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Gli sgomberati dell’ex Fiera restano accampati nel parcheggio

Da mercoledì scorso 35 persone sono in attesa di una soluzione. Tra loro una bimba di 3 mesi e due invalidi

Ex fiera 138

EX FIERA DI ROMA – Si continua a lavorare in queste ore per trovare una soluzione alla vicenda che dalla giornata di mercoledì scorso interessa 35 persone (7 nuclei familiari) sgomberate dall’ex Fiera di Roma, dove erano state alloggiate dal Comune durante l’emergenza neve del 2012.

DOPO LO SGOMBERO – Dopo lo sgombero queste 35 persone, 20 delle quali minori, si sono riversate nel parcheggio lungo la Cristoforo Colombo nelle immediate vicinanze della ex Fiera. Una sistemazione di fortuna che non assicura nemmeno le norme igienico sanitarie basilari, oltre ad esporli alle temperature crescenti di questi giorni. Parliamo di persone alloggiate nell’ex Fiera da anni e seguite passo dopo passo dalla Comunità di Sant’Egidio. I 20 bambini infatti sono tutti scolarizzati, molti all’interno delle scuole del territorio municipale.

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LA RICOSTRUZIONE – A ricostruire quanto accaduto fino ad ora è l’assessora alle Politiche Sociali del Municipio VIII Alessandra Aluigi, presente in tutte le fasi delle operazioni assieme al minisindaco Ciaccheri. “Il Municipio non è stato informato dello sgombero, così ci siamo recati sul posto per verificare la situazione. L’intervento è stato programmato, perchè la proprietà – Investimenti Spa Ndr – doveva rientrare in possesso dell’area e il Comune doveva sgomberare per non incorrere in danno erariale”. Il problema secondo Aluigi è che questa operazione è stata portata avanti senza avere pronta una soluzione per la sistemazione dei nuclei familiari, all’interno dei quali sono presenti anche quattro donne incinte, una bambina di tre mesi e due invalidi. “Il Comune non ha posti a disposizione – ha proseguito Aluigi – Candoni è pieno, mentre l’area di Ramazzini era in attesa dello sgombero del Camping River e comunque sarà aperta solo fino a settembre per l’emergenza caldo. Inoltre l’ipotesi di smembrare i nuclei familiari non viene mai accettata”. A quanto si apprende sarebbe proprio questa la soluzione avanzata dal Dipartimento comunale: un posto per una mamma con bambino e l’ingresso in una struttura per il solo nucleo familiare più debole. Al momento, mentre il Municipio VIII continua a sollecitare, l’attesa è tutta per una soluzione alternativa che non imponga lo smembramento dei nuclei familiari.

A CHI SERVONO QUESTI INTERVENTI? – Per l’Assessora Aluigi il problema con queste operazioni è che non portano risultati accettabili per nessuna componente sociale coinvolta. “Se si porta avanti uno sgombero senza una soluzione alternativa ci si trova con delle persone in mezzo alla strada, lo stiamo vedendo qui, ma lo abbiamo rilevato anche con Riva Ostiense, dove gli sgomberati si sono riversati sull’ex Miralanza – seguita Aluigi – Si lasciano delle persone in mezzo alla strada in condizioni precarie, mentre per i residenti aumenta la percezione di degrado e insicurezza. Che senso ha agire in questo questo modo? Oltre a spendere soldi per l’intervento delle forze dell’ordine a cosa serve?. Qual’è la visione politica di questi sgomberi?”. Al di là di queste domande quello che secondo l’Assessora servirebbe altro non è che “ una programmazione seria su come si superano queste situazioni anche con percorsi di integrazione e vere politiche sociali. In questo modo non serve a nessuno, né ai diretti interessati, né ai cittadini della zona, né al Municipio”.

Leonardo Mancini