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Dimensionamento Scolastico: il provvedimento si avvicina e crescono le proteste

Dalla Regione assicurano che non ci saranno rivoluzioni ma i criteri degli accorpamenti sono discutibili, genitori e insegnati protestano


ROMA – Con la fine dell’anno si avvicina anche il momento di portare a termine il Piano di dimensionamento scolastico previsto dalla legge nazionale 111/2011. Ma la storia del dimensionamento non inizia con questa normativa, lo racconta Maurizio Buonincontro, Consigliere Pdl al Municipio XI: “Sin dal 2000 si è reso necessario porre dei limiti al numero minimo degli alunni per ciascuna istituzione scolastica, al fine di ottimizzare i servizi e la gestione. Tale cammino è proseguito negli anni fino al varo dell’attuale normativa che prevede, per garantire una maggiore continuità didattica, la fusione delle scuole medie con i circoli didattici”. La Regione Lazio, assieme alle Province e ai Comuni, sta quindi portando avanti in questi giorni tutte le misure necessarie all’attuazione di questo piano, che prevede l’accorpamento degli Istituti con meno di 1000 alunni. Ma le opinioni in contrasto con questo piano non sono mancate, come quella espressa dal Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti (Pd): “Attenzione, perché il Decreto Legge del 15 luglio sul dimensionamento scolastico che prevede il taglio di 98 direzioni scolastiche nelle scuole primarie della regione, di cui 60 solo nella provincia di Roma, può avere effetti devastanti. Non è possibile – ha aggiunto –  che non si discuta mai di una riorganizzazione per migliorare il servizio ma per ridurlo”. Lo stesso Zingaretti si ha inoltre appoggiato la mozione, recentemente approvata in Consiglio provinciale, destinata alla Presidente della Regione Renata Polverini, cui spetta la decisione sul ridimensionamento “affinché, sull’esempio dell’iniziativa già adottata da altre Regioni, anche il Lazio chieda al Governo una proroga dell’applicazione del Decreto”. E la critica quindi viene rivolta anche al Governo che ha la paternità di questo provvedimento: “I nodi delle manovre finanziarie dello scorso luglio purtroppo stanno venendo al pettine, ma non possiamo accettare l’idea che a pagarne le conseguenze siano la passione degli insegnanti, le famiglie, i bambini e le bambine”.

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Il 10 novembre è stato però aperto il Tavolo dell’Osservatorio Provinciale propedeutico alla deliberazione della Provincia di Roma sul dimensionamento degli Istituti scolastici presenti sul territorio. L’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo ha commentato: “Nonostante le sterili polemiche dei giorni scorsi, tutte le istituzioni preposte all’attuazione della Legge nazionale si stanno di fatto muovendo nel solco di quanto Roma Capitale per prima ha fatto per operare sul dimensionamento scolastico. Nel formulare la nostra proposta abbiamo rispettato la tabella di marcia prevista nonostante i tempi strettissimi imposti per permettere a Provincia e Regione di deliberare entro la fine dell’anno”. Buonincontro ci tiene a chiarire: “I vertici regionali hanno garantito che gli alunni continueranno a fare lezione nelle aule attuali. Si procederà altresì alla soppressione di alcune istituzioni scolastiche che si trovano sotto i parametri minimi, alcune persino rispetto ai limiti previsti per l’anno 2000, ma anche in questo caso per gli alunni non cambierà nulla”.

Nonostante  rassicurazioni fatte dalle Istituzioni, nelle numerose strutture scolastiche interessate dal piano ci sono state proteste da parte di insegnanti e genitori. Dopo la Delibera del Municipio XII del 28 ottobre l’atto della Giunta comunale del 2 novembre, sul territorio del dodicesimo Municipio sono state raccolte circa 1099 firme per chiedere una moratoria. Le strutture più a rischio in questo caso sarebbero gli istituti comprensivi “Fonte Laurentina” e “Padre Romualdo Formaro”. La moratoria, come si evince dal documento, sarebbe richiesta  “al fine di riconsiderare i termini della norma ed approntare un piano di accorpamento scolastico coerente con le realtà del territorio che garantisca stabilità e continuità didattica agli istituti scolastici”. La scuola Fonte Laurentina, secondo la Delibera, sarebbe accorpata alla scuola Formato, distante circa 11 km. Una distanza logisticamente consistente, considerando realtà territoriali più vicine come le scuole di Vallerano o del Papillo. Altro elemento che ha motivato la protesta è stata la scarsa lungimiranza negli accorpamenti: “La Delibera ha ignorato il forte sviluppo urbanistico del quartiere Fonte Laurentina e la nascita imminente del nuovo quartiere Tor Pagnotta 2, con scuole proprie che potrebbero quindi essere accorpate a quelle attuali”.

Sulla petizione e in particolare sulla quantità di firme raccolte è intervenuto anche Federico Siracusa (Idv), Vice Presidente del Municipio XII: “È stata appena presentata una petizione record per richiedere a Municipio XII, Comune e Provincia di salvare le scuole al di fuori del GRA dall’irrazionale e coatto accorpamento, portato avanti senza alcun dialogo con le istituzioni scolastiche del territorio e le famiglie coinvolte”. “È incredibile e stupefacente – continua Siracusa – che nessuna autorità politica senta il dovere morale e civile di comprendere cosa stia accadendo nelle scuole coinvolte da questi drastici tagli e non trovi il tempo di ricevere i genitori per sentire le ragioni della protesta”.

La situazione di questi istituti ha preso una nuova piega quando, il 2 dicembre, è stata votata dalla Giunta del Municipio XII una Delibera, trasmessa poi alla Giunta comunale, con delle modifiche rispetto al documento precedente del 28 ottobre. Il Presidente della Commissione Scuola del Municipio XII Gino Alleori (Pdl) in merito a questo nuovo atto ha dichiarato: “Per rispettare i numeri previsti dalla legge in seguito agli incontri con l’Assessore De Palo abbiamo elaborato la proposta di accorpamento, prendendo atto dell’indicazione di derogare da 1000 a 600 il numero minimo di alunni”. E continua: “È nel rispetto della normativa ed è stata votata dopo il confronto con i Dirigenti Scolastici, gli insegnati e i genitori”. Sono numerose le modifiche che vengono proposte alla Giunta comunale, in particolare una possibile risoluzione della questione degli Istituti Fonte Laurentina e Formato, che non verranno infatti accorpati, rispondendo ai problemi sollevati dai cittadini con la petizione. Su questo punto Alleori ha spiegato: “Con la costruzione di Tor Pagnotta 2 nei prossimi anni oltre ad aumentare il numero degli Istituti, aumenterà anche il bacino di utenza della Scuola di Fonte Laurentina”.

Le decisioni sono in ogni caso attese per la fine dell’anno, con le delibere di Provincia e Regione, mentre i primi risultati si avranno solamente nel settembre 2012, col nuovo anno scolastico. Intanto continuano le proteste degli insegnanti che con l’accorpamento degli Istituti saranno obbligati a fare domanda di “trasferimento per dimensionamento scolastico”. Altra burocrazia. Dovranno presentare al Ministero, nei tempi previsti, la richiesta di trasferimento e poi, sulla base della graduatoria, potranno scegliere la scuola. Sarà poi compito del nuovo Dirigente Scolastico, qualora l’insegnante dovesse riuscire ad entrare nel nuovo Istituto Comprensivo formatosi, decidere gli incarichi da assegnare ai singoli docenti nei nuovi plessi e nelle sezioni, con tutte le conseguenze negative ipotizzabili sulla continuità didattica.

Leonardo Mancini