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La Regione assicura: presto il capping per Malagrotta

A quattro anni dalla chiusura della discarica si punta alle operazioni di messa in sicurezza

Malagrotta 135

MALAGROTTA – Per la ex discarica della Capitale si potrebbe presto aprire una nuova fase. A quattro anni dalla sua chiusura (1 ottobre 2013) sarebbe in partenza l’operazione di messa in sicurezza dell’area. Il processo detto capping (una copertura dell’area della discarica con terra e argilla) potrebbe venire presto autorizzato dalla Regione Lazio.

DALLA REGIONE – È stato l’Assessore regionale all’Ambiente, Mauro Buschini, ad annunciare il via libera in commissione. La dichiarazione dell’Assessore è stata riportata dal Messaggero: “Abbiamo chiesto ad Arpa di aggiornare i dati sui monitoraggi periodici effettuati nella Valle Galeria e siamo sul punto di rilasciare, nel corso della prossima settimana, l’autorizzazione definitiva al capping della discarica di Malagrotta, facendo tesoro di tutte le indicazioni e le richieste pervenute da comitati e associazioni”.  

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L’ACCORDO PER I TMB – Sempre nella giornata di ieri è arrivata notizia dell’accordo siglato tra il Presidente di AMA Lorenzo Bagnacani e il Commissario Prefettizio di Co.La.Ri. Luigi Palumbo. Il testo, come spiega la nota della società, esplicita le regole dei conferimenti di parte dei rifiuti indifferenziati prodotti quotidianamente nella Capitale presso i due impianti di TMB (trattamento meccanico biologico) privati presenti nella città di Roma. L’accordo ha durata 18 mesi (3 aprile 2019) e prevede “che i due impianti TMB privati ricevano i rifiuti indifferenziati provenienti dalla raccolta nel territorio della città di Roma con una media di 1.250 tonnellate/giorno nei giorni feriali e 600 tonnellate/giorno nei giorni festivi fino alla concorrenza di 8.100 tonnellate alla settimana. Inoltre, qualora risultasse una capacità residua dei TMB gestiti dal gruppo privato rispetto alla capacità complessiva autorizzata, ove AMA ne manifesti l’esigenza, gli impianti dovranno riservare prioritariamente tale capacità residua ad ulteriori quantità di rifiuti indifferenziati prodotti dalla città di Roma”.

I COSTI DEL SERVIZIO –  Sempre nella nota diramata dall’azienda si legge che “A fronte della corretta esecuzione del servizio nei due TMB, AMA corrisponderà in favore del gruppo privato un importo mensile determinato sulla base della tariffa fissata dalla Regione Lazio e delle quantità effettive di rifiuti indifferenziati conferiti nel periodo di riferimento”.

IL BOTTA E RISPOSTA – “Quella di oggi è una giornata storica per Roma perché segna una totale discontinuità con il passato”. In questo modo la Sindaca VBirginia Raggi ha commentato l’accordo siglato nella giornata di ieri. “Abbiamo liberato Ama, la società che si occupa dei rifiuti, dal ricatto decennale nel quale si trovava: lavorando insieme a Anac e Prefettura, abbiamo fatto finalmente firmare un contratto al Colari, società di Manlio Cerroni, il “re della monnezza”, proprietario della ex discarica di Malagrotta e di due degli impianti che ancora trattano la spazzatura della città”. Dal M5s si celebra come una vittoria l’affidamento alla Colari: “Da anni, infatti, la politica aveva deciso di affidare a Cerroni la metà dei rifiuti della Capitale senza un bando o una gara”. Immediata la replica di quanti in queste parole hanno letto un cambio di passo dell’amministrazione penta-stellata: “Hanno apostrofato il ‘supremo’ in tutti i modi possibili e immaginabili, era lui il male di tutti i mali, lo spietato inquinatore che aveva fatto affari con la politica sulla pelle dei cittadini, il malfattore che doveva sparire dalla faccia della terra – dichiarano in una nota congiunta di Fdi Giancarlo Righini dalla Regione, Marco Silvestroni nella Città Metropolitana e Valerio Garipoli in Municipio XI – Tutto questo andava bene in campagna elettorale e per i comizietti a Malagrotta, buoni per qualcuno per costruirsi una carriera politica, poi una volta in Campidoglio tutto questo non contava più e ora addirittura la Raggi si vanta di aver firmato nuovi contratti con le società di Cerroni che evidentemente è stato riabilitato dalla maggioranza grillina”.