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Festività natalizie tra i rifiuti. A Roma continua l’emergenza nonostante i nuovi container

Solo il 19 dicembre Ama e Campidoglio avevano promesso stop ai rifiuti. Palma (FdI): non si può chiedere ai cittadini di tenersi i rifiuti in casa

ROMA – “Sono state molte le segnalazioni da parte dei cittadini sui disagi dovuti alla mal gestione dei rifiuti nei giorni delle festività natalizie in tutta la Capitale, dal centro alla periferia. E questo nonostante l’inaugurazione dei maxi container avvenuta il 19 dicembre con cui Ama e Campidoglio avevano promesso, in maniera forse un po’ troppo ottimista, un categorico stop ai rifiuti abbandonati per strada.

Una promessa svanita quasi subito, infatti, dato che il biglietto di visita della Capitale nei giorni delle festività natalizie sono stati montagne di rifiuti per le strade.

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Ad intervenire è stato Maurizio Fortini, portavoce dei netturbini Ama del gruppo Lila, rivolgendo l’appello alla cittadinanza di tenere in casa i rifiuti almeno nei giorni di festa e spiegando il motivo del disservizio con il fatto che “gli impianti fuori Roma sono rimasti chiusi”. Un appello condiviso anche dal Sindaco Gualtieri, in evidente difficoltà di fronte ad una cittadinanza indignata ed arrabbiata dal degrado e da una tassa Tari sempre più salata.

L’intervento di FdI

Tra i tanti a denunciare la situazione anche Marco Palma, consigliere di Fratelli d’Italia in Municipio XI, testimoniando con foto di cassonetti strabordanti di rifiuti la situazione di viale Marconi e di via Portuense.

“Un Sindaco non può dire, in modalità rassegnata, che i cittadini debbono tenersi i rifiuti in casa. La condizione del livello di disorganizzazione è tale che si rendono necessari provvedimenti straordinari, compreso quello relativo al lavoro ed all’impiego di personale anche in quei giorni”, dichiara in una nota Palma.

“Del resto, se si lavora in settori strategici per la collettività ancor prima del giorno di festa c’è, o per meglio dire ci dovrebbe essere, la consapevolezza del ruolo operativo “, conclude.

Marta Dolfi