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Il nodo del verde, tra pubblico e privato

Quando la riqualificazione non può che passare dai privati

Tratto da Urlo n.148 luglio 2017

ROMA – Il progetto varato dal Campidoglio prenderà il via nei prossimi mesi con la riqualificazione di cinque aree giochi. Si partirà con Villa De Sanctis (Municipio V), con il parco Corto Maltese di Mezzocammino (Municipio IX) e con il Parco Lima a Fonte Laurentina (Municipio IX), dove verranno installate altalene e giochi per bambini con disabilità. Da settembre si passerà al parco di Villa Lais (Municipio VII) e all’area di via Giuseppe Vanni a Massimina (Municipio XII).

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PUBBLICO E PRIVATO – Il progetto prevede che entro il 2018 venga effettuato un intervento in ogni Municipio, ed è stato realizzato in partnership con l’azienda romana Fiorucci. “Dall’interazione tra pubblico e privato possono derivare strategie di scambio per tornare a iniettare risorse fresche sulla città”, ha commentato l’Assessore alla Sostenibilità Ambientale, Pinuccia Montanari. Una possibilità che vuole essere replicata: “Stiamo lavorando per consentire alle imprese interessate a investimenti su Roma, attraverso donazioni o sponsorizzazioni, di stipulare delle convenzioni”.

ROTATORIE E SPARTITRAFFICO – Intanto dai territori non mancano le richieste di maggiori fondi per la gestione del verde in vista dell’assestamento di bilancio 2017, a causa delle condizioni critiche in cui versano le aree verdi e dei roghi che sempre più spesso le stanno interessando. In alcuni territori sono stati anche varati dei bandi per la manutenzione del verde residuale (rotatorie e spartitraffico) da affidare ai privati in cambio di una sponsorizzazione (una targa o un cartello di misure ridotte e definite). Questo il caso del Municipio VIII, dove il bando è stato varato poco prima dello scioglimento anticipato del Consiglio. Mentre in Municipio IX il regolamento (già presente) non prevede più delle targhe, ma la possibilità di “attribuire visibilità allo sponsor attraverso l’apposizione, a raso terra, di segni lapidei e/o composizioni di fiori e/o di piante”. Per questa decisione, che segue le indicazioni di una nota del Ministero dei Trasporti che vieta cartelli o insegne all’interno delle rotatorie, non sono mancate le critiche. La preoccupazione avanzata dalle opposizioni è che questo nuovo metodo, in contrasto con quanto fatto nelle due amministrazioni passate, possa far desistere i privati dal prendersi cura delle aree, a causa della scarsa visibilità dei loro loghi.

LeMa