
ROMA – L’Assemblea Capitolina ha approvato il nuovo Piano Sociale Cittadino, un documento strategico che guiderà la programmazione dei servizi sociali della Capitale fino al 2026. Si tratta di un piano ambizioso, descritto da più voci del panorama politico cittadino come “generativo”, “inclusivo” e soprattutto “frutto di un percorso partecipato”, che mette al centro le persone, i territori e la costruzione di un nuovo modello di welfare comunitario.
Tra sostenitori del piano, i consiglieri Alessandro Luparelli e Michela Cicculli di Sinistra Civica Ecologista hanno sottolineato l’importanza della partecipazione diffusa nella fase di elaborazione. “Un lavoro partito nel 2023 di cui abbiamo condiviso importanza di dati, risorse e partecipazione, come modo di procedere per delineare strategie e linee di azione sempre più performanti insieme alle realtà che condividono la cura dei bisogni della comunità”.
Il capogruppo di Demos Sandro Petrolati ha messo l’accento sulla integrazione sociosanitaria come uno degli elementi cardine del documento approvato. “Vorrei sottolineare in modo particolare l’attenzione presente per il prendersi cura delle persone a domicilio e per l’invecchiamento attivo. Elementi determinanti per l’integrazione tra sociale e salute, un’integrazione difficile ma fondamentale, per cui questo piano pone delle basi molto concrete”.
Anche Roma Futura, attraverso i consiglieri Giovanni Caudo e Tiziana Biolghini, ha espresso soddisfazione per l’approvazione del piano, evidenziandone il valore: “Un Piano ambizioso ma concreto in cui tutti gli attori sociali hanno avuto un ruolo attivo nel riscrivere finalmente un Piano generativo che mette al centro la giustizia sociale”.
Un ringraziamento trasversale è stato rivolto all’assessora alle Politiche Sociali Barbara Funari, che ha coordinato il processo sin dal 2023, costruendo alleanze tra istituzioni e territorio. “Non ci siamo limitati ad analizzare dati – ha commentato Funari – ma abbiamo previsto aggiornamenti e nuovi servizi in risposta ai cambiamenti sociali in atto. Roma è una città che cambia, e i servizi devono saper rispondere in modo efficace e innovativo alle nuove fragilità”.
Redazione