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Lazio Nuoto sotto sfratto, ma la società non vuole lasciare l’impianto

Il 3 settembre la riconsegna delle chiavi, Moroli: “Sappiamo che la ragione è dalla nostra parte e combatteremo con tutte le nostre forze”

SAN PAOLO – La vicenda che coinvolge la Società Lazio Nuoto e l’Impianto di via Giustiniano nel quartiere San Paolo, si arricchisce di un nuovo capitolo. La struttura sportiva comunale da 34 anni è gestita dalla società biancoceleste che ha avut modo di mettere assieme un medagliere di tutto rispetto. Nel 2018 però la concessione è terminata e il Campidoglio ha deciso di mettere immediatamente a bando la piscina (anche in presenza di convenzioni scadute da molto più tempo).

IL BANDO E IL RICORSO AL TAR

Un bando che è stato da subito contestato dagli operatori. Infatti nel testo veniva dato molto più peso all’offerta economica rispetto a quella tecnica e sportiva, motivo per cui a vincere l’assegnazione non sono stati i vecchi gestori, ma la SSD Maximo. La Lazio Nuoto ha quindi deciso d ricorrere presso il Tar del Lazio, ottenendo la sentenza nel mese di maggio. I giudici amministrativi hanno infatti annullato la gara, riaprendo di fatto la partita sull’impianto sportivo di San Paolo. Nonostante questo nei giorni scorsi, poco prima della riapertura, è stato affisso fuori dalla piscina un avviso che parla della riconsegna delle chiavi entro il 3 settembre prossimo, spiegando anche che alla società biancoceleste subentrerà la Maximo, già vincitrice del precedente bando di assegnazione.

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LA REAZIONE DELLA SS LAZIO NUOTO

Immediata la presa di posizione della società che non intende lasciare la struttura: “Nonostante il Tar con una sentenza abbia dato ragione alla Lazio Nuoto sull’ormai nota vicenda della piscina e nonostante l’assessore Frongia avesse riconosciuto il successo della Lazio, l’amministrazione in piena estate, con una forzatura, ha riassegnato l’impianto alla Maximo escludendo la Lazio – si legge in una nota – Una scelta inspiegabile che appare come un accanimento nei confronti della Lazio che non interromperà le attività ed è pronta a difendersi in ogni sede e a chiedere i danni ai soggetti interessati”. L’intenzione è quella di non cedere e di non riconsegnare le chiavi della struttura: “Non cederemo a quella che appare sempre più una persecuzione dell’Amministrazione Raggi, che vuole azzerare la storia gloriosa dei 120 anni del nostro sodalizio, procurandoci sempre maggiori danni patrimoniali di cui qualcuno dovrà rendere conto – ha commentato il Presidente Massimo Moroli – Sappiamo che la ragione è dalla nostra parte e combatteremo con tutte le nostre forze sul piano del diritto, in tutti i gradi di giudizio”. La partita si sposta, ancora una volta, nelle aule dei tribunali: “Sembra che la priorità assoluta di Roma Capitale sia quella di cacciare ad ogni costo la Lazio Nuoto, quasi a farne un motivo di vanto personale – spiega Daniele Sterrantino, legale e vicepresidente della Lazio Nuoto – assegnando la struttura a una società che, citando la sentenza, il Tar ha dichiarato essere priva dei requisiti speciali di partecipazione al bando”.

LA REPLICA DEL CAMPIDOGLIO

È l’assessore alle Politiche Sportive, Daniele Frongia, a parlare di un ‘attacco inspiegabile’ da parte del Lazio Nuoto: “La Lazio Nuoto ha presentato un ricorso nel quale ha contestato a Roma Capitale la legittimità del bando e alla società sportiva Maximo il possesso dei requisiti di partecipazione allo stesso – spiga Frongia ricostruendo la vicenda – Il Tar ha rigettato la contestazione nei confronti di Roma Capitale, confermando la piena legittimità del bando, ed ha parzialmente accolto la contestazione nei confronti della SSD Maximo. Per questo motivo la nuova commissione valutatrice applicando quanto stabilito dai giudici del Tar, ha svolto un approfondimento, verificando tutte le fatture presentate dalla SSD Maximo e confermandone il pieno possesso dei requisiti di partecipazione. E, di conseguenza, la vittoria della gara”.

RIAPERTURA IN BILICO

Nelle prossime settimane si vedrà come questa vicenda inciderà sul futuro dell’impianto e sulle aspettative di tantissimi utenti pronti a riprendere l’attività sportiva dopo mesi di stop e di lockdown. Il Campidoglio si aspetta la riconsegna delle chiavi e l’ingresso della nuova società già nei prossimi giorni, ma la Lazio Nuoto non sembra pronta a mollare.

LeMa