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IL NUOVO MODO DI CONCEPIRE LE MENSE SOCIALI

mensa sociale

È partito il progetto presentato dal Comune per sostenere le persone disagiate.
Si pensava fosse un pesce d’aprile, invece c’è stata una disinformazione tra municipi e dipartimenti. Infatti le nuove mense sociali e l’iniziativa dei pasti a domicilio hanno preso il via nella capitale da metà aprile di quest’anno soprattutto grazie alla collaborazione con la Sala Operativa Sociale. Quest’ultimo è un servizio attivato per affrontare le emergenze di carattere sociale che si verificano sul territorio cittadino e che interviene sia a seguito di segnalazioni presso il centralino, che si attiva telefonando al numero verde 800 44 00 22, sia attraverso unità mobili che, su mezzi attrezzati, girano per la città. Esso si occupa di ogni aspetto dell’emergenza sociale: anziani, bambini soli o in difficoltà, minori non accompagnati, disabili, stranieri senza fissa dimora. Gli operatori intervengono anche come supporto logistico e come sostegno per le emergenze della Protezione Civile, affiancandosi alle altre strutture del comune. La Sala Operativa Sociale è aperta 24 ore su 24, 365 giorni l’anno e ha sede presso il dipartimento alle Politiche Sociali del Comune di Roma, in Via Manzoni 16. Il personale è composto da 96 persone, metà delle quali sono dipendenti comunali, mentre l’altra metà appartiene ad organismi in convenzione con l’amministrazione comunale (l’Associazione “Un Sorriso”, Caritas – Consorzio Roma Solidarietà, Cooperativa Sociale “Cecilia”, Cooperativa Sociale “Il Cigno”, Cooperativa Sociale “Magliana 80”, Cooperativa Sociale “San Saturnino”). Il team è composto da diverse figure professionali, che comprendono: assistenti sociali, psicologi ed educatori. La Sala Operativa Sociale rappresenta un punto di riferimento per tutte le emergenze sociali, soprattutto nei mesi estivi con interventi rivolti ad anziani soli. Anche presso la Stazione Termini è aperto uno sportello della Sala Operativa Sociale per l’assistenza e l’orientamento delle persone in stato di disagio. All’interno di questa esperienza si collocano i pasti a domicilio che non rappresentano un fine ma un mezzo. Infatti grazie alla distribuzione giornaliera (dal lunedì al sabato) di pranzi portati direttamente a casa ad anziani e ai diversamente abili, si possono tenere sottocontrollo tutte quelle situazioni di disagio che altrimenti verrebbero trascurate (per esempio un anziano solo che smette di mangiare viene subito segnalato alla Sala Operativa per  intervenire). Attraverso il pasto si fa un monitoraggio quotidiano al paziente. Inoltre si tratta di pasti elaborati e succulenti, come pasta con sugo e ricotta, tortellini in salsa rosa, bieta ripassata, polpettone ripieno, fettuccine al ragù, pasta alla boscaiola! Questo servizio sarà garantito fino al trentuno dicembre di quest’anno, poi a seconda del suo andamento e delle disponibilità economiche, verrà ripristinato. L’iniziativa doveva partire il 5 aprile scorso, ma ci sono stati dei rallentamenti burocratici. Infatti quelle persone segnalate dalle circoscrizioni per usufruire del servizio, dovevano presentare un certificato medico e compilare una scheda. La Sala Operativa, poi, grazie alla collaborazione di un dietologo, avrebbe scelto i menù più adatti alle esigenze dei singoli pazienti. Per quanto riguarda le mense del fine settimana, si tratta di strutture già esistenti sul territorio che sono state potenziate con la partecipazione di più personale e con l’ampliamento di alcune strutture non solo durante la settimana ma anche nei week-end. Maggiore rilevanza, comunque, ce l’hanno i pasti a domicilio, iniziativa nuova e utile, benché sperimentale.

Emanuela Maisto
Urloweb.com

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