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Lazio Nuoto: il Municipio VIII chiede la ripresa delle attività in attesa dei Giudici

Ciaccheri: “Da Campidoglio capolavoro di confusione e disinteresse per l'utenza della piscina e il territorio nonché per gli operatori sportivi”

SAN PAOLO – Già in passato la politica municipale si è schierata in difesa dell’impianto sportivo di via Giustiniano nel quartiere San Paolo e nei confronti del lavoro svolto dalla Società Sportiva Lazio Nuoto in 34 anni di attività nella struttura. Anche in questa fase così delicata di questa vicenda, con il Comune pronto a richiedere le chiavi ai biancocelesti per passare ad un’altra società la gestione, il minisindaco Amedeo Ciaccheri ha parlato in una nota di un caso che “rappresenta il disinteresse per lo sport di Virginia Raggi e della sua Giunta”.

LO SFRATTO ALLA LAZIO NUOTO

Nelle prossime settimane si dovrebbe delineare meglio il futuro dell’impianto sportivo comunale, messo a bando dopo la scadenza della Convenzione e oggetto di un ricorso che ha dato parzialmente ragione agli attuali gestori. “I primi di agosto Roma Capitale recapita un avviso di sfratto alla polisportiva, dopo che un pronunciamento del TAR aveva messo in discussione gli esiti del bando di assegnazione della Piscina di Via Giustiniano Imperatore – racconta Ciaccheri, ripercorrendo le fasi di questa vicenda – Non ancora soddisfatti, dal Campidoglio intimano di abbandonare la struttura agli inizi di settembre, impedendo di fatto agli attuali gestori di difendersi in sede di giustizia amministrativa”, arrivando quindi fino al pronunciamento dei Giudici amministrativi del Consiglio di Stato.

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CONFUSIONE E DISINTERESSE

Per il Presidente del Municipio VIII, da sempre critico nei confronti della gestione degli impianti comunali da parte dell’amministrazione penta-stellata, si è trattato di un “capolavoro di confusione e disinteresse per l’utenza della piscina e il territorio nonché per gli operatori sportivi, costretti a confrontarsi con un bando pensato male e i rappresentanti del Comune, ambigui, contraddittori e trincerati dietro la ragione amministrativa”.

INCERTA LA STAGIONE SPORTIVA

Un danno che non si ripercuote soltanto sulla società biancoceleste, ma anche sulle aspettative e sugli investimenti messi in campo dalla Maximo, la società vincitrice del bando alla quale il Campidoglio vorrebbe consegnare le chiavi ma che potrebbe vedere allungarsi i tempi: “Due società sportive oggi scontano la superficialità della giunta Raggi e nessuno in Campidoglio si sta preoccupando di garantire la continuità di servizio di una struttura sportiva virtuosa sul territorio – aggiunge Ciaccheri – Ora basta: mentre i tribunali dove la giunta Raggi ha condotto la questione decideranno si sospenda ogni iniziativa forzosa e si lasci a tutte e tutti la possibilità di svolgere l’attività sportiva per il 2020-2021. La nostra cittadinanza non può pagare gli errori continui e costanti di Raggi e dei suoi sodali”. Al momento non è ancora facile prevedere quale sarà il futuro di questa struttura, ma certamente la riapertura dopo questi lunghi mesi di lockdown non sarà una passeggiata.

LeMa