutuo aiuto. Perché la città dei 15 minuti è anche e soprattutto una città della partecipazione in cui valorizzare l’identità di luogo e mettere a sistema le energie vitali che la animano”, conclude Catarci.

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COSA PREVEDE IL TESTO?

Il Regolamento prevede numerosi elementi di novità con cui si punta a rafforzare la collaborazione tra amministrazione, cittadinanza attiva e territori per migliorare la fruizione individuale e collettiva dei beni comuni. Tra questi l’attivazione di patti di collaborazione, rivolti tanto alla cura, rigenerazione e valorizzazione dei beni comuni materiali, quanto alla promozione di quelli immateriali; il principio base della condivisione di risorse e responsabilità tra tutti i sottoscrittori dei patti; il supporto alle esperienze che l’Amministrazione sta portando avanti in vari settori, tra cui l’ambiente e il verde urbano; la cultura, con la progettazione dei nuovi poli civici e culturali e i musei diffusi; la scuola, con l’approccio della “comunità educante” come contesto in cui realizzare educazione alla cittadinanza attiva, inclusività e responsabilità attraverso il coinvolgimento di istituzioni, insegnanti, genitori e giovani.

Inoltre, sono punti qualificanti del Regolamento il rafforzamento delle reti sociali e di mutuo aiuto già attive; la valorizzazione della partecipazione di prossimità, con i territori protagonisti nelle fasi di proposta e attuazione; l’impulso a progettazione e realizzazione di impianti ecocompatibili per produrre energia pulita da ridistribuire all’interno delle comunità aderenti; la connessione con il mondo del Servizio Civile attraverso facilitatori della partecipazione nel ruolo di promotori civici sui territori; l’istituzione di un Forum dei Cittadini attivi al fine di favorire il confronto diretto e lo scambio di buone pratiche tra portatori di interesse e istituzioni, oltre alla consultazione periodica degli appartenenti alla comunità cittadina per il monitoraggio dell’efficacia delle azioni attuate.

Redazione