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Formula E: il Comune non convoca cittadini e commercianti dell’Eur

I residenti lamentano, per la seconda volta, di non essere stati ascoltati sull'organizzazione del Gran Premio

EUR – La scorsa settimana il Comune di Roma ha incontrato i responsabili della mobilità delle grandi aziende con sede all’Eur, per illustrare il piano delle chiusure stradali necessarie alla realizzazione della seconda edizione del Gran Premio di Roma della Formula E. La gara si terrà nei giorni 12 e 13 aprile, ma le chiusure necessarie alla preparazione del circuito inizieranno il 10 e si concluderanno il 15 aprile.

LA REPLICA DAL QUARTIERE – A questa notizia non è mancata la replica di commercianti e cittadini del quartiere, le cui associazione e comitati non sono stati invitati a partecipare all’incontro. “Dispiace molto constatare attraverso il comunicato stampa del Comune di Roma sulla seconda edizione del Gran Premio di Formula E che, nonostante si dichiari, a chiare lettere e più volte, di voler continuare il confronto con le aziende e i cittadini, ad oggi non sia stato convocato nessuno dell’associazione Ripartiamo dall’Eur Onlus né tantomeno della rete d’impresa E.T.I.C., che riunisce la maggior parte delle attività commerciali del quadrante dell’Eur”. Ha dichiarato Paolo Lampariello, presidente dell’associazione Ripartiamo dall’Eur Onlus.

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I DISAGI DELLA PRIMA EDIZIONE – Dall’Associazione dei cittadini si guarda ai disagi dello scorso anno, ai quali, senza la partecipazione delle varie componenti del quartiere, difficilmente si potrà dare risposta: “Lo scorso anno – seguita Lampariello – si sono verificati numerosi disagi di tipo economico per le attività commerciali del pentagono dell’Eur, tagliate fuori dal loro normale circolo produttivo, per colpa delle strade chiuse per oltre tre giorni e da un circuito che penalizzava le imprese invece di valorizzarle”.

LA VIABILITÀ – I residenti lamentano anche la mancata partecipazione alle decisioni sull’organizzazione di questo importante evento. Soprattutto dal punto di vista della mobilità i comitati e le associazioni non sarebbero state assolutamente interpellate: “Per quanto riguarda la viabilità, dal momento che nel comunicato del Comune si parla di un piano di mobilità strutturato, mi auguro – conclude Lampariello – che non sia già così strutturato, perché sarebbe gravissimo, per la seconda volta, non tener conto delle persone che ci abitano e vi circolano abitualmente”.

LeMa