A qualche mese di distanza dall’articolo “Orti e giardini: la nuova frontiera della condivisione”, torniamo a parlare di gestione condivisa delle aree verdi da parte dei cittadini e del lavoro di mappatura di queste realtà, portato avanti con il progetto Zappata romana dallo studio UAP. La mappa di queste aree, arrivata ormai al sesto aggiornamento, indicizza e seleziona 70 realtà di orti e giardini condivisi (COG) nell’area della capitale. Per ognuna di queste iniziative sono presenti delle foto e una breve descrizione del progetto e delle sue finalità. In questo ambito di progettualità infatti si inseriscono i più svariati modelli di lavoro e di condivisione. Sono sorti orti e giardini costituiti per lavorare con i disabili, oppure come possibilità di reinserimento di lavoratori in mobilità (è questo il caso dell’Eut-Orto degli ex-lavoratori della Eutelia), altri volti all’autoproduzione o per l’insegnamento dell’educazione ambientale. Altre zone della nostra città hanno visto i cittadini appropriarsi degli spazi verdi per costituire un presidio contro la speculazione edilizia, o per creare una oasi di relax, per migliorare il decoro di zone degradate o semplicemente per riscoprire il piacere di coltivare. Nel sito di Zappata romana (www.zappataromana.net), oltre alla mappa di queste realtà in italiano e inglese, si possono trovare tutte le informazioni pratiche per impiantare un GOC. Fra i materiali disponibili, oltre alle news sull’attività di Zappata romana, è possibile scaricare gratuitamente una guida pratica dal titolo “Come fare un orto o un giardino condiviso”. In essa i singoli cittadini, le associazioni o i comitati di quartiere che fossero interessati possono trovare tutte le informazioni necessarie per realizzare la loro esperienza di condivisione. Altre due importanti risorse sono offerte dal sito di Zappata romana: la sezione “share” e quella relativa alle risorse. La prima viene concepita
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