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È scontro tra Comune e Regione sulla rimozione dei pesci ritrovati morti nel Tevere

ROMA – Prosegue il botta e risposta sulla competenza nella rimozione delle carcasse dei pesci presenti da alcuni giorni lungo le sponde e in prossimità dei ponti di Roma. Lo scontro è tra Regione Lazio e Campidoglio in merito alla competenza di questa attività, che non rientrerebbe nemmeno nel contratto di servizio dell’Ama.

 

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LA RIMOZIONE DELLE CARCASSE

 

Ora è la Regione Lazio, tramite Mauro Alessandri, assessore regionale alla Tutela del territorio, e Massimiliano Valeriani, assessore regionale al Ciclo dei rifiuti, a richiamare il Comune alle sue responsabilità, attraverso una nota in cui si richiede un intervento urgente per la rimozione e lo smaltimento delle carcasse dei pesci. Secondo i due assessori infatti “la normativa vigente, infatti, stabilisce (articolo 184, comma 2 del D.L.gs n. 152/2006 e successive modifiche) nel classificare i rifiuti, ricomprende, alla lettera d) “i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua“. Quindi – sostengono – è evidente che questo materiale inorganico rientra nella categoria dei rifiuti e la competenza del recupero e dello smaltimento spetta al Comune in cui è stata rinvenuta la moria dei pesci, attraverso l’azienda di gestione dei rifiuti urbani che deve garantire la pulizia e il decoro della città“.

 

LE COMPETENZE REGIONALI

 

Nelle competenze della Regione Lazio invece resta quanto definito dalla normativa nazionale, quindi “la responsabilità per la gestione di aree fluviali e di pertinenze appartenenti al demanio idrico, di polizia idraulica e controllo territoriale, con l’obiettivo di ridurre il rischio idraulico e di garantire la funzionalità del bacino di competenza regionale. Pertanto – concludono Alessandri e Valeriani – il Comune di Roma dovrà intervenire tempestivamente con la rimozione, il trasporto e lo smaltimento delle carcasse dei pesci rinvenute sulle sponde del Tevere per tutelare la salute pubblica e scongiurare situazioni di degrado ambientale“.

 

LE INDAGINI

 

Intanto in queste ore proseguono gli accertamenti per capire quali possano essere le cause di questa moria improvvisa dei pesci, avvenuta a seguito delle forti piogge del 24 agosto scorso.

 

Red

(Foto di repertorio)