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Laurentina: slitta l’apertura del Maximo

Il nuovo centro commerciale avrebbe dovuto aprire i battenti oggi, ma mancano le autorizzazioni del Comune

LAURENTINA – Nessuna inaugurazione e nessuna apertura per il centro commerciale Maximo su via Laurentina. La struttura, secondo quanto comunicato negli scorsi mesi, sarebbe dovuta essere inaugurata nella serata di ieri, per aprire definitivamente i battenti quest’oggi. Una previsione che è stata evidentemente disattesa, ne sono segno le insegne del centro commerciale ancora coperte e che la lasciano intravedere la scritta ‘Maximo’. I motivi di questo slittamento, a data ancora da definire, sarebbero da ricercare nelle autorizzazioni non rilasciate dal Comune di Roma, a fronte delle opere pubbliche previste dalla Convenzione Urbanistica ancora incomplete o assenti.

LE OPERE PUBBLICHE

Il problema riscontrato dal Campidoglio e dal Municipio IX riguarda la mancata realizzazione (di alcune solo parziale) delle opere pubbliche connesse all’intervento privato. Si tratta di una piazza (pronta solo in parte) e della nuova sede del Municipio (al posto della quale starebbe sorgendo un parcheggio). Di queste opere sarebbero infatti responsabili le società che hanno sottoscritto la Convenzione Urbanistica, tra le quali sarebbero però sorti dei contenziosi proprio su queste realizzazioni. È infatti la Parsec 6 spa a richiedere al Comune le autorizzazioni, dato che ritiene di aver realizzato la parte di opere pubbliche di sua competenza (buona parte della piazza pubblica).

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LA POSIZIONE DEL CAMPIDOGLIO

Posizione diversa rispetto a quella dei privati è stata assunta invece dal Comune di Roma e dal Municipio IX. La questione sulla quale i consiglieri comunali e municipali non sembrano voler cedere, anche in accordo con le rimostranze avanzate dai cittadini del Laurentino, è proprio la mancata realizzazione delle opere. Nelle prossime settimane la vicenda del Maximo tornerà nell’agenda del Campidoglio. Il 30 ottobre è già convocata una seduta della commissione Urbanistica sul tema. Sarà l’amministrazione ora a dover trovare la quadra tra le giuste aspettative del territorio sulle opere pubbliche e la possibilità che circa 2500 posti di lavoro generati dal centro commerciale possano essere quantomeno posticipati a data da destinarsi. D’altro canto è stato l’assessore al Commercio, Carlo Cafarotti, durante una recente seduta della commissione urbanistica, a parlare proprio della necessità di bilanciare queste due esigenze: “Il punto più rilevante sono i posti di lavoro degli esercizi commerciali. Soprattutto in un contesto di emergenza dove in altri settori ne stiamo perdendo. Il centro commerciale è terminato – aggiunge Cafarotti – e questa situazione è possibile risolverla in un lasso di tempo breve. Rimettere in discussione la Convenzione vuol dire che i lavoratori inizieranno a lavorare forse tra un anno”.

LeMa